L’ITALIA SI PREDISPONE PER LA CoFoE

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FOTO 30 aprileIl 30 aprile, il Movimento Europeo Italia ed Internazionale insieme a EUMANS ed in collaborazione con il Centro Europe Direct “Europa Insieme” ha promosso il primo ampio confronto nazionale dedicato specificatamente alla “Conferenza sul futuro dell’Europa” (CoFoE).

Nell’organizzare tale evento on-line, il  Movimento ha saputo pienamente valorizzare l’esperienza della “Piattaforma italiana per la Conferenza sul futuro dell’Europa” nata nell’autunno del 2019 ed alla quale hanno aderito già più di 120 organizzazioni.

Dalle 10.00 del mattino alle 18.00 si sono succeduti 45 interventi di rappresentanti di istituzioni, partiti, università, centri studi ed organizzazioni rappresentative della società civile. Un confronto a 360° gradi, strutturatosi intorno a quattro tematiche principali: le nostre priorità, la democrazia partecipativa, il ruolo dell’Italia nel dibattito sul futuro dell’Europa ed il cantiere europeo delle riforme. 

“L’Italia sente una responsabilità morale e politica nei rispetti del successo della Conferenza” è stato affermato dal Sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola ed il Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri, Benedetto della Vedova, in riferimento alla piattaforma informatica che dovrebbe costituire il cuore del coinvolgimento dei cittadini nella CoFoE, ha aggiunto che “sarà una nostra scommessa quella di trasformarla in una vera opportunità per riformare l’UE”. Il Presidente della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei deputati, Piero Fassino, ha sottolineato che l’inizio della Conferenza “rappresenterà il momento in cui si aprirà la 3° grande fase del processo di integrazione europea”.

Malgrado queste ed altre voci che hanno sottolineato l’importanza del momento e dello strumento della CoFoE, come inedito esperimento di partecipazione democratica anche in chiave di avanzamento della coesione europea e rafforzamento della legittimazione delle istituzioni europee, non sono però mancate anche diverse sottolineature molto più prudenti se non apertamente critiche del fatto che le numerose incertezze e punti deboli ancora pendenti relativamente al funzionamento di tale strumento possano far fallire l’esercizio con gravissime ripercussioni sul rapporto tra i cittadini e l’UE.

Sono state, in particolare, alcune voci provenienti dal Parlamento Europeo e da quello nazionale, che hanno evidenziato come, da parte di vari Stati membri, si rivela evidente la volontà di svuotare di valore e significato questo passaggio, riducendolo ad una mera consultazione dei cittadini piuttosto che a un momento in cui si stabiliscono gli orientamenti per le future riforme dell’UE. Domenec Ruiz Devesa, Sandro Gozi e Brando Benifei, hanno in particolare evidenziato come il Parlamento Europeo sia in prima linea per contrastare quelle tendenze del Consiglio mirate ad evitare il più possibile che la CoFoE si concluda con chiare indicazioni politiche in grado di innestare un successivo processo costituente europeo. Emma Bonino, ha evidenziato che solo la disponibilità a riformare il funzionamento delle istituzioni europee possa rappresentare un obiettivo in grado di dare del valore a questa nuova iniziativa.

Le tante organizzazioni intervenute hanno espresso una determinazione a voler contribuire al successo della CoFoE, malgrado diverse carenze e difficoltà risultano già ora evidenti, ad esempio: nell’impostazione data agli strumenti partecipativi previsti, nel ruolo piuttosto secondario che verrà attribuito alle organizzazioni della società civile e alla ancora scarsissima visibilità mediatica di cui la CoFoE attualmente sta godendo. Tra i loro timori principali rimane però che non si sia riusciti ancora ad indicare uno scopo finale concreto al processo in atto. Tutte, le organizzazioni, inoltre, sono consapevoli di avere la responsabilità di impegnarsi per contribuire ad una grande mobilitazione dei cittadini.

Quasi ogni relatore ha poi anche messo in evidenza le proprie preferenze di “politiche europee” che ritiene più strategiche per assicurare all’Ue un futuro migliore. Ma - come il moderatore dell’incontro e Presidente del Movimento Europeo Italia, Pier Virgilio Dastoli, ha voluto evidenziare, insieme al Segretario generale Paolo Ponzano, con forza nelle sue conclusioni - “il segreto del successo della CoFoE dipenderà molto da quanto si riuscirà ad evidenziare il forte nesso esistente tra le politiche richieste dai cittadini e la necessità di riformare il processo decisionale europeo, nonché di quanto, in particolare il Parlamento Europeo, si saprà fare attore di un successivo processo di riforme”.

La registrazione video integrale della giornata di dibattito è disponibile, suddiviso in due parti, su Facebook alla pagina del Movimento Europeo Italia.

E stato realizzato anche un rapporto scritto della giornata con il riassunto dei vari interventi.