P.V. Dastoli: “Fare chiarezza sulla designazione del prossimo candidato alla presidenza della Commissione”

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Pier Virgilio Dastoli, Presidente del CIME, si esprime sulla polemica di questi giorni riguardo alla designazione del prossimo presidente della Commissione Europea.

“Penso che si debba far chiarezza su due punti”, dice Dastoli, “Il primo è relativo a chi sostiene che il Consiglio Europeo è tenuto a designare un nome appartenente alla rosa di candidati proposti dai partiti nel corso di queste elezioni, il secondo è relativo alla legittimità democratica che possono effettivamente vantare i candidati stessi”.

 


“Il dubbio da taluni sollevato sulla vaghezza del Trattato di Lisbona sul primo punto è fondata. Infatti il Trattato afferma che il Consiglio europeo designa un candidato, tenendo conto delle elezioni europee ma dopo aver consultato il PE. E’ indubbio che queste disposizioni risultino insufficienti per l’ attuazione di un pieno processo democratico, ma l’ unico modo per contestarle è chiedere una revisione dei Trattati nello specifico su questo tema”.

 


“Il secondo punto”, continua il Presidente Dastoli, “Riguarda la legittimità democratica e la visibilità dei candidati in campagna elettorale. Purtroppo i candidati e i loro programmi hanno avuto uno scarsissimo seguito nel corso della campagna elettorale. Sotto questo punto di vista è riuscito solo in parte il tentativo di ‘europeizzare’ la campagna e l’attenzione dell’ opinione pubblica non si è catalizzata verso i candidati alla Presidenza”.


L’ atteggiamento dell’ opinione pubblica sembra quindi equivoco “Si pensi che solo un milione di spettatori hanno seguito il dibattito televisivo ospitato da Euronews, su 180 milioni di votanti. Forse ciò dipende in parte dalla scelta dei partiti nazionali di privilegiare ancora una volta il dibattito nazionale a scapito di quello europeo. Tuttavia in questa mancata informazione ha anche pesato il fatto che la designazione dei candidati sia stato il frutto di accordi di partito, e non di un sistema di primarie più mirate a coinvolgere i cittadini”.


“L’ unica soluzione dell’ attuale all’ impasse”, conclude il Presidente, “è quella di aspettare l’ insediamento del nuovo Parlamento, che dovrà certamente trovare un’intesa con il Consiglio Europeo, per accordare la fiducia alla prossima Commissione”.

 

Roma, 9 Giugno 2014