Nasce il “Club del Coccodrillo per un’Italia europea”

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L'incontro CIMEPresso la Rappresentanza in l’Italia della Commissione europea ha avuto luogo il 22 febbraio il primo incontro promosso dal Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), con l’obiettivo di costituire uno spazio italiano di riflessione e di dibattito ma anche di individuazione di iniziative politiche necessarie in questa fase difficile del processo di integrazione europea.


Con il nome evocativo di “Club del Coccodrillo per un’Italia europea” (icon La nascita del Club del Coccodrillo (24.5 kB)) l’iniziativa, che mira a coinvolgere 100 personalità del mondo accademico, della cultura, dell'economia e della società civile italiana, guarda alla scadenza delle elezioni europee del giugno 2014 e, per quanto riguarda l'Italia, alla presidenza del Consiglio dell'Unione dal 1° luglio al 31 dicembre 2014.

L’incontro moderato dal Presidente del CIME, Pier Virgilio Dastoli, a cui hanno partecipato 22 tra economisti giuristi ed esperti di problemi della sicurezza è stato introdotto da Giuliano Amato, con relazioni di Vincenzo Camporini, Rocco Cangelosi e Paolo Guerrieri. Hanno fra gli altri partecipato al dibattito Romano Prodi, Fabrizio Barca, Mario Bova, Walter Cerfeda, Sandro Gozi, Sergio Pistone, Raffaele Vanni, Ignazio Visco, Giuseppe Buccino Grimaldi e Alfonso Iozzo.

L’iniziativa si è ispirata al convegno “Europa conviene?”, promosso da Giuliano Amato e Massimo Salvadori nel 1988 che aveva dato un importante contributo alla riflessione sui legami esistenti tra sistema Italia e dimensione europea.
Il dibattito odierno è partito dall’osservazione che sempre più politiche sono ormai riconosciute di interesse comune europeo, ma che la definizione delle priorità strategiche e l'attuazione delle decisioni rimangono spesso chiuse nei confini ristretti di apparenti sovranità nazionali. L’attuale congiuntura e la persistente crisi economica e finanziaria evidenziano che gli Stati membri non sono in grado di agire efficacemente da soli. Siamo entrati nella fase dell'Europa della necessità o della necessità dell'Europa in attesa di poter rilanciare lo ”European dream".

Di fronte alla debolezza o, spesso, all'inesistenza dell'Europa si è progressivamente differenziata fra i paesi membri la percezione della convenienza europea, tale differenzazione ha ampliato il solco già esistente fra paesi più o meno integrazionisti, ma essa si è estesa o sembra essersi estesa a paesi che sono stati a lungo parti importanti dell'ingranaggio europeo.
Specialmente la preoccupazione riguardo all’atteggiamento della Germania verso l’Unione europea è stato l’argomento centrale di molti interventi, che non hanno mancato di evidenziarne anche alcuni aspetti paradossali, rispetto ai quali dovrebbe essere ruolo anche dell’Italia, aprire un confronto costruttivo.
E’ così emerso che le recenti proposte tedesche plasmate su un modello di governance europea più attento alla stabilità che allo sviluppo, non dovrebbero essere rifiutate aprioristicamente dall’Italia, ma che andrebbero piuttosto analizzate con interesse dal punto di vista delle loro potenzialità integrazioniste, quali ad esempio. quella della prospettiva di armonizzazione fiscale europea.

La politica estera europea è stata invece riconosciuta, anche di fronte alle recenti evoluzioni nel Mediterraneo, come una delle politiche comuni europee maggiormente in crisi a cui si aggiunge lo stallo della politica europea di difesa dopo alcuni primi segnali positivi. Per questa ragione è stato deciso che la prossima riunione del “Club” sarà dedicata alla politica estera, della sicurezza e della difesa europea.

Nel corso del dibattito, i rappresentanti del CIME hanno rilanciato le proposte del documento politico programmatico reso pubblico lo scorso 14 febbraio dal titolo “Verso il 2014”.