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Newsletter n.25/2020 - Attiriamo la vostra attenzione

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Gli affari europei divenuti comuni e che non possono più essere amministrati che in comune, mediante leggi comuni, e atti governativi comuni, continueranno in realtà, in barba a tutti i trattati “europei” a restare abusivamente nelle mani degli impotenti stati nazionali… Bene perciò hanno fatto i federalisti a non preoccuparsi in alcun modo della sorte dei due trattati detti europei. L’obiettivo nostro continua ad essere la costruzione di una forza politica europea che imponga ai nostri governi la convocazione della Costituente europea. Il resto sono chiacchiere”.

Così scriveva Altiero Spinelli in un articolo pubblicato su «Europa Federata» del 12 luglio 1957, in merito alla firma dei Trattati di Roma del 25 marzo di quello stesso anno.

Pur in un contesto attuale che vede variabili in gioco completamente diverse, lo spirito di queste affermazioni può essere ripreso, oggi, per comprendere i limiti di quanto stabilito dal lungo e faticoso vertice del Consiglio europeo conclusosi il 21 luglio scorso.

Si parte dalle forzature del presidente Charles Michel, considerando poi i tagli al bilancio del quadro pluriennale 2021 – 2027 su cui il Parlamento europeo si è già espresso il 23 luglio, sostenendo che l’accordo “deve essere migliorato per essere approvato”.

Vi invitiamo, per comprendere meglio alcuni nodi critici, a rivedere il dibattito ospitato da “Radio Radicale”, il 20 luglio scorso, con il Presidente Pier Virgilio Dastoli e il prof. Enrico Giovannini, portavoce di Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). Ci si augura che anche il settore dell’informazione svolga adeguatamente il proprio ruolo, perché sull’argomento i dettagli risultano fondamentali.

Per esempio, è bene sapere, rispetto al tema della ratifica delle decisioni da parte dei parlamenti nazionali, di cui si sta parlando molto e a volte senza precisare alcuni particolari, che, come ci ricorda Paolo Ponzano, docente di Storia dell'integrazione europea e di Governance europea, oltre che Segretario Generale del Movimento Europeo, i parlamenti “dovranno ratificare le nuove risorse proprie, ma non il quadro finanziario pluriannuale”.

Nei prossimi mesi, quindi, vedremo gli sviluppi di un iter complesso e ancora in salita. Vi diamo quindi appuntamento a settembre per la ripresa dei lavori, informandovi che è nostra intenzione ristrutturare questa newsletter.

Nell’augurarvi buone vacanze, vi chiediamo perciò un vostro riscontro in merito al servizio offerto e a come migliorarlo, scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

 

 

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