Newsletter 14 Giugno/2021 - L'EDITORIALE

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Le nostre richieste ai 433 membri della Conferenza sul futuro dell’Europa

Trascorsi oltre tredici anni dalla firma del Trattato di Lisbona, il sistema europeo – messo alla prova da quattro crisi successive (quella finanziaria e poi economica e sociale, quella del terrorismo di ispirazione islamica, quella dei flussi migratori ed infine quella della pandemia) – deve essere sottoposto ad una profonda revisione per realizzare tre obiettivi principali:

In questo spirito e secondo questa logica, noi riteniamo che debbano essere aggiornati i seguenti aspetti dell’Unione europea così come furono definiti nel negoziato diplomatico che, abbandonando il metodo costituzionale concepito con la “dichiarazione di Laeken” e sintetizzato nel “progetto di Trattato che adotta una costituzione per l’Europa”, portò poi al compromesso intergovernativo sui futuri trattati sull’Unione europea e sul funzionamento dell’Unione europea (“Trattato di Lisbona”).

Per avviare una fase di elaborazione degli aggiornamenti, la Conferenza sul futuro dell’Europa deve essere colta come un’occasione innovativa che superi la logica delle consultazioni dei cittadini europei così come sono state realizzate fino alla vigilia delle elezioni europee del 2019 costituendo una sfera pubblica deliberativa in cui si confrontino la dimensione della democrazia partecipativa e quella rappresentativa ispirandosi ad esperienze già avvenute nei Paesi Bassi, Belgio, Francia, Irlanda e Islanda per limitarsi all’Europa.

Sull’organizzazione della sfera pubblica, rinviamo al documento di lavoro del Movimento europeo aggiornato al 31 maggio 2021 che tiene conto dei tre pilastri della Conferenza (Piattaforma Digitale, Panel transnazionali e Sessioni plenarie) (LINK)

Dopo la fase deliberativa nella Conferenza si dovranno aprire due momenti successivi:

Sarebbe utile prevedere l’organizzazione nel dicembre 2023 e sotto presidenza spagnola di una sessione straordinaria delle assise interparlamentari come quelle che si svolsero a Roma nel novembre 1990 alla vigilia delle Conferenze intergovernative che portarono al Trattato di Maastricht come momento di dialogo strutturato fra il Parlamento europeo e i parlamenti nazionali.

coccodrillo