DICHIARAZIONE DEL MOVIMENTO EUROPEO RELATIVA ALLA LETTERA DI URSULA VON DER LEYEN
SULLE POLITICHE MIGRATORIE INVIATA AL CONSIGLIO EUROPEO IL 25 GIUGNO 2024
- Il criterio dominante rimane quello securitario del respingimento che, in base ai Trattati e alla Carta dei diritti, deve essere individuale e non collettivo. Esso dovrebbe riguardare anche le regole per i respingimenti da applicare agli stranieri di Paesi terzi che delinquono e per le riammissioni in tutta l’UE e non Paese per Paese con un approccio che non si limiti alla dimensione esterna delle politiche migratorie e cioè alla gestione degli arrivi ma anche alla sua dimensione interna.
- Si dà spazio all’idea della esternalizzazione in Paesi terzi delle domande di asilo - pur non citando esplicitamente il “modello” albanese - che, al di là di tante altre implicazioni negative per i diritti di chi è confinato in centri di detenzione in quei Paesi, comprimeil fondamentale diritto ad un’equa valutazione delle domande di protezione internazionale.
- Si prendono ben poco o per nulla in considerazione le migrazioni legali, di cui abbiamo bisogno sia nell’UE che nei Paesi di origine, come strategia di integrazione dei migranti e unico modo per contrastare efficacemente e in modo strutturaleil traffico di esseri umani.
- Nulla si scrive sulle politiche di integrazione nell’UE dei migrantiche vanno rafforzate e non smantellate come avviene ora alimentando illegalità, sfruttamento e insicurezza.
- Nulla o poco è scritto su come l’UE possa contribuire al rispetto dei diritti fondamentali nei Paesi terzi a cui abbiamo chiesto di fermare i flussi migratoricome laLibia e la Si esaltano invece gli aiuti alla Guardia costiera libica per catturare i “fuggiaschi” e riportarli nelle carceri libiche.
- Si conferma l’impegno agli aiuti ai migranti ucraini secondo il principio della protezione temporanea ma nulla si scrive dei rifugiati afgani, curdi, eritrei, iraniani, sudanesi,del Sahel e di altri Paesi ove vi sono evidenti motivi per cercare rifugio altrove,che avrebbero diritto alla stessa protezione temporanea applicata ai migranti ucraini.
- Si richiamano le risorse già stanziate per preparare l’attuazione del Migration Act, in particolare delle nuove procedure di gestione delle migrazioni irregolari. Il PE ha chiesto che si realizzino meccanismi efficienti di garanzia dei diritti fondamentali e di monitoraggio imparziale delle stesse procedure ma non è tuttavia chiara la quota di spese che sarà destinata per questi fini né è specificato a quali organi pubblici o associazioni spetteranno i controlli che presuppongono interventi logistici ed operativi anche in Paesi terzi.
Il Consiglio Europeo del 27-28 giugno ha preso soltanto nota della lettera di Ursula von der Leyen del 25 giugno 2024 (LINK), ma alcuni suoi principi sono purtroppo iscritti in modo ambiguo nell'Agenda strategica 2024-2029 allegata alle Conclusioni dello stesso Consiglio europeo.
Noi riteniamo che occorre fare in modo che, quando l'Agenda sarà discussa dal PE insieme al programma per l’intera legislatura della Commissione europea, alcuni aspetti siano meglio definiti nel senso da noi indicato e che comunque ciò avvenga nelle politiche attuative di tale Agenda e del programma legislativo.
Roma, 2 luglio 2024