Via Angelo Brunetti, 60   06.36001705  06.87755731  segreteriacime@tin.it  segreteria@movimentoeuropeo.it

Newsletter n.38/2020 - Carta dei diritti fondamentali

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

 

L’articolo 12 della Carta dei diritti fondamentali è dedicato ad alcune libertà essenziali perché una società possa dirsi democratica e, a maggior ragione nella configurazione attuale dell’Unione europea, in cui assistiamo, soprattutto nell’area dei nuovi Stati membri, ad una preoccupante riduzione degli spazi di libertà, che vede nel mancato rispetto dello stato di diritto la sua principale manifestazione. Si tratta della libertà di riunione e di associazione, una sfera dei diritti che mette in chiaro il fatto che l’Unione europea non sia solo un mercato, ma rappresenti uno spazio in cui è possibile per i cittadini manifestare le proprie prerogative e dar voce alle proprie istanze, anche condizionando la libera circolazione di merci, persone, beni e capitali, come ricorda il prof. Gabriel Toggenburg, docente di diritto dell’Unione europea e diritti umani presso l'Università di Graz. Vi è infatti un caso che rappresenta, secondo Toggeburg, tale opposta dinamica, vedendo contrapposti da un lato gli interessi del mercato comune europeo e dall’altro quelli delle popolazioni locali. Lungo il passo del Brennero, nel 2003 vi furono manifestazioni contro l’inquinamento acustico e ambientale, che bloccarono per circa quattro giorni il transito degli autocarri – si parla di circa 6.000 veicoli che quotidianamente attraversano il valico – e che hanno rappresentato una battuta d’arresto per il mercato comune.

Oltre alla libertà di riunione e di associazione, l’articolo 12 tratta anche aspetti relativi alla volontà politica dei cittadini dell’Unione, che i partiti politici europei come esso afferma, “contribuiscono a esprimere”. Si tratta di un comma che ricorda che spetta anche ad essi agire anche per la tutela dei diritti dei cittadini, specialmente con riferimento ai diritti fondamentali. Il prof. Toggeburg ricorda un dato particolarmente interessante e attuale da approfondire sia con ricerche universitarie che inchieste giornalistiche, cioè che il regolamento n. 1141/2014 relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee[1

Al suo interno, si definisce partito politico “un'alleanza politica che persegue obiettivi politici ed è registrata presso l'Autorità per i partiti politici europei e le fondazioni politiche europee di cui all'articolo 6, alle condizioni e secondo le procedure dicui al presente regolamento”. Se viene meno ai valori su cui si fonda l’Unione, enunciati all’articolo 2 TUE, è possibile questa Autorità, di cui esiste anche un sito ufficiale, che valuta in particolar modo se si sia violato il rispetto della Carta dei diritti fondamentali, revocare la sua registrazione. Finora – ci ricorda il prof. Toggenburg – un tale provvedimento non è mai stato adottato.

 

[1Come riporta la ricercatrice Maria Romana Allegri, che insegna Diritto dell’Unione europea presso la Facoltà di Scienze politiche, sociali e della Comunicazione della Sapienza Università di Roma nel suo saggio dal titolo “Ancora sui partiti politici europei: cosa c’è di nuovo in vista delle elezioni europee 2019”, pubblicato fu “Federalismi” n. 9/2019, il regolamento n. 1141/2014 è stato poi modificato dal n. 2018/673.

 

 

 

Registrati per ricevere le nostre newsletter.
 

Sostieni le iniziative del Movimento Europeo con una piccola donazione


© Movimento Europeo - Via Angelo Brunetti, 60  ||  Realizzato da logoims

Search