Notevole successo delle celebrazioni svoltesi a Messina a 60 anni dalla Conferenza interministeriale CECA che diede impulsi fondamentali per il processo di integrazione europea. Dal 3 al 6 giugno sotto il titolo MESSINA EUROPA MEDITERRANEO si sono avuti diversi eventi ed iniziative, promosse dal Comune di Messina dal Movimento Europeo in Italia (CIME) e dall’Università degli Studi di Messina, che hanno registrato grande partecipazione internazionale e che sono state portate avanti anche nel contesto del progetto europeo S.M.I.L.E. (Sharing Messina Ideal a Lesson for all Europe).
Qualsiasi tentativo di riassumere i tantissimi temi toccati durante le quattro giornate risulterebbe estremamente velleitario, però non si può certo negare che partendo dalla celebrazione del cosiddetto “Spirito di Messina” si siano manifestate molte interessantissime riflessioni volte alla riscoperta dell’anima europea anche nella difficile situazione attuale.
Sia da parte dei protagonisti istituzionali più conosciuti quali, Pier Ferdinando Casini, Gaetano Silvestri, Enrique Barón Crespo, Sandro Gozi e Pietro Grasso, sia dai tanti docenti ed esperti intervenuti è chiaramente stata riaffermata l’attualità del messaggio legato al destino e alle responsabilità comuni europee ed in questo contesto si è voluto mettere, in particolare, in evidenza la sfida rappresentata dalle problematiche mediterranee.
E’ mancata la presenza di diversi responsabili istituzionali europei e nazionali che erano stati invitati a Messina, ma la loro attenzione all’iniziativa traspare comunque dai significativi messaggi trasmessi dal presidente del Parlamento europeo, Schulz, della Commissione europea, Juncker, dal Presidente del Comitato delle Regioni, Markkula, dal Ministro degli Affari Esteri, Gentiloni e dal Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, Giannini. ( Messaggi istituzionali (3.62 MB)).
Si è evidenziato da più parti come una presa di coscienza che proviene dal margine dell’Europa debba ora porsi l’obiettivo di aspirare ad essere il centro di un rilancio, in cui proprio le città del Mediterraneo insieme potrebbero dare un forte contributo di civiltà e di umanità.
Il grande impegno del sindaco di Messina, Renato Accorinti, dell’assessore Tonino Perna e dell’amministrazione cittadina nel suo insieme, hanno, inoltre, reso possibile uno svolgimento organizzativamente perfetto dei lavori ed hanno coinvolto la cittadinanza, come anche numerosi ospiti stranieri. Il ricco programma si è potuto anche chiudere con l’approvazione di un appello frutto dei dibattiti tenutisi durante le diverse giornate ( Appello di Messina (808.05 kB)).
Un momento particolare è stato rappresentato anche dalla conferenza svoltasi il 5 giugno mattina nell’Auditorium del Palacultura, un evento di approfondimento storico e politico dedicato ai giovani dal titolo “Messina, 60 anni dopo. Dalla Piccola Europa all’unificazione del continente”, durante il quale sono stati presentati e premiati i vincitori dei concorsi scolastici dedicati al sessantennale che erano stati promossi nei sei stati fondatori della CE come parte del progetto . SMILE cofinanziato dal programma “Europa per i cittadini” dell’UE e promosso dal CIME, dal Comune di Messina ed altri partner europei (Konrad Adenauer Stiftung, Associazione Jean Monnet, CVCE).
Nell’atrio del Palacultura è stato poi possibile allestire anche un'esposizione composta dalla mostra “La Sicilia e l’Europa” promossa dagli Archivi storici dell’Unione europea presso l’Istituto universitario europeo di Firenze e le sagome in grandezza naturale dedicate ai padri fondatori ideate dalla Fondazione Konrad Adenauer.
Anche il Movimento Europeo Internazionale ha scelto di far convergere a Messina la propria Commissione dedicata alle relazioni UE e resto del mondo, per tenere una sessione straordinaria di lavoro dedicata ai temi della sicurezza, vicinato ed immigrazione.
Il presidente del CIME, Pier Virgilio Dastoli, ha definito l’appuntamento di Messina una sfida vinta in un momento dove parlare di Europa ai cittadini appare sempre più difficile, ma in cui bisognerebbe invece intensificare ancor più gli sforzi per far emergere i valori originari del processo di integrazione ed in particolar modo ribadire l’urgenza dell’obiettivo fondamentale dell’unificazione politica.