Trentadue anni fa cadeva Il Muro di Berlino aprendo la strada alla prospettiva dell’unificazione del continente che era stata immaginata, dal “loggione” di Ventotene, nel progetto di un manifesto per un’Europa libera e unita.
Da allora il processo di integrazione europea ha contribuito a costruire ponti che sono graficamente rappresentati nelle banconote dell’euro, che è la moneta unica dell’Unione europea.
La caduta del Muro fu accolta dalle popolazioni dell’Europa centrale, che erano state soggiogate dalla dittatura comunista o che in alcuni casi non avevano mai conosciuto la democrazia e l’indipendenza, con gioia perché essa significava la speranza di una vita migliore di giustizia e di pace.
Per i federalisti significava gettare le basi di una nuova sovranità condivisa lasciandosi alle spalle le sovranità assolute e i conflitti fra Stati-nazione.
Da allora il processo di integrazione europea ha fatto importanti passi in avanti ma anche qualche passo indietro che ha provocato la crescita di movimenti anti europei che sostengono idee contrarie agli interessi dei paesi in cui sono nati.
Dobbiamo continuare sulla strada dell’unificazione democratica del continente per passare dall’Unione incompleta alla Federazione europea come primo passo verso un mondo di pace e di giustizia.