"Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche.(...) L'Europa non è stata fatta : abbiamo avuto la guerra. L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. "
La sconvolgente attualità delle parole che Robert Schuman pronunciò il 9 maggio 1950 ci fanno riflettere sull'Europa che abbiamo costruito negli ultimi 70 anni. Un'Europa economicamente forte, politicamente fragile, socialmente opaca e militarmente inesistente.
Nel giorno che celebra la festa dell'Europa, ognuno di noi deve dunque scegliere quale Europa festeggiare: L'Europa delle nazioni, quella dell'oggi, che non sa fornire risposte adeguate alle crisi del nostro tempo.
Oppure l'Europa dei popoli, quella che "pone al centro della propria azione la persona", quella descritta dalla carta di Nizza, l'Europa unita e solidale del Manifesto di Ventotene, l'unica in grado di dare risposte reali alle sfide del presente e del futuro.
Viva l'Europa dei diritti, viva l'Europa democratica e solidale, viva l'Europa federale.