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RICORDANDO ALTIERO SPINELLI

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Il 31 agosto 1907 nacque a Roma in via Uffici del Vicario Altiero Spinelli figlio di Carlo e Maria Ricci.

Il padre avrebbe voluto chiamarlo Alterio ma l’ufficiale postale consegnò alla moglie Maria un telegramma con il nome modificato in Altiero, con un errore che può così essere considerato fortunato.

Dopo quasi settant’anni Altiero tornò a via Uffici del Vicario come presidente del Gruppo Misto della Camera formato in prevalenza ma non solo da deputati eletti come indipendenti (con alcuni che lo erano anche di fatto) nelle liste del PCI poiché in quel palazzo come appendice fino al 1943 dell’aula “sorda e grigia” voluta dal fascismo di Benito Mussolini si erano installati i gruppi politici della Camera.

Sui rapporti fra Altiero Spinelli e il PCI con particolare riferimento a Enrico Berlinguer suggeriamo di leggere il capitolo intitolato “Berlinguer y el professor Spinelli” pubblicato in spagnolo nel volume curato da Marcello Belotti e intitolato “Berlinguer y Europa o los origines del socialismo en libertard”.

Alla fine di agosto 1943 nacque a Milano il Movimento Federalista Europeo come organizzazione rivoluzionaria fondata su uno spirito giacobino con l’obiettivo di superare le nazioni e le sovranità assolute gettando le basi di uno stato internazionale secondo un modello federale.

Il metodo dei federalisti non era legato alla contrapposizione con le culture politiche europee tradizionali (universalismo cristiano, internazionalismo socialista e cosmopolitismo liberale) ma ad una azione costante e radicale per andare al di là dei poteri degli Stati nazionali che Luigi Einaudi considerava polveri senza sostanza e creare un potere democratico europeo come prima tappa per la creazione di un governo mondiale capace di garantire la pace e la giustizia.

Per tutta la sua vita politica Altiero Spinelli ha contrapposto la sua visone costituzionale e costituente sia al gradualismo funzionalista di Jean Monnet che egli mise al centro del suo ininfluente Comité d’action che al metodo intergovernativo e confederale.

Come disse nel suo discorso al convegno del PCI sull’Europa nel novembre 1978 nell’auletta dei Gruppi alla Camera, la sua candidatura alle elezioni europee nel giugno 1979 era fondata sull’obiettivo di convincere i suoi futuri colleghi a considerarsi parlamentari costituenti per superare l’immobilismo dei governi e la paralisi dell’ingranaggio istituzionale dei trattati di Roma del 1957.

Dopo molte reticenze e di fronte alle sfide europee e internazionali una ampia maggioranza di deputati europei decise di seguire la via indicata da Altiero Spinelli evitando la trappola delle proposte di modifiche ai trattati da consegnare ai governi ma elaborando un trattato completamente nuovo di natura costituzionale approvato a larga maggioranza da popolari, socialisti, comunisti italiani, radicali, liberali e conservatori inglesi il 14 febbraio 1984 al contrario del testo votato dal Parlamento europeo il 22 novembre 2023 e approvato di fatto e con molti compromessi contraddittori da una minoranza della assemblea.

Se si vuole cambiare l’Unione il Parlamento europeo dovrà riprendere il cammino indicato da Altiero Spinelli nel novembre 1978.

Hic Rodhus hic salta!

 

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