PRIMA RIUNIONE DEL NUOVO CONSIGLIO DI PRESIDENZA DEL CIME
Mercoledì 25 novembre si è svolta la prima riunione del neoeletto Consiglio di Presidenza del Movimento Europeo - Italia, un’occasione importante per la distribuzione delle competenze specifiche all’interno dell’organo, l’esame del programma di attività 2016 e l’approvazione di tre diverse risoluzioni politiche su temi di grande attualità.
I lavori si sono svolti presso l’Aula della Commissione Affari Esteri del Senato della Repubblica, gentilmente concessa dal Vicepresidente CIME, Sen. Pierferdinando Casini.
Il dibattito introdotto dal presidente del CIME, Pier Virgilio Dastoli, si è incentrato in particolare sugli strumenti e le strategie che il CIME intende mettere in campo per avere una ricaduta più diretta sui cittadini, per aumentarne il livello di consapevolezza delle dinamiche politiche europee e per cambiare in senso più favorevole l’atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti dell’Europa.
Alla discussione sono intervenuti tutti i nuovi componenti dell’organo e della Presidenza e sono emersi diversi spunti in particolare sull’importanza di rivolgersi al pubblico giovanile, sull’esigenza di partire dalle proposte contenute nel “Rapporto dei 5 presidenti” per un percorso più ambizioso ed appoggiare in particolare l’opera della BCE guidata dal governatore, Mario Draghi, sul coinvolgere in modo crescente le autonomie locali nella strategia di divulgazione dei messaggi del CIME. A questo proposito, Mario Draghi ha accettato di incontrare una delegazione del CIME a Francoforte.
Tra i temi politici più ricorrenti nei vari interventi, sono risultati: il tema dell’immigrazione, dell’ambiente, della politica estera e di vicinato dell’UE, del terrorismo, del dialogo interculturale e interreligioso e anche le questioni di genere legate in particolare alla celebrazione della giornata contro la violenza verso le donne.
E' stata ribadita l’intenzione di promuovere diversi tipi di eventi durante il 2016 su tutti questi temi e di iniziare a preparare in modo adeguato l’appuntamento con i 60 anni dai Trattati di Roma del 2017, seguendo con particolare cura l’iniziativa del Ministero degli Affari Esteri italiano rivolta prioritariamente ai sei stati fondatori della Comunità.
Sono quindi stati integrate ed approvate tre prese di posizione CIME:
- La prima rivolta al Consiglio europeo del 17 e 18 dicembre (qui il testo);
- La seconda rivolta ai temi della lotta al cambiamento climatico in vista della COP 21 (qui il testo);
- La terza contenente la richiesta di una Procura europea con il metodo della cooperazione rafforzata anche come risposta alla minaccia terrorista (qui il testo).
Tra le decisioni prese sul nuovo organigramma del CIME è stato confermato Stefano Milia, in qualità di Segretario generale aggiunto.