Via Angelo Brunetti, 60   06.36001705  06.87755731  segreteriacime@tin.it  segreteria@movimentoeuropeo.it

UN AUTOREVOLE “BRAINSTORMING” SULLA FUTURA GOVERNANCE NELL’UE

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

Da sinistra a destra: Rocco Cangelosi, Pier Virgilio Dastoli, Fabrizio BarcaUn brainstorming informale sulle proposte di modifica dell’attuale sistema di governance multilivello europea in attesa delle sfide politiche e responsabilità che l’Italia dovrà gestire nel 2014: questo è stato l’obiettivo dell’incontro, promosso dal CIME, svoltosi a Roma presso la sala dello “Spazio Europa” la mattina del 4 luglio 2013. All’incontro hanno preso parte importanti esponenti del mondo politico, accademico, sindacale ad iniziare dal Ministro uscente per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca.


Altri partecipanti intervenuti al dibattito erano: Sabina De Luca, Capo dipartimento per le Politiche di Sviluppo; Monica Frassoni, Copresidente dei Verdi europei, Vincenzo Grassi, Direttore Centrale per le Questioni europee presso la DG Unione europea del MAE e ora Capo del Dipartimento per le Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e ancora: Roberto Della Seta di Green Italia, Danilo Barbi della CGIL, Ignazio Patrone, sostituto Procuratore generale della Corte di Cassazione; i prof. Cesare Pinelli, Paolo Ridola e Emilio Barucci. A moderare l’incontro, Pier Virgilio Dastoli e l’Ambasciatore Rocco Cangelosi, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Consiglio Italiano Movimento Europeo.

Il dibattito ha rappresentato un’occasione per riflettere sulle principali sfide che la crisi economica ha posto in evidenza in questi anni sotto il profilo istituzionale ed economico sia a livello nazionale sia a livello comunitario.
Continuano a tenere banco le questioni collegate alla governance economica europea. In particolare, si è riflettuto dell’unione bancaria e dei tre pilastri che la compongono: sistema di sorveglianza, ricapitalizzazione diretta del fondo salva stati e meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie. Allo stadio attuale, si sono registrati notevoli progressi in materia di supervisione unica delle banche nell’Unione europea, sebbene le discussioni abbiano subito una battuta d’arresto. La proposta di direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche (cd bail-in) ha incontrato una forte resistenza da parte degli Stati membri ed ha ristretto l’ambito dell’accordo ai soli principi generali dei meccanismi di risoluzione delle crisi bancarie. Quanto alla ricapitalizzazione diretta del fondo salva stati, si è sottolineato come i 60 miliardi di euro stanziati a favore delle banche in difficoltà nell’eurozona costituiscano una cifra irrisoria rispetto alle risorse economiche effettivamente necessarie per il raggiungimento di tale obiettivo. Inoltre, le modalità di gestione della ristrutturazione delle banche appare caratterizzata da ampi margini di flessibilità e di opacità; d’altro canto, l’istituzione di un fondo intergovernativo che diventa azionista di una banca ed è dotato di poteri di governance costituisce un importante passo verso la creazione di eurobond.

Un’altra questione rilevante è quella dei conti pubblici. L’obiettivo più stringente di contenere la spesa pubblica previsto nel Fiscal compact confligge con l’obbligatorietà di raggiungere i target di spesa necessari per l’ottenimento delle risorse stanziate dall’Unione europea. Da qui, la necessità di introdurre regole che disciplinano lo scomputo dal deficit delle spese per investimenti cofinanziati dall'UE (golden rule) per evitare che la crisi economica possa far scivolare ancora di più le economie degli Stati membri in difficoltà in una fase di depressione economica.
La crisi economica, tuttavia, ha posto in evidenza anche altri limiti dell’architettura istituzionale europea. La crescente diffusione di partiti politici che si attestano su posizioni anti europeiste e che rischiano di restituire un Parlamento europeo profondamente diverso nella composizione a seguito della tornata elettorale del maggio 2014, è sintomatica di una mancanza di fiducia dei cittadini rispetto alle politiche comunitarie, ma soprattutto rispetto al grado di democraticità e di rappresentatività delle istituzioni stesse. Dal dibattito è emersa la necessità di rafforzare il ruolo del Parlamento europeo, unico organo di elezione diretta, nonché di ingabbiare l’indipendenza della BCE in un processo politico democraticamente legittimato. La difficoltà di gestire la crisi economica a causa anche dei limiti istituzionali posti dai trattati ha avuto l’indubbio effetto di aumentare il ricorso al metodo intergovernativo, a scapito di quello comunitario. Inoltre, le innovazioni previste dal Trattato di Lisbona per incrementare il livello di partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni europee e al processo legislativo sono rimaste pressoché lettera morta.

Si è passati, poi, ad illustrare i possibili esiti della sentenza della Corte di Karlsruhe sulla costituzionalità del programma OMT di acquisto di bond da parte della BCE. Appaiono improbabili sia una bocciatura sia un rinvio della questione alla Corte di Giustizia europea. L’ipotesi più plausibile risulta quella di una positiva apertura della Corte Costituzionale tedesca, sebbene sia difficile giustificare il perché un’istituzione come la BCE rimanga sottratta al circuito di legittimazione democratica.

Si è, infine, sottolineato come un punto particolarmente critico per l’Italia sia rappresentato dalla mancata attuazione della legislazione europea nel settore giustizia e affari interni, un settore il cui regime transitorio per le misure dell’ex terzo pilastro cesserà il 1° dicembre 2014 con rilevanti implicazioni sulla natura giuridica delle decisioni e delle decisioni quadro del decennio 1999-2009. Tale ritardo, se non debitamente recuperato, avrà delle implicazioni negative anche sul piano politico nel momento in cui l’Italia assumerà la Presidenza del Consiglio dell’Unione europea nel secondo semestre 2014, alla cui data verranno a maturazione dossier legislativi cruciali per lo sviluppo dell’azione penale in Europa come l’istituzione del Procuratore europeo antifrode, la riforma di Eurojust e la direttiva sul sequestro e la confisca dei proventi di reato.

 

 centricoo

altiero

ImmagineLIBRO VERDE xsito

 BannerPROCESSO UE

bileurozona

rescue

casaeuropa

agorabanner

coccodrillo

banner fake


Le Nostre Reti

eumov

eucivfor

logo asvis

Comitato Eeinaudi desktop 1 1

ride logoretepace

routecharlemagne


Partner e Sostenitori

parleuitarapprita

banner12

banner11


 ed logo

Gioiosa Jonica  -  Modena  -  Nuoro  - Capo d’Orlando


 

Registrati per ricevere le nostre newsletter.
 

Sostieni le iniziative del Movimento Europeo con una piccola donazione


© Movimento Europeo - Via Angelo Brunetti, 60  ||  Realizzato da logoims

Search