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SEMINARIO SULL’AGRICOLTURA NEL CONTESTO DEL PROGETTO “OFFICINA 2014”

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Da sinista a destra: Aldo Longo, Pier Virgilio Dastoli, Maurizio RealeVenerdì mattina, 17 maggio, presso la Sala Natali della Rappresentanza in Italia della Commissione europea si è svolto il seminario del progetto “Officina 2014: l’Italia in Europa” dedicato ai dossier del Consiglio UE Agricoltura e Pesca. Hanno introdotto i lavori Aldo Longo direttore della DG AGRI della Commissione europea e Maurizio Reale del CESE sez.NAT.

 


Il dibattito si apre con una breve introduzione del Presidente del CIME, Pier Virgilio Dastoli, che evidenzia come su queste politiche, sia il recente svolgimento di un primo trilogo, come anche le rafforzate responsabilità del Parlamento Europeo, costituiscono delle novità che potrebbero spingere ad approcci innovativi anche in questo tradizionale settore dell’attività delle istituzioni europee.
Il dott. Longo poi delinea i tre fondamentali cantieri attualmente aperti: il bilancio 2014-2020, l’agenda 2020 e la riforma della PAC. Sulle prospettive del nuovo quadro pluriennale finanziario ammette che l’insieme delle politiche in ambito rurale appare presentarsi come la politica maggiormente colpita dai previsti tagli (si attende una diminuzione di più del 7%). Questo rende ancora più strategica però l’ampia prevista riforma della PAC che contiene una serie ampia di nuovi regolamenti, tutti però previsti chiudersi probabilmente entro l’attuale legislatura del PE.

 


Tra le varie novità facenti parte della riforma, particolarmente strategica risulterà il nuovo regime di pagamento diretto per gli agricoltori distinto nella proposta della Commissione tra pagamenti di base (70%) e pagamenti in linea con gli obiettivi ecologici (30%) sul quale vi sono ancora varie discussioni in atto. Tra l’altro anche l’istituzione di alcune misure in grado di favorire i giovani agricoltori alla quale però vari Stati membri si oppongono, ma che per l’Italia potrebbe invece risultare molto strategica.
Rimangono, comunque, come altri rilevanti dossier che potrebbero rientrare ancora nelle competenze di negoziato della Presidenza italiana del 2014, in particolare riguarderebbero i seguenti temi: Strategia europea per le foreste, la revisione del quadro giuridico per le produzioni organiche, la partnership sull’innovazione, alcuni aspetti legati alle regole per l’ortofrutticolo, la promozione dell’agricoltura nelle scuole e l’accordo sulla normativa per le indicazioni geografiche. Indica poi come altri temi strategici l’investimento sulla ricerca agricola, l’implementazione dei controlli sui pagamenti e l’auspicio che l’Italia possa contribuire durante il suo semestre ad il lancio ad un dibattito ampio sul tema generale dell’alimentazione anche in prospettiva della EXPO 2015 di Milano.

Il Dott. Maurizio Reale che rappresenta nel Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) la Coldiretti, presenta il rapporto del CESE sulla nuova riforma della PAC, toccando concetti quali la necessità di riportare l’agricoltura al centro dell’economia e di preservare la sovranità alimentare dell’UE, la maggiore valorizzazione del prodotto agricolo all’interno della filiera alimentare, il nuovo approccio del greening.
Evidenzia poi come per gli agricoltori italiani permangono le problematiche della definizione più attenda dell’Agricoltore attivo e della quota per ettaro che non dovrebbe essere identica a quella di altri Paesi con situazioni geografiche molto diverse.

Nel dibattito che coinvolge poi i vari portatori di interesse presenti (AICCRE, UIL, CGIL, EURACTIV, CNA), emergono questioni quali: il tema della salute degli animali, la migliore programmazione territoriale per la manutenzione del territorio, una più efficace ripartizione di competenze tra regioni e poteri locali, l’equità del calcolo per ettaro, la maggiore valorizzazione del lavoro effettivo dell’agricoltore come anche degli addetti nel settore della pesca, la perdita costante di valore del prodotto agricolo, l’ampliamento delle quote di mercato dei prodotti agricoli europei, efficacia dei controlli sul territorio anche nel quadro delle regole sull’etichettatura.
Emergono quindi tutta una serie di problematiche su cui comunque anche ancora nel 2014 l’Italia potrebbe esercitare un influenza strategica specialmente nel quadro degli atti delegati post-riforma PAC che poterebbero comunque costituire ancora uno spazio importante per difendere meglio anche gli interessi italiani.
Sul tema della politica europea della pesca vengono inoltre depositate le posizioni della LEGA PESCA e della ANAPI Pesca, particolarmente coinvolti dalle numerose riforme in fase di definizione anche in questo settore.

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