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INIZIATIVA DI DIALOGO ITALO-TEDESCO SUL FUTURO DELL'UE SI ESPRIME A FAVORE DI RAPIDE RIFORME DEMOCRATICHE E PER LA CONVOCAZIONE DI UNA CONVENZIONE

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Sabato 2 marzo, con una iniziativa bilaterale di dialogo italo-tedesca a porte chiuse, svoltasi a Roma e promossa dai Movimenti europei dei due Paesi, si è messo in evidenza come oggi servano maggiori strumenti democratici per l'Unione europea, piuttosto che mercanteggiamenti nazionali. Circa 40 autorevoli rappresentanti del mondo politico, imprenditoriale e della società italiana e tedesca, si sono ritrovati per mettere a punto una tabella di marcia verso un’Unione più legittimata e democratica, adatta ad affrontare in modo più efficace le diverse sfide economiche e sociali.


“Oggi l'Italia e la Germania hanno ancora una volta la responsabilità di difendere le conquiste ottenute e di proporsi nuovamente quali “centrocampisti” per il futuro dell'Europa unita” questo è l’auspicio iniziale espresso dai due Presidenti, Pier Virgilio Dastoli (CIME) e Rainer Wend (EBD) nella loro lettera aperta (icon Lettera aperta CIME-EBD (71.92 kB)) rivolta ai partecipanti dell’incontro, che cadeva a circa un anno dall’iniziativa bilaterale di un appello comune italo tedesco, apparso sulla stampa.

Il dialogo è stato inaugurato il Venerdì sera, 1 marzo, con un ricevimento presso il Goethe Institut Roma e ha visto tra l’altro il prezioso sostegno della Friedrich Ebert Stiftung e della Fondazione Generali.


Il giorno dopo il seminario, che è stato ospitato dalla Presidenza della Repubblica presso palazzo S. Andrea sede degli Archivi del Quirinale, il Presidente Giorgio Napolitano, appena tornato dalla sua visita di Stato in Germania, ha riassunto alcuni punti chiave in un messaggio informale rivolto ai partecipanti.


In tale scritto egli riafferma l’“Importanza decisiva e valore insostituibile - ai fini della costruzione europea - del comune impegno e convergente orientamento di Italia e Germania. E' quel che ci dice l'esperienza di oltre mezzo secolo. E' la necessità cui ci richiama la situazione attuale, che vede scosso dalla crisi, esposto al disincanto, messo in questione il progetto europeo, il processo di integrazione e unità dell'Europa”.


Inoltre evidenzia come: “Rischio del riemergere di vecchi stereotipi e di giudizi sommari da entrambe le parti. E' indispensabile reagirvi politicamente e culturalmente; nel dibattito pubblico, nell'informazione; e reagire egualmente alla tendenza a tradurre in contrapposizione e agitazione polemica differenze di opinione che debbono - oggi più che mai - confrontarsi correttamente e trovare composizione in seno alle istituzioni europee attraverso la ricerca di sintesi più soddisfacenti".


La tavola rotonda è stata caratterizzata dall’alto profilo dei partecipanti. Tra gli altri, sono intervenuti il Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri, Michele Valensise, Giuliano Amato, ex primo ministro, Rainer Wieland e Gianni Pittella, Vicepresidenti del Parlamento europeo, Emma Bonino, Vicepresidente del Senato, Aurelio Regina, Vicepresidente di Confindustria.


Sulla base anche di alcune tesi elaborate prime dell’incontro, sono stati affrontati temi quali una nuova "governance" democratica per l'Unione europea a partire dall’Eurozona, gli interessi delle imprese, del mondo del lavoro e della società civile in un’Europa politicamente integrata, la collaborazione per un "processo" che vada verso le riforme dell’Unione europea. Tra le proposte concrete emerse, il sostegno fermo ad una vera e rapida Unione bancaria, l'allargamento della zona euro e l'elezione diretta del Presidente della Commissione.


Dopo quasi otto ore di discussioni, a volte anche controverse, in particolare sulla politica fiscale e quella del debito, i Presidenti dei due Movimenti europei, hanno potuto tirare delle prime conclusioni, riconoscendo però anche che il dialogo dovrà continuare, per esempio, anche con la partecipazione dei nostri partner polacchi e francesi.


Dastoli e Wend, hanno in particolare concordato sul fatto che la necessaria Convenzione per le riforme dei Trattati dell’UE, debba essere preparata al meglio sia dal punto di vista della comunicazione che da quello dell’organizzazione (meglio se tramite la convocazione di Assise interparlamentari), che sia un’iniziativa che parta dal livello parlamentare (in particolare quello europeo) e che una sorte di pre-Convenzione dovrebbe discutere presto quali saranno i punti concreti da sottoporre alla Convenzione da convocare ufficialmente subito dopo le elezioni europee.


Jo Leinen, Presidente del Movimento europeo Internazionale (EMI), sostiene anche tale approccio e annuncia una riunione di brainstorming di tutto il Movimento europeo, per garantire il coinvolgimento dei gruppi di interesse, e per migliorare ulteriormente la strategia di comunicazione.


Dastoli e Wend hanno poi ricordato come spesso le iniziative partenti dai due paesi portino a risultati concreti cruciali in grado di imprimere nuovo slancio all’integrazione europea. Anche la creazione dell'Unione europea con il Trattato di Maastricht può essere ricondotta ad un’iniziativa italo-tedesca come il piano Genscher-Colombo del 1981, lanciato a seguito dell’iniziativa di Altiero Spinelli nel Parlamento europeo. E anche il progetto di Amato-Schroeder nel 2000 va ricordato come una delle iniziative più favorevoli al processo di integrazione da cui nacque la Dichiarazione di Laeken (2001).


Un aspetto interessante di tale iniziativa è stato anche un primo coinvolgimento puntuale del Movimento5 Stelle su questioni di politica europea. Michael Gahler, Vice Presidente di EBD, ha osservato che così si è riuscito a comprendere meglio che il successo elettorale di Grillo non è una protesta contro l'Europa, ma contro l'élite politica in Italia. Giusy Campo del Movimento 5 stelle ha spiegato anche il significato della loro richiesta di un referendum in materia di euro e l’impegno di questa nuova realtà politica per un'UE diversa (icon Paolo Soldini - Intervista a Giusy Campo (142.64 kB)).


Sandro Gozi, deputato italiano e Vipresidente del CIME ha anche sottolineato che l’atteggiamento pro europeo tradizionale dell’Italia è fortemente legato però a dei concreti progressi anche nel campo dell'Europa sociale.


Articoli apparsi riguardo l’incontro:


icon Paolo Soldini - L'Unità (122.89 kB)

EurActiv Italia

Euractiv Italia, intervista a Emma Bonino

Paolo Morawski: Appunti a margine incontro Italia-Germania

Comunicato della Presidenza della Repubblica

icon Gerardo Pelosi - Il Sole 24Ore (83.16 kB)

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