Questa mattina, in una conferenza stampa tenutasi presso la sala dell’FNSI in contemporanea con altri simili iniziative in diversi altri paesi europei, è stato dato il via alla raccolta delle firme relativa all’iniziativa dei cittadini europei per la libertà di informazione. Tutti gli intervenuti hanno fatto emergere come l’erosione esistente in molte realtà Europee in questo momento nei confronti del diritto ad un’informazione indipendente, libera e plurale rappresenti anche una minaccia al pieno esercizio della cittadinanza europea.
E’ stata anche l’occasione di presentazione pubblica del Comitato promotore italiano , di cui fa parte anche il CIME. La Portavoce del Comitato, Tana De Zulueta, ha sottolineato come l’Italia conosca molto bene il problema ormai da tanti anni e che quindi prevede che nel nostro paese vi sarà un’importante adesione a questa iniziativa. Il fatto che l’Italia risulti solo in 57° posizione nelle classifiche mondiali sulla libertà di informazione e contemporaneamente vi sia anche un alto livello di corruzione e un basso livello di trasparenza delle pubbliche amministrazioni, non fa che confermare che quando il sistema dei media e in difficoltà, ne soffre fortemente anche la democrazia in generale.
Le questioni dei monopoli mediatici, del conflitto di interessi, della insufficiente indipendenza degli organi di controllo e del ridimensionamento del ruolo del servizio pubblico radio-televisivo, appaiono ormai come una sorta di virus che si sta diffondendo in gran parte dell’Europa.
Tra gli altri interventi, che hanno anche tutti espresso un certa preoccupazione sul fatto che il tema dell’informazione non venga molto trattato durante l’attuale campagna elettorale nazionale ( in rappresentanza di CGIL, art.21, LIBERA INFORMAZIONE, Libertà e Giustizia, ARCI, MoveOn, Società Pannunzio, l’UNITA’) è intervenuto anche il presidente del CIME, Pier Virgilio Dastoli. Egli ha messo in evidenza come il Parlamento Europeo abbia tentato inutilmente già 19 anni prima di ottenere una regolamentazione europea in questo settore, ma che il nuovo strumento dell’ICE offre effettivamente grandi possibilità e che il tema dei diritti dovrebbe diventare una delle priorità della campagna elettorale per le prossime elezioni europee. Ha evidenziato poi il ruolo dell’Italia, che in caso di successo della raccolta di firme, si troverebbe probabilmente a gestire questo dossier durante il proprio semestre di Presidenza del Consiglio UE.
Lorenzo Marsili, di European Alternatives, portavoce europeo della campagna, ha sottolineato come l’idea ha un origine lontana e nasce dal basso, ma che, in effetti, è il nuovo strumento di democrazia partecipativa europea (ICE) a dare ora finalmente la possibilità di concretizzarla, mettendo i cittadini in condizione di chiedere loro qualcosa di concreto all’Unione. Inoltre rileva come il valore di questa campagna non starà solamente nei contenuti ma anche nella sua dimensione veramente europea che chiede quindi all’UE di occuparsi anche dei deficit di democrazia e non solo di quelli di bilancio.
Grande rilievo è stato dato al fatto che queste raccolta firme utilizzerà prevalentemente lo strumento di internet. La raccolta on-line di tipo istituzionale è per l’Italia una grande novità, che potrebbe avere enormi ripercussioni sul nostro futuro democratico.
Il sito utile per aderire all’iniziativa di sostegno al pluralismo dei media è il seguente: www.mediainitiative.eu
