Il 2 e il 3 novembre scorsi, il presidente del CIME, Pier Virgilio Dastoli, è intervenuto a nome dell’organizzazione rispettivamente, durante il lavori del congresso del Partito Radicale Italiano (Hotel Ergife) e della Convenzione del Partito Federalista Europeo (Hotel dei Congressi).
Nel suo intervento destinato ai rappresentanti del Partito Radicale ha, in particolare, avanzato le seguenti proposte:
- un impegno federalista dei candidati alla camera e al senato per le elezioni legislative italiane
- una partecipazione attiva nelle iniziative dei cittadini europei, in quelle già avviate come il pluralismo nei media, l'acqua pubblica e la mobilità dei giovani, e quelle future come il piano per lo sviluppo sostenibile e la cittadinanza di residenza oltre ad un eventuale nuovo progetto per il reddito minimo
- la convocazione di Assise della democrazia rappresentativa sull'avvenire dell'Europa nella primavera del 2013, per definire gli elementi essenziali di un progetto costituzionale della nuova Europa. A queste assise dovrebbero essere invitati non solo deputati europei e nazionali ma anche eletti nelle regioni dotate di poteri legislativi e costituzionali (i Länder tedeschi, le Comunità autonome spagnole, le Regioni del Belgio, il Parlamento regionale della Scozia, ecc.)
- un'azione per attribuire al Parlamento europeo, che sarà eletto nel 2014, un ruolo costituente, ad esempio rivolgendosi anche ai cittadini e alle cittadine che firmeranno nei prossimi mesi delle Iniziative di cittadini europei (ICE), chiedendo loro di esigere non solo più Europa con atti legislativi ma anche più Europa con un atto costituente e firmando per questo un parallelo appello per l'attribuzione al Parlamento europeo di un mandato costituente.
Nell’intervento presso la prima Convenzione del Partito Federalista Europeo, fondato ufficialmente nel 2012, e che promuove attività già in diversi Paesi dell’UE, Dastoli ha ricordato che il progetto europeo soffre di tre crisi:
- il gap fra le domande dei cittadini di beni comuni a dimensione europea (sicurezza energetica, un modo diverso di produrre, la società inclusiva e l'immigrazione, la dimensione sociale con particolare riferimento alla disoccupazione giovanile e alla mobilità dei giovani, la lotta alla criminalità organizzata internazionale, la sicurezza esterna) e l'incapacità delle istituzioni europee di offrire beni comuni;
-una buona politica che consiste nella lotta democratica dei partiti per conquistare il potere e che è la ragion d'essere dei partiti– essi devono battersi per creare un potere europeo;
- la mancanza di un governo europeo legittimato dal voto popolare.
Per risolvere queste tre crisi, Dastoli ha poi aggiunto, che ci vuole un nuovo patto fra istituzioni e cittadini e cioè una costituzione europea. In tutti i nostri paesi le costituzioni sono state scritte da assemblee elette dai cittadini. La via maestra sarebbe quindi quella dell'elezione di un'assemblea costituente, ma non c'è (ancora) la volontà politica né per convocare una Convenzione per modificare il trattato di Lisbona (perché il PE vuole rinviarne la convocazione all'autunno 2015 dopo le elezioni britanniche) né tantomeno per eleggere un'assemblea costituente
Dastoli ha quindi concluso il suo intervento, con tre proposte molto concrete:
-di promuovere cento flash-mob in cento luoghi simbolici d'Europa (Ventotene, Sarajevo, Guernica, Reims, Birkenau, Aachen, Schengen, Olimpia...) il 9 dicembre alla vigilia della cerimonia di Oslo per proclamare il “nostro” sogno europeo;
-di sollecitare la convocazione di Assise della democrazia rappresentativa nel 2013;
-di chiedere ai vari comitati che hanno depositato già 13 iniziative dei cittadini europei (considerate eleggibili dalla Commissione) di mettere un banner sui loro siti e chiedere ai cittadini europei di aggiungere una firma “spinelliana” per attribuire un ruolo costituente al PE che sarà eletto nel giugno 2014.