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LO STATO DELL’UE: ANALISI E PROPOSTE DELLA PRESIDENZA CIME

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Riunito il 13 settembre presso la propria sede di Roma, il Consiglio di Presidenza del CIME ha approvato un articolato documento, che fa il punto della situazione politica europea dopo l’estate e fissa le principali linee d’azione sulle quali l’organizzazione intende impegnarsi nei prossimi mesi.


A seguito il testo integrale approvato:

 

 


Memorandum del Movimento Europeo – Italia
alle forze politiche e alle organizzazioni della società civile


La Presidenza del Movimento Europeo in Italia ha discusso il 13 settembre 2012 sullo stato dell’Unione europea alla luce degli eventi delle ultime settimane:

- decisione della Banca Centrale Europea del 6 settembre per acquisti condizionati ma illimitati di bond sovrani di concerto con il Fondo Salva Stati (ESM);
- nello “European Day” del 12 settembre, sentenza del Tribunale costituzionale tedesco sulla costituzionalità di tale fondo che dovrebbe essere operativo dall’8 ottobre, discorso di José Manuel Barroso a favore di una Federazione di Stati Nazione e comunicazione della Commissione su una roadmap verso l’Unione bancaria, risultati delle elezioni generali nei Paesi Bassi favorevoli ai partiti pro-europei:
- annuncio da parte del premier Monti di un Vertice europeo in Italia per contrastare i fenomeni crescenti di populismo anti-europeo nei paesi membri,
- discorsi del Presidente Giorgio Napolitano a Mestre il 6 settembre e a Cernobbio l’8 settembre,
- annuncio della prossima nomina del leader socialista pro-europeo Harlem Désir come primo segretario del Partito Socialista francese,
- avvio di un dibattito nel Regno Unito su un eventuale recesso dall’Unione europea,
- dichiarazioni del segretario del PD Bersani, del leader dell’UDC Casini e del Presidente della Confindustria Squinzi a favore degli Stati Uniti d’Europa e di un processo costituente
- …..


La Presidenza del Movimento Europeo in Italia ha ascoltato la relazione introduttiva del Presidente Pier Virgilio Dastoli sulle azioni del CIME a partire dal Vertice del Consiglio europeo di fine giugno con particolare riferimento:

- al Forum economico e sociale del 18 luglio;
- alla creazione il 14 settembre 2012 di un’alleanza sulla cittadinanza attiva in cooperazione con il Forum del Terzo Settore e ALDA;
- alla preparazione della Presidenza italiana del Consiglio nel secondo semestre 2014,
- alla fondazione in Italia di una “Casa sull’unità dell’Europa”,
- alla partecipazione del CIME ad alcune prossime iniziative della società civile,
- alla preparazione di un incontro italo-tedesco come follow up degli appelli del 10 marzo e del 9 maggio 2012,
- all’iniziativa per una Comunità Euro-Mediterranea come risposta urgente e necessaria alla cosiddetta primavera araba.

I dettagli di queste iniziative sono pubblicati ed aggiornati sul sito del CIME: www.movimentoeuropeo.it.

La Presidenza ha preso atto con soddisfazione del sostegno manifestato dal Presidente della Confindustria Squinzi. alla creazione di un tavolo permanente di confronto fra il governo e i partner sociali sul futuro dell’Europa. Il CIME resta in attesa di una reazione da parte delle confederazioni sindacali e di un incontro con il premier Monti da tempo richiesto e sollecitato.

In questo quadro la Presidenza ha ascoltato una dettagliata relazione del Presidente Dastoli e del Vicepresidente Rocco Cangelosi sull’incontro dell’11 settembre al Quirinale con il Capo dello Stato a cui hanno confermato la piena solidarietà del CIME e la concordanza di idee con le sue più recenti dichiarazioni.

La Presidenza ha espresso il suo vivo consenso sullo stato di preparazione del Forum di Firenze 10+10 dall’8 all’11 novembre 2012 ed in particolare sulle iniziative per il rafforzamento della democrazia europea nel quadro di un’Europa federale e solidale.
La Presidenza ha preso anche atto con positivo interesse dell’iniziativa avviata dal Forum permanent de la société civile per l’avvio di un dialogo strutturato con i sindacati europei nella prospettiva della convocazione di una Convenzione costituente.

La Presidenza ha infine espresso la sua soddisfazione per la sinergia in atto fra la strategia che è stata adottata dal CIME fin dal gennaio 2011 a favore del rilancio del processo costituente europeo e l’azione politica delle altre organizzazioni di ispirazione federalista in Italia ed in Europa con particolare riferimento alla creazione di una task-force europea.

La Presidenza del Movimento europeo in Italia ha adottato le seguenti conclusioni politiche in vista della riunione del Movimento Europeo Internazionale del 20 settembre e del Consiglio nazionale del 12 novembre.

Tenendo conto del crescente livello di sfiducia delle opinioni pubbliche verso l’Unione europea, la sua azione dovrà essere finalizzata ad accompagnare le iniziative delle istituzioni ed in particolare il preannunciato vertice di Roma contro i populismi con una forte mobilitazione delle dimensioni della democrazia rappresentativa, partecipativa e di prossimità.

Il CIME ritiene che i fenomeni crescenti di populismo sono espressi in forme diverse ma in tutti i paesi membri sono esplosi in particolare avendo come obiettivo la delegittimazione delle istituzioni democratiche: tale delegittimazione è sostanzialmente diversa se essa riguarda le istituzioni nazionali dove è in discussione la stessa dimensione politica della democrazia rappresentativa o le istituzioni europee che vengono criticate per un gradualismo che contrasta con l’urgenza e la necessità di un salto di qualità verso un’Europa più democratica e solidale e per il distacco crescente fra le istituzioni e i cittadini. Il CIME ritiene che la riflessione dei Capi di stato e di governo su come contrastare i fenomeni di populismo debba tener conto di questi elementi.

Nel caso della democrazia rappresentativa, si tratta di coinvolgere i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo attraverso la convocazione di assise interparlamentari sul futuro dell’Europa che il CIME propose già nel gennaio del 2011 e che abbiamo rilanciato nel Manifesto diffuso il 9 maggio 2012. In questo spirito il CIME intende rivolgere un appello in particolare ai presidenti del Parlamento Europeo e dei Parlamenti italiano e tedesco affinché prendano di comune accordo l’iniziativa di proporre ai loro colleghi la convocazione di queste assise a Roma parallelamente al Vertice dei capi di stato e di governo contro i populismi.

Nel caso della democrazia partecipativa si tratta di promuovere una forte mobilitazione della società civile, del volontariato, dei giovani e dei partner sociali. In questo spirito dovranno essere usati tutti gli strumenti della democrazia partecipativa come l’Iniziativa dei cittadini europei introdotta nel Trattato di Lisbona e inizialmente nella Costituzione europea su proposta del Movimento Europeo internazionale. A questo proposito il CIME esprime vivo disappunto e preoccupazione per la decisione della Commissione europea di considerare l’iniziativa sul reddito minimo garantito senza base giuridica, lo stesso giorno in cui è stato annunciato che il livello di povertà nell’Unione ha raggiunto il drammatico livello di 116 milioni di persone al di sotto della dignità umana.

Per quanto riguarda la dimensione della democrazia di prossimità, il CIME sollecita iniziative di dialogo e di discussione che potranno essere promosse dagli enti locali anche in collaborazione con le città gemellate, dando inoltre la priorità a forme di educazione alla cittadinanza attiva nelle scuole.

Per quanto riguarda i partner sociali, il CIME si attende che le confederazioni sindacali - in coerenza con il documento presentato al Congresso della CES nel maggio 2011 - promuovano azioni di mobilitazione dei lavoratori per un’Europa democratica e solidale e dunque federale.

Il CIME si attende dal governo, oltre che dalle Regioni e dai Comuni, iniziative di supporto attivo alla mobilitazione della società civile sapendo che l’uso efficace delle risorse finanziarie per la comunicazione e l’informazione non rappresenta una spesa inutile ma un investimento necessario.

I partiti italiani, a cui il CIME indirizzerà nei prossimi giorni un proprio memorandum, dovranno impegnarsi a portare nei congressi delle famiglie politiche europee (PSE 27-28 settembre, PPE 17-18 ottobre, ELDR 8-9 novembre, Verdi 9-10 novembre) la questione del rilancio del processo costituente europeo nella prospettiva degli Stati Uniti d’Europa.

Essi dovrebbero promuovere un’urgente iniziativa nel Parlamento europeo che si ispiri al metodo ed al progetto di Altiero Spinelli del 1982-1984 e che sia fondata sulla creazione di uno spazio pubblico europeo al centro del quale collocare nel 2013 le elezioni di un’assemblea rappresentativa dell’insieme dei cittadini europei incaricata di elaborare un patto costituzionale europeo.

Il testo elaborato dall’assemblea dovrà a nostro avviso essere sottomesso ad una consultazione popolare in tutti i paesi dell’Unione europea e si dovrà svolgere contemporaneamente alle elezioni del 2014.

Nel caso in cui il patto non fosse accettato da tutti i paesi dell’Unione, si dovrà applicare il principio dell’integrazione differenziata (proposto dal CIME nell’appello del 10 marzo 2012 ma ispirato al progetto di Trattato che istituisce l’Unione europea del 14 febbraio 1984) che consenta ai paesi ed ai popoli che lo vorranno di compiere il salto verso gli Stati Uniti d’Europa ed ai paesi ed ai popoli riluttanti di usare il diritto di recesso dall’Unione europea negoziando nuove forme di cooperazione politica, economica ed istituzionale.
A giudizio del Movimento Europeo in Italia il patto costituzionale dovrà contenere gli elementi essenziali di una sovranità europea capace di garantire beni comuni (pace e sicurezza esterna, cooperazione giudiziaria nella lotta alla criminalità organizzata, lotta alla disoccupazione ed alla povertà, sicurezza energetica e sviluppo sostenibile, società inclusiva e gestione in comune dei flussi migratori, politica industriale, governo dell’economia e della moneta…), di un governo indipendente dai governi nazionali con poteri limitati ma reali e di una vera democrazia sopranazionale.

In questo quadro e riservandosi di esprimere nelle prossime settimane un giudizio più articolato, il Movimento Europeo in Italia prende atto con disappunto dell’approccio minimalista che emerge dallo “Issue paper on completing the Economic and Monetary Union” in contrasto con il livello più elevato di ambizione espressa dal Presidente Barroso il 12 settembre e attende con interesse le preannunciate proposte della Commissione europea sull’Unione politica.

Ricorda che i trattati non sono di “proprietà” degli Stati membri ma su un piano di eguaglianza appartengono ai cittadini europei e agli Stati membri.

Il CIME solleciterà i partiti italiani ad assumere una forte posizione a favore di un bilancio europeo capace di garantire un adeguato livello di allocazione e di redistribuzione di risorse proprie proponendo eventualmente una revisione delle prospettive finanziarie 2014-2020 dopo le elezioni europee nella primavera del 2014.

Il CIME chiederà ai partiti italiani di verificare nei congressi europei le condizioni per l’elezione nel 2014 di candidati su liste transnazionali nel quadro dell’elaborazione di una procedura elettorale uniforme.

Noi ci attendiamo che ciascuna famiglia politica europea, eventualmente nel quadro di una coalizione di innovatori, designi (come riproposto dal Presidente Barroso nel suo discorso sullo stato dell’Unione) propri candidati alla presidenza della Commissione europea ed ai posti di ministri degli esteri e delle finanze dell’Unione europea.

In questo spirito il CIME intende iscrivere la sua azione nel quadro tracciato dal Capo dello Stato a Mestre per l’europeizzazione della (buona) politica sia a livello europeo che a livello nazionale.

Ciò è importante anche in vista delle prossime elezioni legislative in Italia dove i programmi dei partiti dovranno assicurare la realizzazione degli impegni assunti dal nostro paese a livello europeo.


Roma, 13 settembre 2012

 

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