Si e' riunito a Roma la mattina del 18 luglio, per la prima volta, su iniziativa del Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), un FORUM che raccoglie organizzazioni italiane di tipo economico e sociale favorevoli ad una maggiore integrazione europea. Hanno preso parte ai lavori i rappresentanti dei maggiori sindacati e delle confederazioni dell'industria, artigianato e commercio.
I lavori sono stati coordinati dal presidente del CIME, Pier Virgilio Dastoli e sono intervenuti, tra gli altri, Lucio Battistotti, Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, i vice presidenti del CIME Amb. Rocco Cangelosi e On. Sandro Gozi, il Prof. Paolo Guerrieri, il Presidente di Italia Lavoro, Paolo Emilio Reboani. Ha chiuso i lavori il coordinatore del FORUM, Claudio Leone.
Dastoli ha spiegato le ragioni che hanno portato alla creazione del FORUM, in particolare, la crescente rilevanza delle questioni economiche e sociali europee sulle scelte politiche italiane, la necessità di cominciare a preparare la Presidenza di turno italiana dell’UE (luglio-dicembre 2014) e l’opportunità di rafforzare l'influenza italiana sui processi decisionali comunitari.
Cangelosi , Guerrieri e Reboani, hanno tracciato poi il quadro della situazione europea, evidenziando che le misure fin ad ora adottate sono ben lontane dal contrastare efficacemente la crisi. Inoltre, l’instaurazione di un'efficace “governance economica europea” potrà essere credibile solo se collocata in una chiara prospettiva politica di tipo federale. Ci si trova invece di fronte a situazioni che mostrano piuttosto tendenze volte alla rinazionalizzazione e specialmente a sottovalutare come una vera integrazione finanziaria e fiscale europea potrebbe avere immediatamente un effetto positivo di riequilibrio dell’area europea, contrastando quindi efficacemente la crisi in atto.
Va fatto al Parlamento Europeo un forte richiamo ad un’azione urgente, riformatrice dei Trattati e ad un atteggiamento deciso di contrasto a qualsiasi piano teso ad approvare, ancora una volta, un bilancio europeo che non supera l'1% del PIL europeo. Si è quindi sottolineata la necessità di un bilancio federale per l'UE, di cui il piano Van Rompuy-Barroso-Juncker-Draghi, potrebbe essere un punto di partenza.
Sandro Gozi, si è concentrato sul fatto che tutti i meccanismi europei in fase di adozione contengono ancora procedure complicate se non addirittura confuse, che rischiano di aggravare la questione del controllo democratico delle scelte europee e non migliorare certo l’immagine pubblica delle istituzioni UE. Invita quindi, tutti i portatori di interessi, a sfruttare al massimo gli articoli sulla partecipazione democratica del Trattato di Lisbona, in particolare anche le misure di democrazia partecipativa dell’art.11.
In questo quadro Gozi ha presentato, insieme al Segretario generale del CIME, Stefano Milia, i principali obiettivi e le caratteristiche del progetto “Officina 2014: l’Italia in Europa”, che il CIME, con le istituzioni competenti e varie altre organizzazioni sta avviando un coinvolgimento adeguato degli stakeholders alla preparazione del prossimo Semestre italiano di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea.
L'orientamento generale nel solco del quale si muoverà nei prossimi mesi il FORUM sarà quindi quello di insistere affinché le misure economiche e finanziarie di breve periodo siano accompagnate sempre a quelle di lungo periodo, anche senza l'accordo di tutti i 27 Stati membri. Se l'Europa non seguirà questa strada, resterà un'area di libero scambio sempre più marginale a livello globale.