In occasione del Consiglio Europeo di primavera, che molto probabilmente darà il via libera al nuovo Trattato internazionale di stabilità finanziaria, anche le organizzazioni della società civile intendono far sentire la loro voce. Centro del loro dibattito saranno i temi dei diritti collettivi, della democrazia partecipativa, della solidarietà e della qualità della vita.
Lo scenario europeo si presenta, difatti, oggi drammaticamente improntato alla ricerca di regole stringenti in materia di disciplina di bilancio e rigore finanziario, senza alcuna prospettiva per il rilancio della crescita, senza alcuna attenzione al lavoro, alla solidarietà sociale, allo sviluppo sostenibile. Questo approccio rigorista contenuto nel progetto di trattato internazionale senza contropartite per la crescita condanna alla recessione e alla marginalizzazione economica e politica dell'Europa.
Si impone ora la ricerca di soluzioni di più ampio respiro che restituiscano all’Europa la sua funzione originaria, rimettendo al centro dei suoi obbiettivi l’uomo e non il mercato, il lavoro e non la ricchezza finanziaria per i pochi. Per superare la difficile crisi che stiamo attraversando occorre lungimiranza politica e impegno per rompere il perimetro in cui le politiche rigoriste stanno relegando l’Europa senza offrire prospettive di sviluppo, di crescita e di sicurezza per il futuro.
Appare necessario e urgente rilanciare i principi dell’equità e della partecipazione democratica che hanno caratterizzato il fermento politico dall’origine della nascita delle prime comunità europee e che sono state poste come fondamento del pensiero e dell'azione per un'Europa federale, giusta e solidale.
Spetta anche alla società civile organizzata contribuire a questo rilancio, riprendendo il difficile cammino per la creazione di un’Unione politica che non veda più il destino dei suoi cittadini affidato al capriccio dei mercati e all’evoluzione degli spread.
In questo spirito il Forum Permanente della Società Civile, nato nel 1995 ad iniziativa del Movimento Europeo Internazionale, invita cittadine e cittadini europei ad incontrarsi a Bruxelles il 1° marzo 2012 (Grande Sala della Funzione Pubblica Europea, rue de la Loi 80) quasi in parallelo ai lavori del Consiglio Europeo.
Secondo il Forum i rappresentanti della società civile dovrebbero rivolgersi al Parlamento europeo esigendo che i rappresentanti dei cittadini a livello dell'Unione preparino un ampio progetto di riforma del trattato di Lisbona e chiedano al Consiglio europeo la convocazione urgente di una Convenzione costituente sulla base dell'articolo 48.2 del Trattato di Lisbona.
Dall'assemblea del 1° marzo dovrebbe scaturire un percorso comune che dovrebbe condurre in quattro mesi agli Stati generali della Società Civile europea nella sede del Parlamento europeo in occasione del Consiglio Europeo di Bruxelles del 28 e 29 giugno.
Significativa sarà la partecipazione dei rappresentanti delle organizzazioni federaliste: Jo Leinen (MEI), Pauline Gessant (JEF), Andrew Duff (UEF), Isabelle Durant e Sergio Cofferati (Spinelli Group) insieme al CESE, ai sindacati europei, a European Alternatives, a ATD Quart Monde, all'EAPN ed alla Piattaforma del Terzo Settore, alla Tavola della Pace, alle organizzazioni a difesa della legalità e della democrazia.
Maggiori informazioni sul sito del Forum: http://en.forum-civil-society.org/
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