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A ROMA CI SI INTERROGA SUL FUTURO DELL’UE e dell’EURO

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Tavolo dei relatori, Sala Con l’autorevole conferenza per la stampa "L’Europa e l’agenda delle Riforme” promossa ieri, lunedì 19 dicembre, presso lo “Spazio Europa” di Roma, si chiudono delle giornate molto piene di interessanti iniziative dedicate al dibattito sul futuro dell’Europa, promosse anche da organizzazioni legate al CIME e che sono anche testimonianza di una rilevante crescita di attenzione ed interesse rispetto a tutto quello che riguarda un’Unione, ormai, decisamente incamminata verso una nuova fase di riforma strutturale.


Le iniziative più rilevanti hanno avuto inizio il 15 dicembre con due appuntamenti.

 


Il primo, tenutosi sempre presso la Rappresentanza a Roma della Commissione europea e del Parlamento Europeo, dal titolo “THE EU FUTURE AGENDA 2012” promosso dal Centro studi “La Parabola” e dalla Rivista “Semestre europeo”. In questa manifestazione moderata dal Dott. Cristiano Zagari sono intervenuti gli ambasciatori dei Paesi che attualmente costituiscono il Trio responsabile della Presidenza del Consiglio dell’UE ossia Polonia, S.E. Wojciech Ponikiewski, Danimarca, S.E. Birger Riis-Jorgensen e Cipro, S.E. Leonidas Markides, con le conclusioni finali affidate al Capo di Gabinetto del Ministro per le Politiche Europee, Dott. Francesco Tufarelli.


Il secondo, dal titolo “LA MONETA UNICA EUROPEA COMPIE 10 ANNI, ascoltando i protagonisti della notte dell’euro - l’Unione monetaria alla prova: valutazioni e prospettive”, si è svolto presso la Facoltà di Lettere, Filosofia, Scienze Umanistiche e Studi Orientali dell’Università di Roma “La Sapienza” su sua iniziativa e della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, lo IAI e l’MFE Roma.


Dopo le introduzioni da parte di rappresentanti dell’università, del Comune di Roma e del MFE, sullo spunto di un messaggio inviato dall’ex Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi sono intervenuti Vincenzo Visco, già Ministro delle Finanze e del Tesoro, Thierry Vissol, Cons. Speciale Media e Comunicazione, Rappresentanza in Italia Commissione Europea, Giancarlo Del Bufalo, già Segretario Comitato Euro, Presidente Financial Action Task Force, Ettore Pietrabissa, Coord. Progetto EMU, già Vicedirettore Generale ABI, Direttore Generale ARCUS, Carlo Curti Gialdino, Docente di Diritto Internazionale, Fac. di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione Pietro Selicato, Docente di Diritto Tributario, Dir. Editoriale "Rivista di Diritto Tributario Internazionale". Nell’occasione è stato, inoltre, presentato il volume “La moneta della discordia”: di Giovanni Moro sull’euro e la cittadinanza europea.
Ha concluso i lavori, Sandro Gozi, deputato, Vicepresidente CIME e membro fondatore dello Spinelli Group. Hanno moderato, Giampiero Gramaglia, Consigliere per la Comunicazione IAI, già Direttore Ansa e Francesco Gui, Centro Studi Altiero Spinelli, Dipartimento di Storia, Culture, Religioni.

La conferenza di lunedì 19 Dicembre, invece, aveva come tema principale della giornata la percezione che i cittadini hanno delle istituzioni europee, della loro capacità di fornire soluzioni concrete e dell'agenda di riforme suggerita agli Stati membri, sulla base di una indagine promossa dalla Rappresentanza della Commissione europea insieme a Economia e Società aperta, il forum fondato dall'Università Bocconi con il Corriere della Sera. Ad aprire, quindi, il dibattito il Vice direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea, Emilio Dalmonte, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, il rettore dell’Università Prof. Guido Tabellini e il Prof. Carlo Altomonte dell’Università Bocconi.


A commentare lo studio, che rileva il generale permanere della fiducia di una maggioranza di italiani nel processo di integrazione europeo, però maggiormente condizionato che in passato ad una valutazione più critica dei risultati e delle prospettive, sono intervenuti il Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia e il Ministro per le Politiche europee, Enzo Moavero Milanesi.
Per Emma Marcegaglia l’opinione pubblica dimostra di essere favorevole ad un momento di riforme che rimettano l’Italia al passo di altri Paesi dell’UE e che “non bisogna dare spazio a chi sostiene che è colpa dell'UE se siamo costretti ad adottare queste misure”; si tratta di riforme che l'Italia non può più rimandare e che anzi avrebbe dovuto intraprendere da tempo, dal momento che “veniamo da 10 anni di non crescita”.


Il Ministro Enzo Moavero Milanesi, ha evidenziato invece come anche il cittadino percepisce bene che l’UE stia per rientrare in una nuova fase di grande riforma strutturale, insita alla sua natura che ancora non ha completato il suo percorso verso la meta di tipo federale. E, sottolinea, come un’Italia, che sta facendo enormi sforzi per rimettere in ordine i propri conti pubblici, avrà ora tutta la necessaria autorevolezza per proporre anche delle proprie soluzioni per il futuro assetto europeo, malgrado si sia scelto di avviare un metodo per le riforme di tipo nuovo, che potrebbe anche portare a dei modelli di equilibrio istituzionale inediti.


Per accedere ad una sintesi dell’indagine svolta http://ec.europa.eu/italia/documents/eventi/esa_sintesi_ricerca.pdf

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