Nel recente “MANIFESTO per la Buona politica e per il Bene comune”, pubblicato dal Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo del Lavoro (di cui fanno parte le Acli con Cisl, Mcl, Confartigianato, Confcooperative, Coldiretti e Compagnia delle Opere) compare anche un chiaro riferimento alla prospettiva di portare a compimento la costruzione degli Stati Uniti d’Europa. Il presidente del CIME, Pier Virgilio Dastoli ha conseguentemente inviato ai promotori, una lettera aperta.
Si riporta il testo integrale di tale presa di posizione:
LETTERA APERTA al Forum delle Persone e delle Associazioni di ispirazione cattolica nel Mondo del Lavoro
Cari amici,
abbiamo letto con interesse il “Manifesto per la Buona politica e per il Bene comune” che arricchisce recenti e convergenti proposte provenienti dal mondo dell'economia e che fonda le sue radici su una rinnovata volontà di coesione che ha mosso ad esempio i rappresentanti dei lavoratori italiani alla vigilia del Congresso Europeo dei Sindacati o i partner sociali in Italia in direzione di significative intese. In tutti questi casi - ed il vostro Manifesto è per questo importante - le forze sociali hanno agito rispondendo con senso di responsabilità ai ripetuti appelli del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.
Condividiamo sia la scelta del tempo politico all'interno del quale collocate il vostro Manifesto e cioè il decennio che si concluderà nel 2020 sia la sottolineatura del fatto che il debito non è sostenibile senza sviluppo.
Solo uno sviluppo equo e solidale sarà capace di garantire beni comuni per la collettività che sono declinati anche nel vostro Manifesto: la libertà e la dignità, la coesione sociale, le regole della democrazia, i servizi sociali di qualità, l'educazione, la formazione e la ricerca, la fiscalità sostenibile, la dignità del lavoro.....
Voi come noi siamo pienamente coscienti che alcuni di questi beni – ed altri la cui garanzia ne è la condizione sine qua non come la pace, l'inclusione e la conoscenza – potranno essere assicurati, secondo una visione dinamica del principio di sussidiarietà, solo in una dimensione che vada al di là delle frontiere nazionali.
Ci piace ricordare in questa occasione una frase illuminante del “codice di Camaldoli" del 1943: solo e soprattutto con la formazione di questa libera società internazionale delle forze sociali nella piena espansione della loro natura, potrà essere superato effettivamente e nella realtà storica il falso dogma della sovranità assoluta dello Stato, fonte e premessa di ogni
ingiustizia e di ogni violenza internazionale e ragione precipua delle crisi e dei fallimenti avvenuti in tutti i tentativi di una comunità internazionale.
Per queste ragioni abbiamo accolto con soddisfazione la vostra affermazione secondo cui bisogna portare a compimento la costruzione degli Stati Uniti d'Europa.
Per far questo occorre una forte volontà politica delle Istituzioni europee e nazionali ma occorre l'impegno convergente delle realtà più significative della società civile in tutta Europa di cui voi e noi siamo partecipi ed attori.
Dopo aver indicato il progetto degli Stati Uniti d'Europa ed essendo coscienti che la loro costruzione ci porterà al di là del Trattato di Lisbona attraverso una rifondazione dell'Unione nel senso di un federalismo solidale, dobbiamo discutere, elaborare e proporre alle Istituzioni europee e nazionali il metodo democratico e l'agenda per giungere al compimento del nostro obiettivo.
Il Consiglio italiano del Movimento europeo ha indicato in un suo documento politico-programmatico gli elementi essenziali del progetto, del metodo e dell'agenda per giungere agli Stati Uniti d'Europa reiterandone le ragioni in un recente messaggio indirizzato ai capi dei gruppi politici popolari, socialisti e democratici e liberali accompagnando a queste proposte una nostra visione delle relazioni euro-mediterranee.
Saremmo onorati di poter discutere con voi sulle vostre e sulle nostre idee concernenti il futuro dell'Europa.
Ringraziandovi in anticipo, vi inviamo i nostri più amichevoli saluti.
Pier Virgilio Dastoli
Presidente
Roma, 22 luglio 2011