Il 26 ottobre a Roma, prima della riunione del Consiglio nazionale del CIME, ha avuto luogo un incontro pubblico, convocato in occasione della recente uscita del volume “Altiero Spinelli: il pensiero e l’azione per la federazione europea” (Giuffrè editore), ma di fatto, trasformatosi subito in una partecipata occasione, per un confronto a tutto campo, tra autorevoli esponenti dell’idea che solamente il rilancio in senso federale del processo di integrazione europeo, possa rappresentare una scelta valida per il futuro dell’Unione.
Come, Valerio Zanone, moderatore del dibattito, ha voluto subito mettere in evidenza che il panel dei quattro relatori principali - Pier Virgilio Dastoli, ex assistente di Altiero Spinelli e con molti vari ruoli ricoperti nell’amministrazione europea, Sandro Gozi, giovane deputato italiano con importanti esperienze politiche a Bruxelles, Guy Verhofstadt, per nove anni premier del Belgio e ora come Presidente del gruppo ALDE al Parlamento Europeo cofondatore del THE SPINELLI GROUP e Sergio Pistone noto accademico in Storia dell’Europa e militante nei movimenti federalisti - sia per motivi generazionali che per diversità di esperienze professionali, sarebbe stato in grado di dare numerosi elementi di riflessione.
La concretezza di Altiero Spinelli e i notevoli risultati da lui raggiunti durante i suoi diversi incarichi presso le istituzioni europee hanno costituito l’elemento centrale dell’intervento di Dastoli, che sottolinea come anche oggi elementi essenziali del rilancio del processo di integrazione attraverso una nuova decisa azione del Parlamento europeo, rimangono la definizione di un progetto preciso, di un'agenda e di un metodo di mobilitazione, sempre tenendo presente che la federazione europea deve essere pronta a costituirsi anche solamente tra coloro che ne sostengano sinceramente le finalità, senza dover attendere la ricerca dell’unanimità.
La modernità del pensiero spinelliano è invece stato il tema determinante nell’intervento di Sandro Gozi, il quale lo vede come la strada più valida in una società avviata verso una postglobalità che pericolosamente comporta nuove forme di chiusura delle classi politiche nazionali. L’unica in grado di mettere palesemente in evidenza che la politica nazionale oggi non rappresenta altro che una deleteria finzione, mentre è proprio la costruzione dell’Unità federale europea quello strumento in grado di restituire identità e soggettività all’agire politico. Invita quindi tutti coloro che oggi ancora ritengono che l’interesse europeo vada sempre e comunque privilegiato rispetto a quello nazionale ad una decisa e visibile battaglia sia dentro che fuori dalle istituzioni.
Il prof. Pistone ha evidenziato, come sempre la legge dell’autoconservazione del potere ha di fatto impedito ai governi nazionali di realizzare qualunque salto di qualità necessario nel processo di integrazione europea, se non quando un soggetto esterno, evidenziando le contraddizioni insite in una qualunque soluzione di tipo prevalentemente intergovernativo, abbia dimostrato la maggiore efficacia delle scelte di tipo federale. Oggi il punto di maggiore debolezza è rappresentando dalla mancanza di un vero governo europeo in grado di affrontare con successo le varie problematiche e quindi dovrebbe toccare al Parlamento Europeo rilanciare il progetto costituzionale, costruendo intorno ad esso un ampio consenso popolare ed un vero fronte democratico europeo.
Verhofstadt, ha con molta convinzione ribadito che malgrado l’opzione federalista in Europa sia oggi costretta a giocare in difensiva, sia sul fronte governativo che su quello dei cittadini, essa rimane l’unica vera soluzione valida. Nella quotidianità della politica servirebbero costantemente soluzioni di tipo federale e sono tantissimi gli esempi concreti di come molto rapidamente l’Europa potrebbe acquisire un peso mondiale ben maggiore, semplicemente decidendo di strutturarsi in modo più unitario verso l’esterno (es. presenza nel Board dell’IMF).
Spiega poi le ragioni della creazione del THE SPINELLI GROUP e il suo obiettivo di riunire intorno a questa realtà tutti i pro-europei ,dandogli occasione di mobilitazione e di incidere politicamente per costruire un'Europa postnazionale dei cittadini.
Rivela che, in questo quadro, il sostegno della tradizione culturale e politica italiano europeista e federalista al progetto, avrà un ruolo fondamentale e ricordando l’azione della presidenza italiana nel vertice di Milano del 1985, ritiene che sono questo tipo di posizioni quelle che potranno in futuro fare la differenza.
Come prime occasioni da sfruttare,oggi, per rilanciare a breve una mobilitazione ampia a favore dell’Europa federale, identifica la questione del budget europeo che dovrà essere aumentato e reso più indipendente dalle rimesse nazionali attraverso una tassazione diretta europea, nonché la creazione di una lista elettorale transfrontaliera da realizzarsi prima delle prossime elezioni nel 2014.
Vari interventi dal pubblico e le repliche dei relatori hanno ulteriormente contribuito a vivacizzare la discussione.
