ABOLIRE I MURI PER PORRE LE FONDAMENTA DI UN GOVERNO MONDIALE
Pier Virgilio Dastoli - Presidente Movimento Europeo-Italia
I centocinquantacinque chilometri del muro, che circondò per ventotto anni Berlino Ovest, furono costruiti in pochi giorni nell’estate del 1961. Secondo il governo della DDR si trattava di una “barriera di protezione antifascista”, cui fu affiancato successivamente un secondo muro (“lo spazio della morte”): cosicché fra le due Berlino ci fu, fino all’inverno del 1989, un lungo spazio vuoto. Oltre al muro, il governo della DDR costruì un’interminabile barriera di filo spinato per separare le due Germanie rendendo in tal modo visibile al mondo quella che fu chiamata da Winston Churchill nel 1946 “la “cortina di ferro scesa attraverso il continente” e che fu poi nello stesso tempo di metallo e calcestruzzo.
Non dobbiamo dimenticare che i primi assalti alla cortina di ferro, per abbatterla, furono portati dai cittadini ungheresi nel 1956 e poi dai cecoslovacchi nel 1968 in due rivolte per rivendicare la libertà soppresse con la violenza e poi dagli operai di Danzica in Polonia nel 1980.
Dopo trent’anni dalla caduta del muro, il mondo è oggi pieno di barriere come quella fisica che avrebbe voluto costruire Donald Trump fra gli Stati Uniti e il Messico ma più spesso politiche, sociali, economiche o psicologiche frutto dell’ignoranza e simbolo dell’intolleranza.
Per rispondere o fomentare l’intolleranza si possono adottare politiche di contrasto alle immigrazioni come è stato deciso di fare in Europa, in Asia, in Australia e in America latina e centrale ma nulla potrà fermare le migrazioni che hanno caratterizzato per secoli i rapporti fra le popolazioni nel mondo. Le migrazioni del ventunesimo secolo non sono la conseguenza di un’emergenza ma un fenomeno epocale che durerà per decenni e che dovrebbe essere affrontato con politiche mondiali di cui si dovrebbero fare carico le Nazioni Unite insieme alle autorità delle organizzazioni regionali.
Gli elementi essenziali di queste politiche sono stati identificati nei diciassette obiettivi per uno sviluppo sostenibile sottoscritti da tutti i paesi membri delle Nazioni Unite ma anche dall’Unione europea nel suo insieme e che rappresentano il programma di un futuro “governo mondiale” se si ampliasse un forte movimento per la rifondazione (la “riforma”) dell’ONU riprendendo e rilanciando progetti e proposte su cui si impegnarono statisti come Willy Brandt e Olof Palme dotati di capacità di visione.
La battaglia per un “governo mondiale” sarebbe del resto il logico sbocco dell’azione avviata da Greta Thunberg nell’agosto 2018 contro il cambiamento climatico. Essa dovrebbe essere il tema centrale delle iniziative di “Fridays for Future” programmate nel mondo durante tutto il 2020 e dell’evento promosso da Papa Francesco ad Assisi dal 26 al 28 marzo in una sorta di “progetto per la pace perpetua” non solo filosofico ma come pratica politica a livello internazionale.
Sfruttiamo le tante iniziative previste per ricordare il 9 novembre 1989 per lanciare un appello ad una mobilitazione che non sia nazionale ma europea e internazionale.
Segnaliamo che Presidente del Movimento Europeo – Italia sarà relatore in tre iniziative programmate per il 12 e 19 novembre:
La mattina del 12 dalle ore 9.00 alle ore 13.00 nell’ambito dell’iniziativa EAST GALLERY – 30 anni dopo la caduta del Muro di Berlino presso la sala Conferenze dell’ANRP di Roma (Via Labicana, 15/A – 00184 Roma).
Il pomeriggio del 12 (dalle ore 16.30) per la presentazione del Libro “Quando il Muro cadde anche in Italia" di Paolo Soldini presso la Sala delle Bandiere dell’Ufficio di Roma del Parlamento europeo (Via IV Novembre, 149).
La mattina del 19 dalle 9.30 alle 13.00 in occasione del Convegno "A trent'anni dalla caduta del Muro di Berlino" presso l'Aula della Commissione Difesa del Senato della Repubblica (Via degli Staderari, 4).
Fra gli eventi romani dedicati al 30mo anniversario della caduta del Muro di Berlino segnaliamo altresì:
8-15 NOVEMBRE, ROMA: MOSTRA FOTOGRAFICA “CADE IL MURO DI BERLINO”
15 NOVEMBRE, ROMA: DOPO IL MURO EUROPA, DEMOCRAZIA, SINISTRA A TRENT’ANNI DAL 1989
Infine, pubblichiamo con piacere il reportage dal titolo "Berlino, la Germania, l'Europa" a cura di Elio Candussi (Berlino, 1972).