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Federalismo - L'ABC dell'Europa di Ventotene

Continua la pubblicazione a puntate del dizionario illustrato "L'ABC dell'Europa di Ventotene" a cura di Nicola Vallinoto e illustrazioni di Giulia Del Vecchio (Ultima Spiaggia, Genova-Ventotene 2022, seconda edizione, licenza Creative Commons).

Federalismo di Lucio Levi

Nel significato più diffuso, ma riduttivo, il federalismo è un modo di organizzare il potere politico. C’è un significato più ampio secondo il quale federalismo indica una ideologia o un progetto politico, cioè una visione della politica simile al liberalismo o al socialismo. In questa prospettiva, si può affermare che il federalismo non è riducibile a una formula organizzativa, ma è un pensiero che pretende di dare una propria risposta ai problemi dei valori, della società e del corso della storia.

La Federazione
Il termine federalismo deriva dal latino foedus, che significa patto. Una Costituzione federale è infatti un patto con il quale due o più Stati si uniscono sotto l’autorità di un governo federale, che assicura la pace e la soluzione dei conflitti internazionali sulla base del diritto invece che della forza. Esistono due forme di unione tra Stati: la Federazione e la Confederazione. La formazione degli Stati Uniti d’America illustra in modo esemplare l’evoluzione di una unione di Stati dalla forma confederale a quella federale. Le colonie inglesi della fascia atlantica dell’America del Nord, divenute nel 1776 dopo la rivoluzione americana tredici repubbliche indipendenti, costituirono un’organizzazione internazionale, regolata dagli Articoli di Confederazione, che non limitava la sovranità degli Stati. La Confederazione non aveva un potere indipendente dagli Stati dell’unione, ma dipendeva da questi ultimi. Gli Stati avevano un potere superiore a quello della loro unione e le decisioni di quest’ultima avevano il valore di raccomandazioni che gli Stati osservavano a loro discrezione. Solo nel 1787 la Convenzione di Filadelfia riformò la Confederazione e diede vita al primo esempio di patto federale tra Stati sovrani, che segna la nascita di una nuova forma di Stato, appunto la Federazione.

Continua su: https://www.peacelink.it/europace/a/49061.html

 

 

 

 

 

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27 June - 3 July 2022

Monday 27 June

Tuesday 28 June

Wednesday 29 June

Thursday 30 June

Friday 1 July

Saturday 2 July

Sunday 3 July

 

 

 

 

 

 

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ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA

  • 26-30 giugno 2022, Ventotene. «La “nuova” Unione del Next Generation EU e le riforme per il futuro dell’Europa e del Mezzogiorno». IV edizione della Summer School organizzata dall’Associazione Per l’Europa di Ventotene. Quattro giorni di seminari, incontri e lezioni, durante i quali ricercatori, politici e studiosi parleranno di Next generation EU, del futuro dell'Europa e del Mezzogiorno. PROGRAMMA.
  • 29 giugno 2022, online. Tavola rotonda “Enhancing European Democracy: Next Steps Following the CoFoE” promossa da Union of European Federalists. Durante l’incontro si affronterà l'importante questione di quali passi si dovranno seguire per garantire che la Conferenza sul Futuro dell’Europa come esercizio democratico di partecipazione dei cittadini abbia successo. PROGRAMMA e REGISTRAZIONE.
  • 30 giugno 2022, Parigi, ore 9:00-17:30. HIGH LEVEL CONFERENCE CIVIL SOCIETY AND THE FUTURE OF EUROPE. Come processo di follow-up della Convenzione e della Conferenza del futuro dell'Europa, Civil Society Europe, il French Social Economic and Environmental Council e il Mouvement Associatif promuovono una Conferenza ad alto livello sulla società civile e il futuro dell'Europa che sarà organizzata sotto gli auspici della Presidenza francese dell'Unione europea. L'evento mira a fare il punto sulle conclusioni della Conferenza sul futuro dell'Europa dal punto di vista della società civile e esamina il ruolo delle organizzazioni della società civile e lo sviluppo di meccanismi concreti nel loro follow-up. ULTERIORI INFORMAZIONI E PROGRAMMA.
  • 30 giugno 2022, Roma, ore 10:00-18:00. Camera dei Deputati, Sala del Refettorio. Convegno "La nuova Europa federale per unire gli Stati e i popoli per costruire la pace globale". Promosso da AICCRE Puglia, MFE Puglia, Europe Direct Puglia, Centro di Documentazione Europea Università degli Studi di Bari Aldo Moro, AITEF, AEM - Associazione Europa Mediterraneo, Comitato per la Qualità della Vita. PROGRAMMA. Per seguire l'evento online cliccare sul seguente link: https://cdd.webex.com/join/vdc.refettorio
  • 12 luglio 2022, ore 16:00-18:15. Webinar “Transformation” to “Regenerate the Planet and Regenerate Europe” promosso da Movimento Europeo-Italia e think tank The-EPE. Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, sono state avanzate proposte come "Confederazione europea" o "Comunità politica europea". Con gli impegni presi, si tratterebbe di un nuovo livello di coordinamento, un'"Europa almeno a 36": UE 27 + Ucraina, Georgia e Moldova, Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia del Nord, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo. Potrebbe essere aperto a candidati non UE ed ex membri dell'UE. Il webinar del 12 giugno esplorerà quella che sarebbe la "nuova architettura" dell'Europa con un Consiglio d'Europa sui valori, una Confederazione Europea/Comunità Politica sui partenariati, un'Unione Europea e come potrebbe contribuire a rigenerare l'Europa, il Pianeta e una Società di Fiducia. Il primo panel si svolgerà in francese-italiano con traduzione simultanea. Il secondo è terzo panel si terrà solamente in lingua inglese.  PROGRAMMA. Per partecipare, registrarsi al link: https://forms.gle/T2z7qTUbtyfqGKmUA.

 

ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Petizione per l’invio di Forze internazionali di interposizione in Ucraina

affinché tacciano le armi e si avvii un negoziato sulla pace e la sicurezza

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha finalmente chiesto un immediato e temporaneo “cessate il fuoco” in Ucraina dopo sessanta giorni in cui hanno parlato solo le armi.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha già approvato nel 1950 la Risoluzione 377A (Uniting for peace) che autorizza la stessa Assemblea Generale a adottare – a maggioranza qualificata – le misure di peace keeping. Su questa base, quindi, sia i paesi membri dell’Unione Europea che gli Stati che si sono astenuti sulle risoluzioni di condanna della Russia potrebbero chiedere la convocazione di una nuova Assemblea Generale Straordinaria che sostenga l’urgenza di una tregua immediata e che autorizzi l’invio in Ucraina delle Forze Internazionali di pace per garantirla.  

I promotori della petizione sollecitano l’attivazione dello Statuto delle Nazioni Unite, in particolare il suo Capitolo VII che autorizza l’Assemblea Generale a decidere misure di peace keeping per il tramite delle “Forze internazionali di pace” (i cosiddetti Caschi Blu) costituite in base al documento “United Nations Peacekeeping Operations: Principles and Guidelines” affinché sia garantito il rispetto del “cessate il fuoco”.

Fra i diritti essenziali o meglio come fondamento dei diritti essenziali la Carta delle Nazioni Unite del 1945, la Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo del 1948 e il Patto delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici del 1966 hanno posto nei rispettivi preamboli il principio della dignità umana.

Fra i crimini che l’armata russa sta compiendo e si prepara a perpetuare in Ucraina vi è il disprezzo della dignità umana su donne, minori e uomini, su tutta la popolazione civile.

La comunità internazionale e con essa l’OSCE e l’Unione europea non sono stati in grado, pur avendone la consapevolezza ed i mezzi, di prevedere la guerra scatenata senza giustificazione alcuna dalla Russia contro l’Ucraina e di far interrompere le operazioni militari.

L’UNICA STRADA A TALE PUNTO PERCORRIBILE APPARE L’INVIO IN UCRAINA - SU DECISIONE A MAGGIORANZA QUALIFICATA DELL’ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE DELLE FORZE DI INTERPOSIZIONE (I CASCHI BLU) PREVISTE PER GARANTIRE LE OPERAZIONI DI PEACE KEEPING LA CUI MISSIONE – È BENE RICORDARLO - NON È OFFENSIVA MA È NECESSARIA PER GARANTIRE IL RISPETTO DELLA DECISIONE DI FAR TACERE LE ARMI.

La gravità eccezionale di quel che sta avvenendo dal 24 febbraio in Ucraina e il rifiuto di Vladimir Putin, in primo luogo, di accettare l’avvio di un vero negoziato di pace esige ormai l’uso di strumenti eccezionali. Si tratta di una strada evidentemente difficile, ma l’immane tragedia umanitaria deve spingere la comunità internazionale a tentare di intraprendere anche le strade più impervie e con l’occasione dimostrare al mondo l’immagine che l’ONU è una Istituzione creata a garanzia della giustizia e della libertà dei popoli. 

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Petition for the deployment of International Intervention Forces in Ukraine

to lay down arms and let negotiations on peace and security begin

The Secretary-General of the United Nations, Antonio Guterres, has finally called for an immediate and temporary "ceasefire" in Ukraine after sixty days of armed violence.

The General Assembly of the United Nations already approved Resolution 377a (Uniting for peace) in 1950, which authorizes the General Assembly to adopt – by qualified majority – the measures of peace keeping. Therefore, both the member countries of the European Union and the States that abstained on the resolutions condemning Russia could request the convening of a new Extraordinary General Assembly. Said Assembly could support the urgency of an immediate truce and authorize sending International Peace Forces to Ukraine to guarantee it.

The signatories of this petition urge the activation of the United Nations Statute, in particular its Chapter VII which authorizes the General Assembly to decide on peace keeping measures through the "International Peace Forces" (the so-called Blue Helmets) established since the document "United Nations Peacekeeping Operations: Principles and Guidelines" to ensure compliance with the "ceasefire".

Among the essential rights, or as the basis of essential rights, the Charter of the United Nations of 1945, the Universal Declaration of Human Rights of 1948 and the United Nations Covenants on Civil, Political, Economic, Social and Cultural Rights of 1966 have placed the principle of human dignity, mentioned in their respective preambles.

The contempt for human dignity regarding women, minors, men, and the whole civilian population, is just one of the heinous crimes committed by the Russian army. Content could reach its peak if the Moscow autocrat decided to parade the Ukrainian prisoners, humiliating them as the Soviets did on the Red Square in 1945 with the prisoners of the Third Reich.

The international community, mainly the OSCE and the European Union – while having the awareness and the means - have not been able to foresee the war unleashed by Russia against Ukraine without any justification and to bring military operations to a halt.

THE ONLY WAY FORWARD AT THIS POINT APPEARS TO BE THE DISPATCH TO UKRAINE OF INTERNATIONAL INTERPOSITION FORCES (THE BLUE HELMETS) TO GUARANTEE THE PEACE KEEPING OPERATIONS. THEIR MISSION – IT SHOULD BE REMINDED - IS NOT OFFENSIVE, BUT IT IS NECESSARY TO ENSURE COMPLIANCE WITH THE CEASEFIRE. THE DECISION SHOULD BE TAKEN BY A QUALIFIED MAJORITY OF THE GENERAL ASSEMBLY OF THE UNITED NATIONS, GOING BEYOND THE STALEMATE TAKING PLACE WITHIN THE SECURITY COUNCIL.

This intervention was also explicitly requested by the Ukrainian Parliament, which called for the deployment of a peacekeeping mission on Ukrainian territory, launching an appeal to the United Nations for international mediation. The exceptional gravity of what has been happening since February 24 in Ukraine and Vladimir Putin's refusal to accept the start of a genuine peace negotiation now requires the adoption of exceptional measures.

This is obviously a difficult road to undertake, but the immense humanitarian tragedy must push the international community to try to take even the most difficult roads and, on this occasion, to show the world that the UN is an institution created to guarantee justice, peace, and the freedom of peoples. 

SOTTOSCRIVI LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG

 

 

 

 

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