Via Angelo Brunetti, 60   06.36001705  06.87755731  segreteriacime@tin.it  segreteria@movimentoeuropeo.it

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

 

 

27 novembre

  • Bruxelles, Incontro dibattito "Riforma dei Trattati UE e il percorso verso gli Stati Uniti d'Europa" (Gruppo +Europa “Bruxelles in Europa” in collaborazione con il Partito ALDE)

 

30 novembre/1 dicembre

  • Club of Venice Plenary meeting

 

1 dicembre

  • Evento formativo “I GIOVANI E LE ELEZIONI EUROPEE 2024” (Europe Direct Lombardia)

 

1-2 dicembre

  • European Movement International Federal Assembly

 

2 dicembre

  • Benevento, Congresso Nazionale GFE

 

 

   

 

 

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva

 

Rapporto sulla revisione del Trattato di Lisbona

analisi del voto e prospettive future

Nel quadro di una sessione carica di discussioni e di decisioni che hanno suscitato forti divisioni fra le forze politiche soprattutto in materia ambientale (pesticidi e imballaggi), il Parlamento europeo ha adottato il 22 novembre il rapporto elaborato da 5 relatori della Commissione affari costituzionali (LINK) in un anno di elaborazione senza trasparenza e senza dibattito pubblico, sottovalutando anche la necessità di coinvolgere in questo lavoro società civile e cittadini che avevano partecipato alla Conferenza sul futuro dell’Europa.

Il risultato del voto, al di là dei contenuti del testo emerso dalle decisioni del Parlamento europeo, indica purtroppo che l’orientamento di una pur limitata maggioranza degli attuali deputati eletti nel Parlamento europeo sembra essere ostile o nutrire almeno molti dubbi su un’ampia riforma del Trattato di Lisbona.

Su 705 parlamentari, un centinaio ha deciso di non partecipare al voto, 44 si sono astenuti, 274 hanno votato contro e 291, cioè il 40% dell’Assemblea, ha votato a favore  calcolando che i deputati dei cinque gruppi che si erano espressi a favore nella Commissione affari costituzionali sono globalmente 440.

Una analisi dei voti individuali ci indica anche gli orientamenti dei gruppi politici nell’Assemblea (LINK).

Si dovrebbe riflettere sulle ragioni per cui si è arrivati a questo risultato e sulla strada che debba essere percorsa da qui alle elezioni europee e dopo di esse per far cambiare rotta all’Unione europea in una situazione in cui appare chiaro a tutti che l’Unione europea non è in grado di far fronte alle sfide interne ed esterne e che i Trattati di Lisbona firmati nel 2007 non sono lo strumento adeguato per far fronte a queste sfide.

Se gli attuali deputati europei non sono stati capaci di dare una risposta adeguata, dovremo rivolgerci alle opinioni pubbliche, alla società civile, alle cittadine e ai cittadini europei per avviare una mobilitazione che spinga i partiti politici europei a svolgere quel ruolo che è stato affidato loro dal Trattato di Lisbona per formare la coscienza europea delle nostre opinioni pubbliche.

Il Movimento Europeo intende proseguire su questa strada e lancerà un appello ad un’ampia mobilitazione che abbia come sbocco l’avvio di una processo democratico costituente.

Nelle prossime settimane occorre evitare i rischi di contestazioni procedurali da parte del Consiglio e del Consiglio europeo come è avvenuto per la risoluzione adottata dal Parlamento europeo nel giugno 2022 dopo le conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa per l’apertura di una fase di riforma del sistema europeo, avviare una verifica sul rapporto adottato il 22 novembre, in particolare su alcuni aspetti essenziali per l’efficacia e il carattere democratico dell’Unione europea come le sue finanze e il processo decisionale usciti indeboliti dal voto in aula, prima che si apra un processo di revisione dei trattati, gettare le basi per la costruzione di un sostegno largamente maggioritario alla prospettiva di un approfondimento del processo di integrazione necessario per consentire all’Unione di affrontare complesse sfide geopolitiche e rendere possibile l’adesione di nuovi paesi dando un seguito effettivo agli orientamenti e alle raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.

Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) stabilisce poi all’articolo 231 che “Il Parlamento europeo decide alla maggioranza dei voti espressi salvo disposizioni contrarie dei trattati” e cioè sia del Trattato sull’Unione europea (TUE) che quello sul suo funzionamento.

Fra le eccezioni, oltre alla censura alla Commissione europea ed alle decisioni di bilancio insieme al diritto di pre-iniziativa legislativa (art.223, 225, 229, 232, 234, 290, 312, 314, 315, 354 TFUE), quella più rilevante riguarda la procedura legislativa ordinaria in cui il Parlamento europeo in seconda lettura deve esprimersi alla maggioranza dei membri che lo compongono (maggioranza assoluta) e non alla maggioranza dei voti espressi (maggioranza semplice) come invece avviene in prima lettura.

L’approvazione da parte del Parlamento europeo di un progetto con l’obiettivo della revisione dei trattati non rientra fra le relazioni di iniziativa “non legislative” previste dall’art. 54 del Regolamento interno del Parlamento europeo ma fra quei poteri che il Trattato attribuisce al Parlamento europeo come la legge elettorale europea o la pre-iniziativa legislativa o la censura alla Commissione europea o la creazione di una commissione di inchiesta per i quali il TFUE prevede delle eccezioni al voto alla maggioranza assoluta.

Per queste ragioni di sostanza, nelle materie di natura costituzionale il Parlamento europeo dovrebbe decidere che al voto dei progetti previsti dall’art.48.2 TUE debba essere applicato il principio della loro adozione in plenaria alla maggioranza assoluta (almeno 353 voti favorevoli).

Vale la pena di sottolineare che, in base all’art. 48 TUE per le decisioni di cui al primo e al secondo comma, il Consiglio europeo delibera alla unanimità previa approvazione del Parlamento europeo che si pronuncia alla maggioranza assoluta e che, in base a questa previsione, appare logico che anche il progetto del Parlamento europeo per la revisione dei Trattati di Lisbona debba avere la stessa maggioranza richiesta per l’approvazione finale.

In questo spirito, la commissione affari costituzionali dovrebbe verificare la coerenza fra le proposte di emendamenti ai trattati fra di loro e con la risoluzione che precede questi emendamenti, chiedere il parere del servizio giuridico del Parlamento europeo, presentare una interpretazione della norma del Trattato ai sensi dell’art. 236.3 del Regolamento che, in quanto l’interpretazione non richiede la maggiora assoluta come lo sarebbe per una modifica formale dello stesso regolamento, organizzare delle audizioni con le reti della società civile, con i partner sociali e con gli “ambasciatori” dei cittadini europei coinvolti nella Conferenza sul futuro dell’Europa e consultare i parlamenti nazionali dei paesi membri e dei paesi candidati sulla base dell’art. 150 del Regolamento interno.

Contestualmente, la commissione affari costituzionali dovrebbe rivedere il rapporto votato il 22 novembre a seguito di queste verifiche e consultazioni e votarlo in una riunione straordinaria il 14 febbraio 2024 e cioè nel giorno del quarantesimo anniversario dell’approvazione da parte del Parlamento europeo del “Progetto di Trattato che istituisce l’Unione europea” (Progetto Spinelli).

Il nuovo rapporto della commissione affari costituzionali dovrebbe essere discusso e messo ai voti nella sessione plenaria dal 26 al 29 febbraio 2024 affinché sia inviato al Consiglio e poi al Consiglio europeo chiedendo che il Consiglio europeo lo collochi al centro della discussione e delle decisioni sulla “agenda strategica 2024-2029” sulla base di un accordo interistituzionale.

Cosicché l’avvio del percorso che dovrà portare alla riforma dell’Unione europea potrà avvenire sulla base del necessario, ampio consenso sostanziale.  

Bruxelles, 27 novembre 2023

coccodrillo

 

 

 

 

 

 

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

 

La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee dal 6 al 9 giugno 2024.

Il Movimento europeo Italia seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre 2022 anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.

Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:

Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità

- La settimana del Movimento europeo

- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza

Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.

 

 

 

 

 

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

CARE LETTRICI E CARI LETTORI

La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee dal 6 al 9 giugno 2024.

Il Movimento europeo Italia seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre 2022 anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.

Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:

Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità

- La settimana del Movimento europeo

- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza

Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.

 

 


 L'EDITORIALE

Rapporto sulla revisione del Trattato di Lisbona

analisi del voto e prospettive future

Nel quadro di una sessione carica di discussioni e di decisioni che hanno suscitato forti divisioni fra le forze politiche soprattutto in materia ambientale (pesticidi e imballaggi), il Parlamento europeo ha adottato il 22 novembre il rapporto elaborato da 5 relatori della Commissione affari costituzionali (LINK) in un anno di elaborazione senza trasparenza e senza dibattito pubblico, sottovalutando anche la necessità di coinvolgere in questo lavoro società civile e cittadini che avevano partecipato alla Conferenza sul futuro dell’Europa.

Il risultato del voto, al di là dei contenuti del testo emerso dalle decisioni del Parlamento europeo, indica purtroppo che l’orientamento di una pur limitata maggioranza degli attuali deputati eletti nel Parlamento europeo sembra essere ostile o nutrire almeno molti dubbi su un’ampia riforma del Trattato di Lisbona.

Su 705 parlamentari, un centinaio ha deciso di non partecipare al voto, 44 si sono astenuti, 274 hanno votato contro e 291, cioè il 40% dell’Assemblea, ha votato a favore  calcolando che i deputati dei cinque gruppi che si erano espressi a favore nella Commissione affari costituzionali sono globalmente 440.

Una analisi dei voti individuali ci indica anche gli orientamenti dei gruppi politici nell’Assemblea (LINK).

Si dovrebbe riflettere sulle ragioni per cui si è arrivati a questo risultato e sulla strada che debba essere percorsa da qui alle elezioni europee e dopo di esse per far cambiare rotta all’Unione europea in una situazione in cui appare chiaro a tutti che l’Unione europea non è in grado di far fronte alle sfide interne ed esterne e che i Trattati di Lisbona firmati nel 2007 non sono lo strumento adeguato per far fronte a queste sfide.

Se gli attuali deputati europei non sono stati capaci di dare una risposta adeguata, dovremo rivolgerci alle opinioni pubbliche, alla società civile, alle cittadine e ai cittadini europei per avviare una mobilitazione che spinga i partiti politici europei a svolgere quel ruolo che è stato affidato loro dal Trattato di Lisbona per formare la coscienza europea delle nostre opinioni pubbliche.

Il Movimento Europeo intende proseguire su questa strada e lancerà un appello ad un’ampia mobilitazione che abbia come sbocco l’avvio di una processo democratico costituente.

Nelle prossime settimane occorre evitare i rischi di contestazioni procedurali da parte del Consiglio e del Consiglio europeo come è avvenuto per la risoluzione adottata dal Parlamento europeo nel giugno 2022 dopo le conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa per l’apertura di una fase di riforma del sistema europeo, avviare una verifica sul rapporto adottato il 22 novembre, in particolare su alcuni aspetti essenziali per l’efficacia e il carattere democratico dell’Unione europea come le sue finanze e il processo decisionale usciti indeboliti dal voto in aula, prima che si apra un processo di revisione dei trattati, gettare le basi per la costruzione di un sostegno largamente maggioritario alla prospettiva di un approfondimento del processo di integrazione necessario per consentire all’Unione di affrontare complesse sfide geopolitiche e rendere possibile l’adesione di nuovi paesi dando un seguito effettivo agli orientamenti e alle raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.

Il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) stabilisce poi all’articolo 231 che “Il Parlamento europeo decide alla maggioranza dei voti espressi salvo disposizioni contrarie dei trattati” e cioè sia del Trattato sull’Unione europea (TUE) che quello sul suo funzionamento.

Fra le eccezioni, oltre alla censura alla Commissione europea ed alle decisioni di bilancio insieme al diritto di pre-iniziativa legislativa (art.223, 225, 229, 232, 234, 290, 312, 314, 315, 354 TFUE), quella più rilevante riguarda la procedura legislativa ordinaria in cui il Parlamento europeo in seconda lettura deve esprimersi alla maggioranza dei membri che lo compongono (maggioranza assoluta) e non alla maggioranza dei voti espressi (maggioranza semplice) come invece avviene in prima lettura.

L’approvazione da parte del Parlamento europeo di un progetto con l’obiettivo della revisione dei trattati non rientra fra le relazioni di iniziativa “non legislative” previste dall’art. 54 del Regolamento interno del Parlamento europeo ma fra quei poteri che il Trattato attribuisce al Parlamento europeo come la legge elettorale europea o la pre-iniziativa legislativa o la censura alla Commissione europea o la creazione di una commissione di inchiesta per i quali il TFUE prevede delle eccezioni al voto alla maggioranza assoluta.

Per queste ragioni di sostanza, nelle materie di natura costituzionale il Parlamento europeo dovrebbe decidere che al voto dei progetti previsti dall’art.48.2 TUE debba essere applicato il principio della loro adozione in plenaria alla maggioranza assoluta (almeno 353 voti favorevoli).

Vale la pena di sottolineare che, in base all’art. 48 TUE per le decisioni di cui al primo e al secondo comma, il Consiglio europeo delibera alla unanimità previa approvazione del Parlamento europeo che si pronuncia alla maggioranza assoluta e che, in base a questa previsione, appare logico che anche il progetto del Parlamento europeo per la revisione dei Trattati di Lisbona debba avere la stessa maggioranza richiesta per l’approvazione finale.

In questo spirito, la commissione affari costituzionali dovrebbe verificare la coerenza fra le proposte di emendamenti ai trattati fra di loro e con la risoluzione che precede questi emendamenti, chiedere il parere del servizio giuridico del Parlamento europeo, presentare una interpretazione della norma del Trattato ai sensi dell’art. 236.3 del Regolamento che, in quanto l’interpretazione non richiede la maggiora assoluta come lo sarebbe per una modifica formale dello stesso regolamento, organizzare delle audizioni con le reti della società civile, con i partner sociali e con gli “ambasciatori” dei cittadini europei coinvolti nella Conferenza sul futuro dell’Europa e consultare i parlamenti nazionali dei paesi membri e dei paesi candidati sulla base dell’art. 150 del Regolamento interno.

Contestualmente, la commissione affari costituzionali dovrebbe rivedere il rapporto votato il 22 novembre a seguito di queste verifiche e consultazioni e votarlo in una riunione straordinaria il 14 febbraio 2024 e cioè nel giorno del quarantesimo anniversario dell’approvazione da parte del Parlamento europeo del “Progetto di Trattato che istituisce l’Unione europea” (Progetto Spinelli).

Il nuovo rapporto della commissione affari costituzionali dovrebbe essere discusso e messo ai voti nella sessione plenaria dal 26 al 29 febbraio 2024 affinché sia inviato al Consiglio e poi al Consiglio europeo chiedendo che il Consiglio europeo lo collochi al centro della discussione e delle decisioni sulla “agenda strategica 2024-2029” sulla base di un accordo interistituzionale.

Cosicché l’avvio del percorso che dovrà portare alla riforma dell’Unione europea potrà avvenire sulla base del necessario, ampio consenso sostanziale.  

Bruxelles, 27 novembre 2023

coccodrillo

 

 

 

 


LA SETTIMANA DEL MOVIMENTO EUROPEO

 

27 novembre

  • Bruxelles, Incontro dibattito "Riforma dei Trattati UE e il percorso verso gli Stati Uniti d'Europa" (Gruppo +Europa “Bruxelles in Europa” in collaborazione con il Partito ALDE)

 

30 novembre/1 dicembre

  • Club of Venice Plenary meeting

 

1 dicembre

  • Evento formativo “I GIOVANI E LE ELEZIONI EUROPEE 2024” (Europe Direct Lombardia)

 

1-2 dicembre

  • European Movement International Federal Assembly

 

2 dicembre

  • Benevento, Congresso Nazionale GFE

 

 

   


IN EVIDENZA

VI SEGNALIAMO

  • 27 novembre, ore 18:30, Bruxelles. "Riforma dei Trattati dell'UE e il cammino verso gli Stati Uniti d'Europa" è il tema dell’incontro-dibattito promosso da +Europa Bruxelles il 27 novembre, dalle ore 18:30 presso la sede dell’ALDE a Bruxelles. Moderati da Benedetta Dentamaro (+Europa Bruxelles “in Europa”) interverranno Pier Virgilio Dastoli (Presidente del Movimento Europeo Italia), Benedetto Della Vedova (Deputato +Europa), Sophie in 't Veld (Eurodeputata Renew Europe) e Federico Pizzarotti (Presidente +Europa). +Europa Bruxelles propone di “mettere al centro del dibattito il concetto degli Stati Uniti d'Europa come una vera Federazione Europea” perché “di fronte alle sfide del XXI secolo, l'Unione Europea deve aspirare a diventare una potenza globale o dovrebbe rimanere un'entità prospera ma in qualche modo periferica? Questo rappresenterebbe una vera minaccia per gli Stati membri? Quale alternativa dovrebbe essere offerta in risposta alle promesse sovraniste e anti-europee che stanno prendendo sempre più terreno in Europa? L’Europa a "due velocità" è un'alternativa fattibile?”. Registrazione obbligatoria tramite l'apposito form online. PROGRAMMA. COMUNICATO STAMPA.
  • 1-2 dicembre, Bruxelles. ll Movimento Europeo Internazionale eleggerà il nuovo Consiglio direttivo per i prossimi 3 anni. L'Assemblea Federale è chiamata ad eleggere il nuovo Presidente, il Tesoriere, sei Vicepresidenti e dodici membri del Consiglio. Il Congresso si svolgerà a Bruxelles presso la sede del Parlamento europeo.
  • 1 dicembre, ore 9:00-11:30, Milano. Il Centro Europe Direct Lombardia promuove l'evento formativo “I GIOVANI E LE ELEZIONI EUROPEE 2024” venerdì 1° dicembre presso l'Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli. Le elezioni che si svolgeranno in tutta l’Unione europea il prossimo giugno, costituiscono un momento centrale per la definizione del futuro dell’Unione sia da un punto di vista istituzionale sia strategico. L’importanza della questione legata al futuro dell’UE deve chiamare i giovani ad interrogarsi. I cittadini devono essere sempre più partecipi del processo democratico, come ha dimostrato anche la Conferenza sul Futuro dell’Europa che ha portato delle proposte concrete che hanno permesso di porre l’attenzione su quelle che sono considerate priorità dai cittadini stessi. INVITO. Iscrizione obbligatoria tramite il seguente link: https://forms.gle/dj5nbzjQKVkXmd4V9.

 

ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA

 

 

 

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

 

Il Movimento europeo in Italia esprime profondo sdegno per l'azione terroristica condotta dalla organizzazione paramilitare islamista di Hamas, che ha provocato morte e distruzione colpendo vittime innocenti tra le quali donne e bambini, ed esprime la sua piena solidarietà allo Stato e alla popolazione di Israele nella difesa della sua sicurezza.

La presa di ostaggi, usati come mezzo di scambio o ancor peggio come scudi umani, rappresenta un atto esecrabile che è contrario al diritto internazionale e ai principi fondamentali della convivenza civile ed essi devono essere immediatamente liberati senza condizioni.

Il Movimento europeo in Italia esprime la sua più grande preoccupazione per la drammatica situazione che si va determinando giorno dopo giorno e che rischia di allargare il conflitto a tutta la regione con gravi conseguenze sulla stabilità mondiale.

Lo Stato di Israele ha il diritto di operare nel rispetto del diritto internazionale per sconfiggere la minaccia terroristica di Hamas perché essa rappresenta un pericolo per l'intera comunità internazionale.

Lo lotta ad Hamas e ai suoi complici deve escludere il coinvolgimento della popolazione palestinese di Gaza così come azioni militari rivolte contro i civili che renderebbero ancora più drammatica la situazione di due milioni di persone che sono costrette da anni a vivere rinchiuse all’interno di un territorio di 360 km quadrati le cui frontiere esterne sono controllate per la maggior parte dall’esercito israeliano.

Il Movimento europeo in Italia, in coerenza con quanto dichiarato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ritiene che le legittime azioni di autotutela israeliane debbano dunque essere svolte nel pieno rispetto del diritto internazionale evitando bombardamenti indiscriminati.

Il Movimento europeo in Italia ritiene inoltre che non debbano essere adottate misure disumane come la sospensione della fornitura di luce ed acqua ed il blocco di ogni genere di prima necessità che colpiscono l'intera popolazione di Gaza.

Il Movimento europeo in Italia, nell’esprimere il suo profondo cordoglio per tutte le vittime innocenti del conflitto in corso, lancia un appello affinché venga avviata una tregua nei combattimenti e si riapra il tavolo delle trattative in conformità alle risoluzioni dell'Onu per la creazione di una autonoma entità statuale e territoriale palestinese nel rispetto dell’inviolabilità e della sicurezza dello Stato di Israele.

Solo la concreta attuazione del progetto di due stati e di due popoli che vivano in pace e in sicurezza nel reciproco rispetto potrà portare pace, giustizia e stabilità nella regione mediorientale.

A tal fine, la politica degli insediamenti e dell’occupazione della Cisgiordania attuata da Israele, che - sulla base delle risoluzioni dell’Assemblea delle Nazioni Unite e del Consiglio  di  Sicurezza - la Comunità  internazionale  considera un territorio riservato ai palestinesi che vi risiedono, deve cessare perché essa non può essere considerata un “territorio conteso” e deve essere restituita fiducia e sostegno ad una Autorità Palestinese rinnovata e legittimata dal voto popolare, l'unica in grado di rappresentare il popolo della Palestina. 

Il Movimento europeo in Italia stigmatizza il mancato rispetto e la mancata attuazione delle Risoluzioni dell’ONU 181 e 242 nonché degli accordi di Oslo che avevano tracciato il percorso per giungere a un’equilibrata soluzione nella Regione.

Il Movimento europeo in Italia sottolinea come gli insediamenti illegali di coloni nei territori perseguita dai governi israeliani e in particolare da quelli guidati da Benjamin Netanyahu così come un’ambigua tolleranza di fazioni palestinesi  radicali e islamiche contrarie all’idea dei due stati  – impadronitesi della Striscia di Gaza dopo l’abbandono israeliano nel 2005  - allo scopo di indebolire l’Autorità Nazionale Palestinese ha avuto come effetto quello di rafforzare Hamas con la conseguente vanificazione della soluzione dei due Stati.

Il Movimento europeo in Italia – riconoscendosi pienamente nella presa di posizione adottata dal Parlamento europeo il 19 ottobre 2023 - esorta l'Unione europea ad assumere finalmente un ruolo di attore internazionale rifuggendo dal metodo inefficace dell’adozione di ripetute dichiarazioni di principio e  ad agire unitariamente con le sue Istituzioni ed i suoi Stati membri per promuovere una incisiva azione diplomatica  con gli altri attori che svolgono un ruolo in Medio Oriente al fine di porre fine al conflitto, assicurare il necessario aiuto umanitario alle popolazioni civili colpite da questi tragici avvenimenti anche aprendo la via di una protezione temporanea per chi fugge dalla guerra, assicurare la  liberazione degli ostaggi, avviare un negoziato – a condizione che l’organizzazione paramilitare di Hamas sia messa in condizione di non nuocere - che conduca a una pace durevole tra il popolo israeliano e il popolo palestinese nel rispetto  della legalità  internazionale  e dei diritti fondamentali dell’Uomo.

In questo quadro, anche  l’Italia potrebbe svolgere un ruolo da protagonista rilanciando il progetto proposto agli inizi degli anni ’90 di una Conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo.

 

Bruxelles-Roma-Strasburgo, 24 ottobre 2023

 

[INGLESE] STATEMENT BY THE EUROPEAN MOVEMENT ON HAMAS TERRORIST ATTACK ON ISRAEL AND THE SEARCH FOR A STABLE PEACE IN THE MIDDLE EAST

[FRANCESE] DECLARATION DU MOUVEMENT EUROPEEN SUR L'ATTAQUE TERRORISTE DU HAMAS CONTRE ISRAEL ET LA RECHERCHE D'UNE PAIX STABLE AU MOYEN-ORIENT

[SPAGNOLO] DECLARACIÓN DEL MOVIMIENTO EUROPEO SOBRE EL ATAQUE TERRORISTA DE HAMAS CONTRA ISRAEL Y LA BÚSQUEDA DE UNA PAZ ESTABLE EN ORIENTE MEDIO

[TEDESCO] ERKLÄRUNG DER EUROPÄISCHEN BEWEGUNG ZUM HAMAS-TERRORANSCHLAG AUF ISRAEL UND DIE SUCHE NACH EINEM STABILEN FRIEDEN IM NAHEN OSTEN

 

 

 centricoo

altiero

ImmagineLIBRO VERDE xsito

 BannerPROCESSO UE

bileurozona

rescue

casaeuropa

agorabanner

coccodrillo

banner fake


Le Nostre Reti

eumov

eucivfor

logo asvis

Comitato Eeinaudi desktop 1 1

ride logoretepace

routecharlemagne


Partner e Sostenitori

parleuitarapprita

banner12

banner11


 ed logo

Gioiosa Jonica  -  Modena  -  Nuoro  - Capo d’Orlando


 

Registrati per ricevere le nostre newsletter.
 

Sostieni le iniziative del Movimento Europeo con una piccola donazione


© Movimento Europeo - Via Angelo Brunetti, 60  ||  Realizzato da logoims

Search