Via Angelo Brunetti, 60   06.36001705  06.87755731  segreteriacime@tin.it  segreteria@movimentoeuropeo.it

Newsletter 20 Dicembre/2021 - ULTIME DA BRUXELLES

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

 

Occorre la volontà di essere solidali nell’attesa della riforma dei Trattati

Nella seconda parte del 2021, si sono tenuti importanti vertici internazionali, che hanno sottolineato l’urgenza di dover salvare il pianeta senza perdere ulteriore tempo. L’urgenza è stata il leitmotiv di ognuna di queste riunioni.  

Ma cosa comporta tutto ciò nel contesto economico attuale, caratterizzato da squilibri macroeconomici tra Stati, la presenza preponderante di PMI, e soprattutto in un contesto ancora non stabilizzato - anche se in netto miglioramento rispetto alla crisi economica e sociale che abbiamo appena affrontato?

Queste sono le domande che sollevano molte perplessità tra i cittadini europei e alle quali da parte delle istituzioni europee e nazionali si attende una risposta concreta e adeguata alle esigenze di tutti i cittadini che - come è presumibile date le profonde divergenze tra Stati membri – sono diverse tra loro.

Nelle due ultime settimane si sono riuniti l’Eurogruppo, il Consiglio Ecofin ed il Consiglio Europeo per fare il punto sull’attuale situazione economica e finanziaria e parlare dei principali temi strategici necessari per il Futuro dell’Europa.

In tutte e tre le riunioni è emersa una valutazione positiva della ripresa economica in atto in Europa, grazie ad un intervento finanziario senza precedenti mai deciso a livello europeo ( NGEU con il relativo Recovery Plan), una sospensione temporanea del patto di stabilità che ha permesso una maggior flessibilità di intervento agli Stati membri sulle criticità nazionali e un immediato coordinamento delle politiche sanitarie tra i vari Stati membri che ha garantito la disponibilità di numerosi dosi di vaccino a prezzi contenuti.

Un’azione dunque sicuramente positiva, affrontata con spirito della collaborazione, del coordinamento, e soprattutto della responsabilità, solidarietà e inclusione, spirito che non può essere abbandonato per tornare a vecchi schemi e paradigmi che hanno avuto come conseguenza ancora tangibile un forte calo di fiducia nel progetto europeo da parte dei cittadini europei soprattutto giovani. Altre sono le sfide che ci attendono di fronte alle quali è indispensabile essere pronti e quindi uniti, sfide che non saranno solo sanitarie.

La situazione generale infatti rimane ancora fortemente instabile a causa del diffondersi della nuova variante omicron, con conseguenze sull’economia e sulla vita degli europei, ma anche per criticità come nel settore degli approvvigionamenti delle materie prime e dei prodotti essenziali alla ripresa, che l’Europa importa da paesi terzi, e non da ultimo il forte rincaro dei prezzi dell’energia.

Tale contesto potrebbe pertanto rallentare o nella peggiore delle ipotesi mettere a rischio il raggiungimento di quel nuovo modello economico e sociale auspicato, che si basa sulla transizione digitale e sulla transizione verde. Cambiare le strategie di impresa, fare investimenti produttivi per abbattere l’inquinamento, formare le persone costa e crea disequilibri tra Stati che partono da posizioni diverse o accentua quelli esistenti. E questo è ancor più evidente in una fase economica in cui le politiche di bilancio sono segnate da un debito pubblico eccessivo per la maggior parte degli Stati membri, da una non uniformità di politiche nazionali (es quella fiscale, quella del lavoro etc.) e una situazione mondiale in ebollizione.

I ministri finanziari ed i Capi di stato e di governo hanno concordato sulla necessità in tale contesto di concludere entro il più breve tempo possibile due capisaldi della ripresa economica: il mercato unico dei capitali e il completamento dell’unione economica e monetaria, per rendere il sistema finanziario europeo forte e resiliente ma soprattutto in grado di sostenere l’economia.

Ma quale è la causa che sino ad oggi ha rallentato queste decisioni che stanno prendendo molto tempo? Sicuramente le modalità di voto: l’unanimità invece che un sistema che si basi sulle decisioni prese a maggioranza, un’arma per poter portare avanti atteggiamenti nazionalistici e parziali. In un’Europa - in equilibrio ancora precario con l’urgenza di risolvere e prendere decisioni immediate – con un’unica moneta (per 19 SM) e governata da politiche ancora diverse (in particolare quella fiscale), una modalità operativa che fa dipendere alcune decisioni sostanziali per il rilancio economico ed il benessere dei suoi cittadini dall’unanimità rende tutto molto più lento, incerto e fa nascere comprensibili perplessità sulla riuscita del recupero e della resilienza, in tempi che necessariamente sono caratterizzati invece dall’urgenza.

La principale lezione appresa durante la pandemia è stata infatti quella che non si può più perdere tempo ma bisogna continuare ad agire con determinazione e con lo stesso spirito di unione, solidarietà e inclusione che ha animato il periodo di emergenza dovuto al Covid, ben consapevoli che il malessere di uno Stato ha sicuramente effetti negativi su tutti gli altri. Quindi ora come all’inizio della pandemia è opportuno ripensare subito – in attesa della riforma dell’Unione attraverso un nuovo Trattato che rimane ed è a questo punto assolutamente necessario – le modalità per intervenire immediatamente ed evitare di applicare procedure e parametri che sono palesemente non più adeguati.  Ci si riferisce alle procedure del Semestre, al patto di stabilità e alla governance europea che disciplina le politiche di bilancio e fiscali. E per procedere in questa direzione è essenziale che nel decidere all’unanimità si abbia la stessa determinazione e senso di unione e solidarietà che ha permesso la decisione di istituire il NGEU, sospendere il patto di stabilità e dare maggior respiro in questo modo alle politiche sociali nazionali.

Se all’inizio della pandemia, gli Stati non fossero stati pronti e disponibili a modificare queste regole, non avremmo mai potuto avere questa ripresa, ma oggi come lo scorso anno dobbiamo avere il coraggio e la forza di saper lavorare per il bene comune europeo e continuare a mettere al centro dell’attenzione il cittadino europeo.

Quindi, nell’attesa di un nuovo Trattato che sostituisca quello di Lisbona ormai non più rispondente alle necessità di una realtà diversa da quella per la quale è stato firmato 14 anni fa, abbiamo dunque bisogno di decisioni immediate e prese in modo più flessibile, portate avanti con lo spirito che ha unito l’Unione difronte alla pandemia. Ci auguriamo che anche l’importante esercizio democratico che la Conferenza sul futuro dell’Europa ha lanciato per disegnare il futuro dell’Europa che vogliamo sia di supporto e sostegno in questa direzione.

Anna Maria Villa

 

 

 

 

 centricoo

altiero

ImmagineLIBRO VERDE xsito

 BannerPROCESSO UE

bileurozona

rescue

casaeuropa

agorabanner

coccodrillo

banner fake


Le Nostre Reti

eumov

eucivfor

logo asvis

Comitato Eeinaudi desktop 1 1

ride logoretepace

routecharlemagne


Partner e Sostenitori

parleuitarapprita

banner12

banner11


 ed logo

Gioiosa Jonica  -  Modena  -  Nuoro  - Capo d’Orlando


 

Registrati per ricevere le nostre newsletter.
 

Sostieni le iniziative del Movimento Europeo con una piccola donazione


© Movimento Europeo - Via Angelo Brunetti, 60  ||  Realizzato da logoims

Search