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La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee del maggio 2024.

Il Movimento europeo Italia, come ha fatto dopo le elezioni in Italia del 2018 e la formazione a giugno 2018 del governo Conte-I, seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.

Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:

Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità

- La settimana del Movimento europeo

- Rubrica “Pillole d’Europa”

- Nazionalismo e fascismo

- Eventi principali, sull’Europa in Italia

- Testi in evidenza

Agenda della settimana a cura del Movimento Europeo Internazionale

- L'ABC dell'Europa di Ventotene

Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.

 

 

 

 

 

 

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CARE LETTRICI E CARI LETTORI

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Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:

Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità

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 L'EDITORIALE

Il Forum nel castello di Praga

foto di gruppo con poche signore

L’idea iniziale di Emmanuel Macron di una “Comunità politica europea”, lanciata sorpresa a Strasburgo il 9 maggio alla  conclusione della Conferenza sul futuro dell’Europa, aveva un suo fascino: poiché ci dobbiamo preparare ad annettere in una “comunità di valori” i Balcani occidentali che attendono di entrare da anni sulle porte dell’Unione europea (Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia) e i nuovi candidati dell’Europa orientale fuori dall’area di influenza russa (Georgia, Moldova e Ucraina), creiamo uno spazio di dialogo a trentasei per condividere alcune policies di interesse comune – sicurezza, energia, trasporti, libera circolazione delle persone, investimenti e infrastrutture – ma non le politcs e cioè il metodo di decisione, come laboratorio nella prospettiva di un’Unione europea allargata.

Non era affatto chiaro dal discorso di Emmanuel Macron come si sarebbe potuta conciliare la cooperazione in settori di competenza degli Stati (l’energia e la sicurezza) con lo sviluppo di politiche in cui l’Unione europea ha competenze condivise o in cui servono risorse finanziarie consistenti.

Non era chiaro il 9 maggio né Emmanuel Macron ha colto l’occasione degli eventi successivi (Il Consiglio europeo del 20 e 21 giugno e il discorso davanti ai suoi ambasciatori il 1° settembre) per dissipare le pesanti nebbie sulla sua idea della Comunità politica europea.

Nel frattempo, le diplomazie nazionali hanno lavorato di fino per sabotare il carattere volontaristicamente innovativo dell’idea macroniana e la riunione di Praga si è trasformata in un Forum più simile ad una specie di G20 europeo che a un laboratorio per gettare le basi dell’Unione europea allargata.

Come sappiamo, si sono ritrovati a Praga quarantadue leader nazionali e cioè i 27, i candidati o candidati alla candidatura (Albania, Bosnia Erzegovina, Georgia, Kosovo, Moldova, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia e Ucraina), gli Stati terzi che partecipano all’area di libera circolazione di Schengen (Islanda, Norvegia, Svizzera e Lichtenstein), due Stati a cavallo fra l’Asia e l’Europa (Armenia e Azerbaigian) e il Regno Unito mentre si sono collegati online il leader ucraino per evidenti ragioni di sicurezza e la leader danese bloccata a Copenaghen per le imminenti elezioni legislative.

Se avessero invitato i ministati (Andorra, Monaco e San Marino), avremmo avuto la composizione del Consiglio d’Europa ma si è così voluto distinguere nella cosiddetta foto di famiglia il forum della CPE da quello dell’organizzazione di Strasburgo, una “famiglia” da cui è stato escluso “per ragioni geografiche” Israele che pure avrebbe accettato di partecipare.

La composizione della Comunità politica europea molto vicina quella del Consiglio d’Europa rischia di accentuare la delegittimazione dell’organizzazione di Strasburgo e in particolare dell’azione svolta dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo in una situazione in cui pende ancora non risolta l’adesione dell’Unione europea alla Convenzione europea dei diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali, e la cui capacità di intervento è stata indebolita dall’auto-estromissione della Russia e dalla sospensione della partecipazione della Turchia dalle principali reti di cooperazione giudiziaria paneuropee.

Più che una foto di famiglia si dovrebbe parlare di “foto di famiglie” o una foto di gruppo con poche signore (sette su quarantaquattro) se si considerano le rivalità fra Armenia e Azerbaigian, fra Armenia e Turchia, fra Grecia e Turchia, fra Svezia insieme alla Finlandia e la Turchia, fra Kosovo e Serbia, fra Bosnia Erzegovina e Serbia per non parlare delle tensioni fra Unione europea e Regno Unito dopo la Brexit e delle divisioni profonde sui rapporti con la Russia di Putin.

Nell’idea di Emmanuel Macron la riunione di Praga avrebbe dovuto gettare le basi di una “comunità di valori” condivisi (democrazia, stato di diritto, giustizia, diritti fondamentali, trasparenza e lotta alla corruzione) ma la condivisione di questi valori è fortemente discutibile e discussa se si considera lo stato della democrazia almeno in Turchia e in Azerbaigian se vogliamo ignorare l’Ungheria e la Polonia o il livello elevato di corruzione e di protezione dei diritti delle minoranze in Ucraina.

Non è stata dunque la riunione preliminare di una “comunità di valori” ma non è stata nemmeno la riunione preliminare di una “comunità strategica”, se ci si fonda sulla questione geopolitica e militare più urgente e cioè la risposta all’invasione russa dell’Ucraina e le idee divergenti sulle vie d’uscita alla guerra, né una “comunità solidale”, se si considera che non c’è stata nessuna convergenza di vedute sulle questioni energetiche che pure avrebbe facilitato un primo passo verso un’ipotetica intesa a ventisette rinviata dal Consiglio europeo “informale” del 7 ottobre a quello “formale” del 20-21 ottobre (l’ultimo da capo del governo italiano di Mario Draghi).

Qualcuno avrebbe potuto cogliere l’occasione per lanciare l’idea di una “Helsinki-2” evocata (vox clamans in deserto) da Sergio Mattarella davanti alla assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa o suggerire delle iniziative di coinvolgimento delle opinioni pubbliche nazionali usando gli strumenti innovativi della democrazia partecipativa che sono stati applicati nella Conferenza sul futuro dell’Europa.

Sarebbe stato uno sforzo sovrumano di immaginazione a cui sottoporre i diplomatici dei quarantaquattro a Bruxelles ben felici di riprendere totalmente nelle loro mani un meccanismo totalmente intergovernativo relegando – l’uno ben lontano dall’altra – il presidente del Consiglio europeo Charles Michel (senza la poltrona accanto ad Erdogan) e Ursula von der Leyen (senza sofà) su due virtuali strapuntini nella foto di gruppo.

Il prossimo Forum – che qualcuno ha battezzato sarcasticamente “E44” – si riunirà fra sei mesi nella capitale moldava a Chisinau dove le sedi più adatte sarebbero o il Circo di Stato o il complesso memoriale “Eterninate” dedicato ai caduti nella guerra di Transnistria, nella speranza che in questi sei mesi si aprano spiragli di pace nella guerra e che ci sia una nebbia meno fitta sul futuro dell’Europa sapendo che saremo a pochi mesi dalle elezioni europee e che nel 2019 il 49.4% delle cittadine e dei cittadini europei decise di disertare le urne con una conferma dello stato ancora embrionale della democrazia europea.

 

coccodrillo

 

 

 

 


 LA SETTIMANA DEL MOVIMENTO EUROPEO
 
 

11 ottobre

  • “Cook in Sorrow”, evento organizzato dalla Casa europea di Budapest nell'ambito della Settimana Europea delle Regioni e delle Città 2022
  • Riunione Consiglio di Presidenza del Movimento europeo Italia
  • “Festival delle Città” organizzato da Ali - Autonomie locali italiane
  • Ricevimento della Festa Nazionale spagnola

 

12 ottobre

  • Assemblea Generale straordinaria dello European Civic Forum
  • “Festival delle Città” organizzato da Ali - Autonomie locali italiane

 

13 ottobre

  •  "Club of Venice" - Prague - SEMINAR on Challenges for government communication in times of crisis: capacity building, delivering, interacting and inclusiveness

  • “Festival delle Città” organizzato da Ali - Autonomie locali italiane

 

14 ottobre

  •  "Club of Venice" - Prague - SEMINAR on Challenges for government communication in times of crisis: capacity building, delivering, interacting and inclusiveness

 

15 ottobre

  • EYE Santander - European Youth Event, promosso dal Movimento europeo Spagnolo
  • Seminario “Agorà 30 giugno. Il processo di integrazione europea oggi: una sfida per superare la crisi di civiltà” promosso dal Movimento Federalista Europeo  
 
16 ottobre 
 
  • Seminario “Agorà 30 giugno. Il processo di integrazione europea oggi: una sfida per superare la crisi di civiltà” promosso dal Movimento Federalista Europeo  

 

 
 

PILLOLE D'EUROPA

1) Come Movimento Europeo siamo presenti nella Sala Di Vittorio della Cgil all’iniziativa su Lavoro Diritti e Democrazia ad un anno dall’assalto fascista nella sede di Corso d’Italia. Interverrò alla fine della tavola rotonda insieme ai segretari generali di Cgil, CISL e UIL e della Ces e al Presidente dell’Anpi con i rappresentanti dei sindacati di altri paesi europei.

Il Movimento europeo ha le sue radici nell’antifascismo e nella resistenza di cui il manifesto di Ventotene per un’Europa libera e unita fu una parte importante della dimensione europea per la lotta alla democrazia europea.

Per queste ragioni ed in insieme a molte organizzazioni della società civile abbiamo deciso di promuovere in Italia e a Bruxelles, dal 24 al 29 ottobre, una serie di importanti iniziative a cento anni dalla marcia su Roma che portò con la violenza al potere la dittatura fascista.

[Roma, 9 ottobre 2022]

 

2) Oggi è la giornata mondiale delle morti sul lavoro.

Le morti sul lavoro non sono incidenti ma la conseguenza di azioni penalmente rilevanti: per la mancanza di regole, per la mancanza di rispetto delle poche regole che esistono da parte delle imprese, per l’assenza di controlli da parte delle autorità.

[Roma, 9 ottobre 2022]

 

3) Alla kermesse dei fascisti spagnoli di Vox Giorgia Meloni ha esaltato l’Europa dei patrioti mentre Santiago Abascal ha difeso l’idea di un’Europa di nazioni libere e sovrane.

Il lupo (con tutto il rispetto per il lupo) perde il pelo ma non il vizio.

Giorgia Meloni ha anche definito il perimetro delle sue alleanze in Europa: Italia, Polonia, Lettonia, Svezia, Repubblica Ceca e, se vincerà a Madrid una coalizione destra-centro, Spagna.

Il Partito Popolare Europeo - erede del popolarismo cristiano di Adenauer, Schuman e De Gasperi - condivide la scelta di Forza Italia e di Noi Moderati di allearsi con l’Europa dei patrioti?

[Roma, 9 ottobre 2022]

 

4) Auguri di buon lavoro al presidente rieletto austriaco Van der Bellen.

Come in Portogallo e in Finlandia il presidente è eletto dai cittadini ma non ha un potere esecutivo in modo simile a quanto avviene in Italia con un presidente eletto dal Parlamento.

Non c’è dunque presidenzialismo o semipresidenzialismo con presidenti garanti della costituzione al di sopra delle parti nel rispetto della democrazia rappresentativa.

[Roma, 9 ottobre 2022]


 

 


NAZIONALISMO E FASCISMO

Di fronte alla preoccupante rinascita dei nazionalismi e delle sovranità assolute in Europa e nel mondo insieme alla crescita dell’intolleranza razzista, il Movimento europeo ha deciso di promuovere fra il 24 e il 29 ottobre, in occasione del centenario della “Marcia su Roma”, eventi diffusi sul territorio di carattere storico e pedagogico rivolti in particolare al mondo della scuola, dell’università e della cultura.

In questo quadro abbiamo deciso di sollecitare le organizzazioni della società civile ad attivarsi in Italia e negli altri paesi europei e ad associarsi a questa iniziativa.

Si è così costituita una rete composta ad oggi da oltre 30 Associazioni/Fondazioni/Istituti scolastici: ACLI - Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, ANPPIA - Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti, ARCI - Associazione ricreativa e culturale italiana, Associazione La Nuova Europa, Associazione Libera Bruxelles, Avenir de l’Europe, Centro Culturale F.L. Ferrari di Modena, Centro regionale Movimento europeo Puglia, CESI - Centro Einstein di Studi Internazionali, CGIL - Confederazione Generale Italiana del Lavoro, CIA - Confederazione Italiana Agricoltori, CISL - Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori, Cittadinanzattiva, Comune di Fiumicino, Europe Now, FIAP - Federazione italiana delle associazioni partigiane, Fnism - Federazione Nazionale Insegnanti, Fondazione Bruno Buozzi, Fondazione Giacomo Brodolini, Fondazione Gramsci, Fondazione Lelio e Lisli Basso Onlus, Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, Forum italo tunisino per la cittadinanza mediterranea, GFE - Gioventù Federalista Europea, Istituto Comprensivo A. Vespucci - Vibo Marina, Istituto di Istruzione Superiore "Galilei-Costa" – Lecce, Istituto Luigi Sturzo, Legacoop, Liceo Scientifico “Cosimo De Giorgi” – Lecce, Liceo Scientifico Statale "G. Banzi Bazoli" – Lecce, MFE - Movimento Federalista Europeo, Mondoperaio, Scuola Internazionale Europea "Altiero Spinelli" – Torino, Stati generali delle Donne, UIL - Unione italiana del Lavoro.

Il Movimento europeo annuncia che si svolgeranno eventi in varie scuole italiane, alla Casa della Memoria e della Storia di Roma e che si terrà una iniziativa conclusiva il 26 ottobre alla Maison du peuple di Saint Gilles  a Bruxelles promossa dal Movimento Europeo e da varie Associazioni in Belgio. Tutti gli aggiornamenti seguiranno sul prossimo numero della newsletter e presto saranno disponibili anche sul nostro sito www.movimentoeuropeo.it

A questo proposito, ricordiamo qui di seguito il documento:

L’EUROPA UNITA COME RISPOSTA AL FASCISMO E AI NAZIONALISMI A 100 ANNI DALLA “MARCIA SU ROMA”

Fra il 27 e il 30 ottobre 1922, con la cosiddetta “marcia su Roma”, giunse al suo culmine in Italia la violenza su cui era stata fondata nel 1919 la nascita del movimento fascista (noto poi come PNF) diretto da Benito Mussolini.

Nonostante il modesto risultato elettorale del PNF nelle ultime elezioni democratiche e dopo le dimissioni dell’inconsistente governo diretto dal liberale Luigi Facta, il Re Vittorio Emanuele III cedette alla minaccia di un colpo di Stato e incaricò Benito Mussolini di formare un nuovo governo che si caratterizzò rapidamente come un regime autoritario, antiparlamentare e nazionalista trovando emuli in numerosi paesi.

Insieme alla sopraffazione delle libertà personali, il fascismo si sviluppò come un regime fondato – come scrisse Benito Mussolini – sulla “compattezza della Nazione” e sulla costruzione di una “grande Italia” contro le cosiddette plutocrazie nel mondo.

In un testo pubblicato nel 1935, il filosofo socialista Eugenio Colorni sottolineò il rapporto inscindibile fra il fascismo e il nazionalismo come causa scatenante dei conflitti fra i popoli e delle guerre, un rapporto mostruoso che fu all’origine del nazismo in Germania, della Seconda Guerra Mondiale, del genocidio antisemita e, ancor prima, della difesa della cosiddetta “razza”, teorizzata in Italia dalla rivista cui contribuì anche Giorgio Almirante.

Dalle prime riflessioni di Eugenio Colorni si sviluppò quella “scuola” di pensiero e di azione animata da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi che portò un gruppo di confinati antifascisti nell’isola di Ventotene a scrivere nell’inverno del 1941 un “progetto di Manifesto per un’Europa libera e unita”.

Sulle stesse basi, numerosi antifascisti in tutta Europa si resero conto che l’unico modo per realizzare la pace sul continente era quello di garantire il diritto e la democrazia oltre i confini nazionali, creando istituzioni democratiche sovranazionali che rendessero impossibili i conflitti armati. Per cercare di risolvere in modo nuovo il problema internazionale, nel 1944 venne approvata a Ginevra e poi diffusa tra i movimenti e i partiti antifascisti dei vari paesi una “Dichiarazione federalista dei movimenti della resistenza europei”, alla cui elaborazione parteciparono rappresentanti di Italia, Francia, Germania, Jugoslavia, Olanda, Danimarca, Norvegia, Cecoslovacchia e Polonia.

L’Europa ha fatto molta strada da allora, ma non si è ancora realmente unita e il processo di integrazione è rimasto incompiuto. La stessa democrazia è un processo che richiede un impegno costante e in un mondo globalizzato non può essere soffocata nei confini nazionali.

Di fronte alla rinascita dei nazionalismi e delle sovranità assolute in Europa e nel mondo insieme alla crescita dell’intolleranza razzista, il Movimento europeo – le cui idee sono radicate nella Resistenza al nazifascismo – ha deciso di promuovere fra il 24 e il 29 ottobre, in occasione del centenario dell’arrivo al potere del fascismo in Italia, eventi diffusi sul territorio di carattere storico e pedagogico rivolti in particolare al mondo della scuola, dell’università e della cultura. Invitiamo ad attivarsi in Italia e negli altri paesi europei le organizzazioni della società civile che vorranno associarsi a quest’iniziativa.

Chiediamo a tutte le associazioni e ai movimenti che condividono questa idea di manifestare la loro disponibilità a creare rapidamente una rete operativa e a definire il programma e i luoghi degli eventi.

Roma, 20 settembre 2022

 

Pier Virgilio Dastoli, presidente   

Nicoletta Parisi, coordinatrice del Consiglio accademico

Giuseppe Bronzini, segretario generale    

Giulio Saputo, segretario generale aggiunto                              

Stefano Milia, segretario generale aggiunto

 

IN EVIDENZA
 

VI SEGNALIAMO

  • 11-12-13 ottobre 2022, Roma. Quarta edizione del “Festival delle Città” organizzato da Ali - Autonomie locali italiane dal titolo “L’Italia, cosa sarà?“. L’incontro si svolge presso il Pio Sodalizio dei Piceni, in piazza San Salvatore in Lauro. Sarà il primo importante momento di dibattito dopo le elezioni, all’insediamento del nuovo Parlamento e in vista della formazione del nuovo governo. Centinaia di sindaci italiani e amministratori locali si confronteranno con il mondo della politica, delle istituzioni, del lavoro, del giornalismo e della cultura e della società. Per APPROFONDIMENTI E INFORMAZIONI. PROGRAMMA COMPLETO.
  • Sabato 15 ottobre 2022, Santander.  Gli EYE locali portano l'esperienza unica dell'European Youth Event (EYE) nelle città e nelle regioni europee. Evento cofinanziato e sostenuto dal Parlamento Europeo ed organizzato da un gruppo di organizzazioni giovanili: Erasmus Student Network Spain (ESN Spagna), Jóvenes del Consejo Federal del Movimiento Europeo en España (CFEME), Talento para el Futuro, Federación de Asociaciones Europeístas y Federalistas de España (JEF España), Equipo Europa e Consejo de la Juventud de España (CJE). Chiunque abbia un'età compresa tra i 16 e i 30 anni può partecipare alle attività sia di persona che online, discutendo e condividendo idee sul futuro dell'Europa. MAGGIORI INFORMAZIONI.
  • 15-16 ottobre 2022, Roma. “Agorà 30 giugno. Il processo di integrazione europea oggi: una sfida per superare la crisi di civiltà” Seminario interregionale con rappresentanti di diverse sezioni del Movimento Federalista Europeo, promotore dell’incontro. PROGRAMMA COMPLETO.
  • Mercoledì 19 Ottobre 2022, Roma, ore 9:00-14:00. Il Movimento Europeo in Italia, in collaborazione con l’Istituto di Psicologia Interculturale ETS, si fa promotore di un corso di formazione regionale dal titolo “MONOTEISMI, EDUCAZIONE CIVICA E AMBIENTALE, IDENTITA’” diretto ai docenti e discenti di scuola media superiore nella città di Roma e provincia, per l’anno scolastico 2022-2023. Il corso  si propone di integrare all’interno dell’approccio generale dell’Europa sull’educazione civica e ambientale, le visioni  specifiche delle religioni nei riguardi della tutela della natura. Il corso sarà preceduto da un Convegno di apertura dal titolo “EUROPA E SOSTENBILITA’ AMBIENTALE. Incontro o scontro tra visioni laiche ed etiche religiose?”. Per informazioni scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per partecipare è obbligatorio accreditarsi inviando un’email all’indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., specificando se si desidera partecipare in presenza oppure a distanza. PROGRAMMA.

 

 


ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA

 

 


 AGENDA EUROPEA

10-16 October 2022

Monday 10 October

Tuesday 11 October

Wednesday 12 October

Thursday 13 October

Friday 14 October

Saturday 15 October

 

 

 

 


L'ABC DELL'EUROPA DI VENTOTENE
PICCOLO DIZIONARIO ILLUSTRATO

Quando è nata l’UE? Quali sono i paesi dell’UE? - L'ABC dell'Europa di Ventotene

Continua la pubblicazione a puntate del dizionario illustrato "L'ABC dell'Europa di Ventotene" a cura di Nicola Vallinoto e illustrazioni di Giulia Del Vecchio (Ultima Spiaggia, Genova-Ventotene 2022, seconda edizione, licenza Creative Commons).

Quando è nata l’UE? Quali sono i paesi dell’UE?, di Angelica Radicchi

La prima pietra della costruzione europea fu posta il 9 maggio 1950, a circa cinque anni di distanza dalla fine della Seconda guerra mondiale. Quel giorno, l’allora Ministro degli Esteri francese Robert Schuman pronunciò la sua famosa dichiarazione, che prese appunto il nome di Dichiarazione Schuman. In essa si annunciava la creazione di quello che sarebbe stato il primo frutto della fratellanza europea: la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA).

Continua su:  https://www.peacelink.it/europace/a/49120.html

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Pace - L'ABC dell'Europa di Ventotene

Continua la pubblicazione a puntate del dizionario illustrato "L'ABC dell'Europa di Ventotene" a cura di Nicola Vallinoto e illustrazioni di Giulia Del Vecchio (Ultima Spiaggia, Genova-Ventotene 2022, seconda edizione, licenza Creative Commons).

Pace, di Daniela Martinelli e Francesco Pigozzo

Prima della pandemia da Coronavirus chi avrebbe mai pensato che andare a giocare ai giardinetti o abbracciare un amico o un’amica a scuola potesse diventare impossibile?

E poi…

SPESSO LE COSE PIÙ IMPORTANTI SONO QUELLE CHE CI SEMBRANO NORMALI E DI CUI, PER QUESTO, NON CI ACCORGIAMO NEMMENO!

La pace per noi che abitiamo in Europa è diventata così: una cosa scontata. Per i tuoi bisnonni, ovunque abitassero, era sicuramente un sogno proibito: almeno una guerra è entrata direttamente nelle case di ciascuno di loro, in un modo o nell’altro. Per dei nonni europei, però, la pace era diventata una conquista recente e, già per i loro figli, la normalità. Non così per nonni o genitori di altre parti del mondo. Come è stato possibile? Oggi possiamo davvero darla per scontata? E quanto è importante poter vivere in pace?

Continua su:  https://www.peacelink.it/europace/a/49034.html

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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3-9 October 2022

Monday 03 October

Tuesday 04 October

Wednesday 05 October

Thursday 06 October

Friday 07 October

Saturday 08 October

 

 

 

 

 

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