CARE LETTRICI E CARI LETTORI
La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa, nell’edizione nata all’inizio del 2020 dopo la prima edizione bi-settimanale nel 2018-2019, è stata immaginata per contribuire al dibattito sul futuro dell’Europa con un cantiere che avrebbe dovuto aprirsi il 9 maggio 2020 nella Conferenza immaginata da Emmanuel Macron il 4 marzo 2019.
Come sapete, la Conferenza sarà avviata con un anno di ritardo non solo per la pandemia ma per i contrasti fra i governi e il Parlamento europeo che hanno trovato un punto di incontro nella joint declaration del 10 marzo.
Il nostro impegno viene rafforzato secondo uno schema suddiviso in
- Editoriale che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità,
- Ultime da Bruxelles
- Attualità
- Rubrica “Pillole d’Europa”
- Perché sostenere il Movimento europeo in Italia ?
- Eventi principali, che speriamo siano di vostro interesse insieme a quelli che vorrete aggiungere e diffondere nostro tramite,
- Agenda istituzionale a cura del Movimento Europeo Internazionale
- La Conferenza sul futuro dell'Europa
- Next Generation EU
- Europa dei diritti
- Campagna di informazione sull'Europa
- Europa in onda
Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione sulla base dei vostri suggerimenti e delle vostre critiche nella speranza di poter contare, se lo vorrete, anche su un vostro contributo finanziario.
Buona lettura!
L'EDITORIALE
Il 9 maggio riapre il cantiere dell’Europa: la piazza di Polibio o le strade di Porto Alegre
Il 9 maggio riapre a Strasburgo il cantiere dell’Europa. Ventisei mesi dopo la lettera di Emmanuel Macron alle cittadine e ai cittadini europei e con i lunghi mesi della pandemia in mezzo, parte finalmente la Conferenza sul futuro dell’Europa che dovrebbe aprire la strada ad un’Unione “che protegge” e non solo dal virus.
Come tutti i cantieri, anche quello che si apre a Strasburgo sarà inizialmente “vietato ai non addetti ai lavori” e nell’emiciclo del Parlamento europeo ci saranno soprattutto i rappresentanti delle istituzioni, nazionali ed europee.
L’idea originale di creare uno spazio pubblico di confronto vero fra la democrazia partecipativa e quella rappresentativa si è parzialmente persa nei meandri degli interminabili - e incomprensibili ai più - negoziati fra il Consiglio e il Parlamento europeo o meglio fra il COREPER (e cioè gli ambasciatori che rappresentano i governi a Bruxelles) e i capi gruppi del Parlamento europeo (che dovrebbero parlare a nome di ancora embrionali partiti europei).
Si sono innanzitutto dimenticate la democrazia paritaria perché l’equilibrio di genere è stato ignorato e la democrazia di prossimità perché, al di là di uno strapuntino di osservatore offerto al Presidente del Comitato delle Regioni, i poteri locali e regionali sono stati per ora lasciati fuori dal cantiere.
La cosa non ci sorprende – ma ci continua ad indignare – perché la parola “città” non compare in nessun articolo dell’eccessivamente corposo trattato di Lisbona.
Di una vera democrazia partecipativa per ora non si può parlare perché – studiando il complicato funzionamento della piattaforma online, dei panel tematici (sei) e delle plenarie (quattro) si è percepisce l’idea delle istituzioni e soprattutto del COREPER di usare la Conferenza come una gigantesca “citizens consultation” ispirata all’immagine di Polibio di una democrazia elitaria in cui l’élite sta dentro i palazzi e decide interpretando gli applausi o i fischi del popolo in piazza.
Nell’idea del COREPER anche la democrazia rappresentativa è embrionale perché all’unanimità gli ambasciatori hanno deciso che, poiché i rappresentanti dei governi devono essere cinquanta quattro, anche i rappresentanti dei parlamenti nazionali e del parlamento europeo devono essere 54+54 con buona pace della partecipazione attiva di tutte le culture politiche europee e nazionali grandi e piccole.
La gigantesca citizens consultation si conferma poi nell’idea grottesca che le cittadine e i cittadini -scelti a sorte da società private – narrano liberamente la loro visione o il loro sogno del futuro dell’Europa ma le decisioni finali vengono prese all’unanimità dall’élite di memoria polibiana dell’Executive board per essere poi consegnate alle istituzioni di cui i rappresentanti stanno già nell’Executive board.
Non è ancora detto che prevalgano le decisioni del COREPER perché il Parlamento europeo ha mostrato una certa determinazione a difendere un modello multiplo di democrazia rappresentativa anche se la sua determinazione è più sfumata quando si ratta di immaginare come può o potrebbe funzionare la democrazia partecipativa.
Noi speriamo ancora che la determinazione del Parlamento europeo non ceda alle lusinghe della scelta tradizionale di un minimo comun denominatore interistituzionale e che il Presidente del Parlamento europeo difenda – nella cittadella della democrazia europea a Strasburgo – l’idea di uno spazio pubblico europeo per disegnare il futuro dell’Europa che sia più vicina all’immagine delle strade di Porto Alegre quando nacque il primo Forum mondiale della società civile e fu inventato il “bilancio partecipativo” piuttosto che i palazzi di Polibio.
ULTIME DA BRUXELLES
I tempi per attuare le strategie industriali rischiano di vanificarne gli obiettivi
Tutti siamo consapevoli dell’enorme perdita in termini di vite umane che il COVID-19 ha causato nel mondo e che le misure adottate in attesa dei vaccini, sebbene necessarie per contrastare questa pandemia limitandone la diffusione, hanno a loro volta causato notevoli effetti perversi sia a livello sociale che economico.
Il sostegno finanziario deciso dall’Unione europea a favore degli Stati membri è stato senza precedenti, anche se il processo di ratifica dell’aumento del massimale delle risorse proprie non si è ancora completato in tutti i paesi e questo comporterà forse un ritardo nell’erogazione degli stessi rispetto ai tempi previsti.
Già prima della pandemia, la situazione economica dell’Unione presentava delle criticità e la Commissione proprio per superare questi ostacoli alla crescita aveva presentato il 10 marzo dello scorso anno, poco prima della serie di lockdown - ‘una nuova strategia industriale’ che faceva parte di un pacchetto di proposte a sostegno di un rilancio dell’economia ed in particolare dell’industria europea. Era infatti necessario recuperare lo scostamento con i principali partner mondiali (in particolare USA e CINA) in settori strategici.
Il pacchetto prevede una comunicazione sulle barriere che ancora ostacolano il completamento del mercato interno, un piano di azione per il completamento dello stesso, una nuova strategia industriale ed una strategia per le PMI che, come noto, rappresentano la parte principale dell’industria europea e che sono spesso oberate da oneri amministrativi complessi e costosi che ne limitano l’azione e lo sviluppo, e che la strategia appunto vuole ridurre.
Obiettivo di questo pacchetto è dunque migliorare l’integrazione ed il funzionamento del mercato interno, essere uniti forti e coesi, favorendo in questo modo crescita occupazione e nuove opportunità per i cittadini europei.
L’industria - grande e piccola - è considerata l’attore principale, in un processo di transizione verde e digitale, preannunciato nello European Green Deal, la legge vincolante per tutti i paesi europei in risposta ai cambiamenti climatici, che aveva sancito la neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050 e quindi la necessaria adozione di nuovi modelli organizzativi e di produzione per le imprese.
La nuova strategia industriale si basa in sintesi su alcuni fattori fondamentali quali un mercato unico più integrato e digitale, condizioni di parità per l’industria a livello mondiale (attraverso una posizione europea coesa a livello multilaterale), un forte sostegno allo sviluppo sostenibile dell’industria europea, anche attraverso nuovi modelli di produzione e di consumo che possano favorire condivisione, prestito, riparazione, riutilizzo di materiali e prodotti, in modo tale da allungare il loro ciclo di vita, contribuendo a ridurre quanto più possibile i rifiuti e l’utilizzo nuove materie prime (la c.d. economia circolare).
Questo comporta processi innovativi, ma anche di formazione e riqualificazione del personale, accesso ai finanziamenti necessari, soprattutto per le PMI.
La nuova strategia prevede inoltre il ricorso a nuove ‘alleanze’ tra imprese – già rivelatesi positive in alcuni ambiti quali quello del riciclaggio delle batterie e della plastica - anche in altri settori quali quello delle industrie a basse emissioni di carbonio, i-cloud, piattaforme digitali…
La strategia industriale, infine, propone su un nuovo modello di governance, a cui partecipano tutti gli attori della politica economica, vale a dire grandi e piccole imprese, prestatori di servizi, autorità pubbliche, università e centri di ricerca, per avere decisioni condivise, rapide, facilmente attuabili e per fare sistema.
Dopo i lunghi mesi di lotta al Covid-19 e i numerosi cambiamenti intervenuti anche a livello globale, ed infine dopo il Next generation EU, la strategia industriale seppur innovativa rischia di non essere più pienamente adeguata alla situazione reale dell’Unione e alle nuove necessità emerse anche a livello internazionale.
La pandemia è stata un’emergenza non prevista che non si può affrontare solo attraverso erogazione di finanziamenti aggiuntivi ma anche attraverso una strategia industriale, che comporti atti normativi, vincolanti per gli Stati per realizzare un mercato interno coeso e funzionante.
Quello finanziario e quello c.d. regolamentare sono infatti due aspetti essenziali per la ripresa economica.
Per questa ragione il Parlamento europeo ha chiesto alla Commissione una rielaborazione della strategia presentata lo scorso anno, tenendo presente due fasi distinte:
- Una fase c.d. di ‘ripresa’ pronta ed immediata, attraverso una trasformazione verde e digitale, un’autonomia strategica dell’Unione (non dipendenza dall’estero in settori strategici, essenziali ai processi economici ed industriali)
- La fase della ‘ricostruzione’ e della ‘resilienza’ dell’Unione, da realizzare attraverso il corretto funzionamento del mercato interno, una ricapitalizzazione di quelle imprese produttive che nel corso dell’anno hanno sofferto, il salvataggio dei posti di lavoro anche attraverso una riqualificazione professionale dei lavoratori perché nessuno deve essere lasciato indietro.
La revisione sarà proposta dalla Commissione entro il primo semestre 2021. Solo successivamente, inizieranno i passaggi necessari alla sua attuazione.
Si tratta di presentazione di atti normativi che comportano decisioni da prendere (normalmente a maggioranza), sottoposte al vaglio dei 27 paesi, che quindi potranno essere influenzate da interessi nazionali o anche settoriali.
Tutto ciò richiederà negoziazioni spesso non brevi nei diversi passaggi decisionali (gruppi-Coreper-Consiglio). Infatti, anche se nella presentazione delle proposte normative, la Commissione tiene sempre conto dei risultati delle consultazioni pubbliche (attraverso le quali i cittadini europei, i gruppi di interesse possono inviare la loro posizione, e delle indicazioni dei Parlamenti nazionali, i quali in otto settimane possono esprimere un loro parere) le decisioni dei passaggi successivi richiedono tempi non brevi e possono incontrare opposizioni da parte di Stati membri e/o minoranze di blocco.
A questi tempi di negoziazione, i cui risultati potrebbero essere inoltre variabili per quanto riguarda il testo finale approvato, si aggiungono poi i tempi di pubblicazione dell’atto normativo e della sua trasposizione nei vari ordinamenti nazionali e non da ultimo quelli per la sua corretta applicazione attraverso atti amministrativi.
Infine, la non corretta applicazione della norma può dare corso ad una procedura di infrazione, con ulteriori tempi non facilmente stimabili.
Quello sommariamente descritto è in realtà un processo complesso e lungo, la cui durata ‘stride’ di fronte ad una situazione di emergenza economica e sociale da affrontare con urgenza con decisioni rapide ed attuazione immediata delle stesse soprattutto in settori di interesse comune.
Le necessità, infatti, a cui bisogna rispondere possono non essere più le stesse nel giro di breve tempo se non sono prontamente affrontate e le misure decise inadeguate.
Queste, dunque sono le tempistiche europee, mentre i maggiori attori internazionali con i quali l’Europa si rapporta, decidono ed attuano subito le loro scelte, perché il procedimento normativo non è il frutto delle decisioni di 27 Stati sovrani ma spesso di uno solo o di una federazione di Stati.
Di fronte a questi tempi e a queste modalità operative, che l’Unione europea utilizza per attuare il proprio modello economico-sociale, si rischia di rimanere indietro, di non stare al passo con i nuovi ritmi globali, con le nuove esigenze e quindi si può facilmente causare un malcontento generale ed aumentare quella sfiducia che serpeggia tra i cittadini (in particolare dalla crisi 2008).
È tempo quindi di avviare una riflessione urgente su questa governance, la quale poggia sui Trattati in vigore, che dovrebbero essere rivisti. La prossima Conferenza sul futuro dell’Europa potrebbe essere l’occasione giusta per riaprire il cantiere dell’Unione.
Anna Maria Villa
ATTUALITA'
PARLAMENTO EUROPEO
- Articolo - La plenaria in breve: certificati COVID-19 UE, relazioni UE-Regno Unito, investimenti
Il Parlamento europeo ha chiarito la sua posizione sul certificato COVID-19 UE, ha approvato l'accordo commerciale e di cooperazione UE-Regno Unito e i principali programmi di investimento.
- Press release - Gender equality: Parliament strives to be frontrunner among EU Institutions
Parliament leadership adopts roadmap to achieve gender equality in political processes and its administration.
PILLOLE D'EUROPA
Dalla sessione plenaria del Parlamento europeo
Nella sessione dal 26 al 29 aprile, che si è svolta ancora una volta a Bruxelles, il Parlamento europeo ha discusso principalmente
- Delle relazioni con la Turchia e del “sofagate”.
- Del programma Horizon Europa (v. editoriale)
- Della ratifica dell’accordo sul Brexit: fra le criticità l’applicazione del protocollo con l’Irlanda del Nord, le misure contro il dumping sociale, ambientale e fiscale, la protezione dei dato personali, l’asilo e l’immigrazione, il ruolo del PE, i servizi finanziari, i diritti dei cittadini
- Dello scarico del bilancio 2019. La commissione per il controllo del bilancio ha rifiutato lo scarico delle spese per l’agenzia Frontex accusata di violazione dei diritti fondamentali dei richiedenti asilo
- Del certificato europeo vaccinale
- Del Fondo europeo per la difesa
Attiriamo la vostra attenzione sulla risoluzione relativa alla tassazione sulle grandi multinazionali del web e dell’imposta sulle società (dopo la decisione favorevole di Biden). Si tratta di una prospettiva storica che apre la strada a vere risorse proprie europee.
- Dalla Corte di Giustizia UE (i diritti dei cittadini)
- Da Budapest (la “normalizzazione delle Università” secondo Viktor Orban)
- Plenary round-up – April 2021 (EPRS | European Parliamentary Research Service)
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Next Generation EU
Alla scadenza del 30 aprile solo tredici paesi europei hanno inviato a Bruxelles i loro piani per il rilancio e la resilienza (PNRR). Fra i paesi ritardatari i Paesi Bassi il cui governo gestisce gli affari correnti dopo le elezioni dello scorso mese di marzo e poi Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Croazia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lituania, Finlandia (il cui governo rischia di entrare in crisi proprio a causa del Next Generation EU), Svezia, Irlanda, Malta e Cipro.
Come sanno le nostre lettrici e i nostri lettori il Next Generation EU potrà partire solo quando tutti i parlamenti nazionali dei 27 avranno ratificato l’aumento del massimale delle risorse proprie (ne mancano ancora dieci fra cui molti di coloro che non hanno ancora inviato a Bruxelles il loro PNRR).
Successivamente alla presentazione dei piani la Commissione avrà due mesi di tempo per esaminarli e la decisione finale spetterà al Consiglio.
A Bruxelles si temono ritardi che possono far slittare l’avvio del Next Generation EU alla fine del 2021 e cioè un anno dopo il suo difficile parto al Consiglio europeo nel dicembre 2020.
EVENTI E TESTI
VI SEGNALIAMO
- 4 maggio 2021, ore 16.30, Webinar “Il futuro dell’Europa. Diritti e cittadinanza europea. Le parole di Ventotene” (promosso da Associazione "Cassino Città per la Pace"). E' possibile seguire l'incontro sulla pagina Facebook: https://www.facebook.com/cassinoperlapace/. L’evento si inserisce nel quadro degli incontri promossi dall’Associazione nella settimana dedicata alla Festa dell’Europa “L' Europa tra noi” dal 3 al 10 maggio 2021. LOCANDINA COMPLETA degli eventi.
- 4 maggio 2021, ore 18.00-19.45, evento pubblico online "Parlamento europeo e parlamenti nazionali insieme per un'Europa federale, sovrana e democratica" in vista dell'inaugurazione della Conferenza sul futuro dell'Europa. Promosso dal Movimento Federalista Europeo insieme all’UEF (Unione europea dei federalisti), in collaborazione con il Gruppo Spinelli. L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina facebook del Movimento Federalista Europeo.
- 6 maggio 2021, ore 14.50-15.50, evento “80 Years on – is the Ventotene Manifesto still relevant for today’s Europe?” nell’ambito della decima edizione della Conferenza "The State of the Union", organizzata dall'Istituto Universitario Europeo di Firenze sotto il titolo "Europe in a Changing World" (6-7 maggio 2021). Speakers: Jonas Brendebach (EUI), Silvia Costa (Government Commissioner for the Recovery and Enhancement of the former Bourbon prison of Santo Stefano), Pier Virgilio Dastoli (Movimento europeo Italia), Heidemarie Wieczorek-Zeul (Friends of the Global Fund Europe).
- 7 maggio 2021, Webinar “Il Pci e il processo di integrazione europea” promosso dalla Fondazione ISEC e la Casa della Cultura nell’ambito del programma Culture politiche e unità europea. Il Webinar si terrà in due sessioni. Prima sessione “La Storia” ore 16.30 - Streaming Pagina Facebook Fondazione ISEC; Seconda sessione Tavola rotonda “Sul filo della memoria – verso la conferenza per il Futuro dell’Europa”ore 21.00 - Streaming Canale Youtube Casa della Cultura
- 7-10 maggio 2021, quinta edizione del VENTOTENE EUROPA FESTIVAL. Giovani Cittadini Europei. Speciale Scuola d’Europa per l’inaugurazione della Conferenza sul futuro dell’Europa. Promossa dall’Associazione La Nuova Europa. La diretta sarà trasmessa sabato 8 maggio alle ore 12.00 e alle ore 17.00 e domenica 9 maggio alle ore 11.00 sulla pagina Facebook e sul canale YouTube dell’Associazione.
- 8 maggio 2021, ore 15.30, le Sezioni di Padova e Latina del Movimento Federalista europeo, in collaborazione con il Movimento europeo e l’Europe Direct di Latina, promuovono una videoconferenza per celebrare l’80° anniversario del Manifesto di Ventotene (1941-2021). Ne discuteranno il Presidente del Movimento europeo Pier Virgilio Dastoli, il Commissario Straodinario del Recupero dell’Ex-Carcere di Santo Stefano, Silvia Costa, il Direttore dell’Istituto di Studi Federalisti Altiero Spinelli, Mario Leone. L’incontro sarà moderato dal Segretario della Sezione MFE di Padova, Gaetano De Venuto. Locandina.
- 13 maggio 2021, ore 9.30-17.30, Webinar "Le disposizioni relative allo Stato di diritto nella prospettiva della Conferenza sul futuro dell'Europa" promosso dalla Fondazione Collegio europeo di Parma e dal Movimento europeo Italia in cooperazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell'amibto del progetto del Movimento europeo "Condividere l'Unione europea, per un rilancio a prova di futuro". Il Movimento europeo pubblicherà una sintesi delle relazioni presentate al Convegno e, successivamente, saranno pubblicati gli atti del Convegno stesso.
- 21 maggio 2021, ore 18.00, "Evento Internazionale di Lancio Online RescEU - Cosa succederebbe se l'Europa non esistesse?". Il progetto REscEU (finanziato dal programma Europa per i Cittadini) nasce con l’intenzione di aumentare la consapevolezza dei vantaggi forniti dall’unione Europea nei confronti dei cittadini. Tramite un processo di gamification, il progetto REscEU porterà alla creazioni di Escape Room formative in undici paesi europei, per far comprendere meglio gli effetti ed i benefici dell’UE tramite il gioco di ruolo.
L’obiettivo del progetto è far realizzare ai partecipanti come l’Unione Europea incida nella vita quotidiana delle persone, facendo emergere i vantaggi che solitamente sono dati per scontati. REGISTRAZIONI
IN EVIDENZA
- L’Unione europea tra crisi e rilancio: le urgenze della crisi e le sfide del futuro, Pier Virgilio Dastoli – Guido Formigoni
ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA
- SUGLI EUROBOND LA PARTITA DECISIVA SI GIOCA IN GERMANIA, di Andrea Bonanni (La Repubblica Affari&Finanza - 25/04/2021)
- Il G20 a guida italiana si confronti su un welfare globale (a partire dalla salute), di Mario Baldassarri (Formiche.net - 29/04/2021)
- PROGRESSIVE MANIFESTO For a European Democracy (Friedrich-Ebert-Stiftung EU-Office Brussels - April 2021)
AGENDA EUROPEA
3-5 May 2021
Monday 3 May
- EC: Timmermans meets with Ministers Giovannini, Di Maio and Cingolani
- EC: Dombrovskis speaks at the EU-US Dialogue of the European Climate Foundation
- EC: Kyriakides delivers a speech at the European Cancer Research Summit 2021
- Presidency: European Cancer Research Summit 2021
Tuesday 4 May
- EMI: Talking Europe with Raffaele Mauro Petriccione
- EC: Timmermans speaks at the Virtual European Spring Meeting of the Trilateral Commission
- EC: Borrell speaks at the G7 Foreign and Development Ministers Meeting
- EC: Šuica speaks at the event on the Conference on the Future of Europe
- Presidency: International Conference on Death Penalty
Wednesday 5 May
- EP: Delegation for relations with the Maghreb countries
- European Council: EuroNanoForum 2021
- EC: Breton and Sinkevičius host a virtual roundtable on the Chemicals Strategy for Sustainability
- EESC: Pay transparency Hearing
- CoR: 144th Plenary session
- Presidency: HepHIV2021 Conference, A Sea of Equality Conference
Thursday 6 May
- CoM: Foreign Affairs Council
- EC: Conference on the review of the NFRD
- EC: Von der Leyen delivers a speech at the European University Institute
- EC: Timmermans speaks at the 12th Petersberg Climate Dialogue
Friday 7 May
- European Council: Porto Social Summit
- EC: Von der Leyen speaks at the Porto Social Summit in Portugal
- EC: Timmermans holds a call with Professor Emeritus of European Agricultural Policy, on the future Common Agricultural Policy
- EC: Borrell delivers a speech at the Annual conference on the State of the Union 2021
- EIB: Financing the green transition in times of COVID-19
LA CONFERENZA SUL FUTURO DELL'EUROPA
- PROGETTO DI RISOLUZIONE del Comitato economico e sociale europeo in merito alla Conferenza sul futuro dell'Europa "Una nuova narrazione per l'Europa"
- Press release - EP group leaders’ statement on the Conference on the Future of Europe: The Conference of Presidents recalls the importance of an adequate composition and role for the plenary of the Conference.
Next Generation EU
- Recovery Plan, Draghi alla Camera: “Nell’insieme dei programmi c’è il destino del Paese”, di Valentina Iorio (EURACTIV Italia – 26/04/2021)
- Il Recovery Plan rischia di fermarsi in Finlandia, di Fabio Masini (EURACTIV Italia – 28/04/2021)
- Recovery, Francia e Germania presentano i loro piani: “Inizia una nuova fase dell’integrazione europea”, di Valentina Iorio (EURACTIV Italia – 28/04/2021)
- Recovery: l’ottimismo della volontà, di Fabio Masini (EURACTIV Italia – 28/04/2021)
- [European Commission - Press release] Recovery and Resilience Facility: Belgium, Italy, Austria, and Slovenia submit official recovery and resilience plans (01/05/2021)
EUROPA DEI DIRITTI
LINK E TESTI IN EVIDENZA
- https://www.labourlawcommunity.org/international-community/art-2-tue-indipendenza-della-magistratura-e-clausola-di-non-regresso-corte-di-giustizia-20-aprile-2021-causa-c-896-19-repubblika/
- https://www.bundesverfassungsgericht.de/EN/Homepage/home_node.html
- http://rivista.eurojus.it/il-protocollo-n-15-alla-cedu-in-vigore-dal-1-agosto-2021non-senza-qualche-preoccupazione/?print=pdf
- https://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/Significato_risvolti_decisione_Karlsruhe.html
- https://www.questionegiustizia.it/articolo/il-ruolo-delle-procure-della-repubblica-di-fronte-alla-nuova-normativa-sulla-procura-europea
- https://www.labourlawcommunity.org/international-community/dalle-recovery-measures-verso-il-recovery-plan-segnali-distensivi-dalla-corte-tedesca/
- Primacy’s Twilight? On the Legal Consequences of the Ruling of the Federal Constitutional Court of 5 May 2020 for the Primacy of EU Law (Policy Department for Citizens’ Rights and Constitutional Affairs Directorate-General for Internal Policies - European Parliament - April 2021)
- Frontex: sicurezza e respingimenti di migranti ai confini dell’Unione Europea, di Marianna Lunardini e Francesco Nasi (Osservatorio Diritti Umani CeSPI)
- Dichiarazione congiunta dei Presidenti di Consiglio europeo, Commissione europea e Parlamento europeo sull'imposizione di misure restrittive nei confronti di otto cittadini UE
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EUROPA IN ONDA
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