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29 aprile, ore 17:00, Vicenza. Avrà luogo presso la Sala Chiostri di Santa Corona a Vicenza l'incontro dal titolo "L’IDEALE DI EUROPA E LA REALTÀ DI OGGI da Ventotene 1941 a Bruxelles 2024". Interverranno: Susanna Florio, Responsabile rapporti con l’Europa del Comitato Nazionale ANPI e Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Europeo, già collaboratore di Altiero Spinelli che presenterà il ”LIBRO VERDE - Scriviamo insieme il futuro dell’Europa: un progetto, un metodo e un’agenda costituente per la decima legislatura 2024-2029". Con il Patrocinio della Città di Vicenza, l'incontro è promosso da: ANPI, AVL Vicenza, ANED, FIAP, CGIL, ARCI, Alternativa Nord/Sud per il XXI Secolo, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Giuristi Democratici, Legambiente, Mediterranea Vicenza, Non dalla Guerra, Paxchristi, Salaam Ragazzi dell'Olivo e Movimento europeo Italia. LOCANDINA e COMUNICATO STAMPA.
30 aprile, ore 15:30-17:30, Webinar. L'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, insieme ad Infocivica - Gruppo di Amalfi, promuovono la presentazione online del volume di Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli "A che ci serve l'Europa". Con l'introduzione e il coordinamento di Leda Guidi (Presidente di Comunicazione Pubblica), Marco Magheri (Segretario generale di Comunicazione Pubblica), Pieraugusto Pozzi (Segretario generale Infocivica), discutono del libro insieme a Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Europeo Italia e presidente del Comitato Scientifico di Comunicazione Pubblica, socio Infocivica: Lucia D'Ambrosi, professore associato in Comunicazione e Ricerca Sociale, Università Sapienza di Roma; Giampiero Gramaglia, giornalista, Comitato Scientifico "Compubblica", past president Infocivica; Giacomo Mazzone, giornalista, co-presidente Infocivica, direttore responsabile "Democrazia futura", rivista trimestrale di Infocivica. LOCANDINA.
Vicenza, "L’IDEALE DI EUROPA E LA REALTÀ DI OGGI da Ventotene 1941 a Bruxelles 2024". Presentazione del “Libro verde” del Movimento europeo (ANPI, AVL Vicenza, ANED, FIAP, CGIL, ARCI, Alternativa Nord/Sud per il XXI Secolo, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Giuristi Democratici, Legambiente, Mediterranea Vicenza, Non dalla Guerra, Paxchristi, Salaam Ragazzi dell'Olivo e Movimento europeo Italia)
30 aprile
Webinar "A che ci serve l'Europa" Il progetto europeo tra persone e istituzioni. Presentazione del volume di Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli (Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale e Infocivica - Gruppo di Amalfi)
Più o meno sette anni dopo, dal settembre 2017 all’aprile 2024, Emmanuel Macron è tornato alla Sorbona dove ha pronunciato un discorso-fiume destinato - secondo le sue intenzioni - ad invertire la tendenza nei sondaggi europei che danno per ora il partito di Marine Le Pen largamente in testa rispetto ai candidati macronisti.
Il discorso di Emmanuel Macron è stato pronunciato quasi in contemporanea con il pronunciamento illiberale e euro-ostile di Viktor Orban a Budapest e tre giorni prima dell’annuncio della pluricandidatura truffaldina di Giorgia Meloni a Pescara, due esempi grotteschi di un sistema europeo che consentirà al governo ungherese - condannato per violazione grave e persistente di valori comuni - di presiedere per sei mesi un’istituzione europea e a leader di partiti italiani di ingannare gli elettori al solo scopo di sondare il loro consenso personale poiché le regole europee prevedono l’incompatibilità ma non l’incandidabilità.
Le nostre lettrici e i nostri lettori potranno valutare la distanza delle parole dell’europeismo di Emmanuel Macron fra i due discorsi della Sorbona che qui pubblichiamo nelle versioni integrali diffuse in francese dall’Eliseo notando come, nell’incipit dell’allocuzione del 25 aprile 2024, il capo dello Stato francese abbia sinceramene ammesso che molti degli obiettivi europei annunciati nel 2017 non sono stati raggiunti a cominciare dalla qualità della democrazia in Europa e, aggiungiamo noi, nel mondo.
Con la stessa sincerità, il Capo dello Stato francese avrebbe dovuto ammettere che il metodo della innovativa democrazia deliberativa immesso nelle Conferenza sul futuro dell’Europa – da lui proposta nel marzo 2019 ad immagine e somiglianza delle “conventions citoyennes” organizzate in Francia sull’ambiente - è stato tradito dai governi e dalla Commissione europea che hanno manifestato la loro ostilità all’idea di un’ampia riforma dell’Unione europea auspicata dalla grande maggioranza dei cittadini e dei deputati europei coinvolti nella Conferenza lasciando l’una e gli altri di fronte all’alternativa fra l’accettazione dello status quo o l’avvio di quella che abbiamo chiamato (LINK) una pacifica insurrezione politica per aprire la strada ad un processo democratico costituente.
Alla fine del suo discorso-fiume, Emmanuel Macron ha del resto ammesso di aver tralasciato di parlare della riforma dell’Unione europea!
Abbandonando l’iniziale sincerità il Capo dello Stato francese ha invece dettagliato i successi europei, che hanno in effetti mostrato la capacità delle istituzioni europee di reagire a due drammatiche emergenze (la pandemia e le sue conseguenze economiche e sociali attraverso un’inedita politica europea della salute e la creazione di debito pubblico europeo che nulla ha a che fare con il metodo adottato nei nascenti USA da Alexander Hamilton seguita dalla aggressione di Vladimir Putin all’Ucraina), attribuendoli all’immaginazione, alle proposte e alla determinazione della “grandeur” francese.
Nel corso della legislatura europea appena conclusa l’Unione europea ha certo mostrato la capacità di decidere nella dimensione delle transizioni ambientale e digitale così come nella ricerca della sua autonomia energetica o nell’affermazione di alcuni diritti sociali (su cui Emmanuel Macron è stato curiosamente silenzioso) mentre è evidente che siamo ben lontani dall’obiettivo di una vera autonomia strategica di fronte alla dimensione geopolitica di un mondo caratterizzato da vecchie e nuove potenze.
Su quest’obiettivo le parole dell’europeismo di Emmanuel Macron pronunciate nel 2017 e nel 2024 sono apparse molto distanti lasciando il posto ad una vaga e per ora inconcludente retorica in salsa francese o a proposte irrilevanti come l’idea che la difesa europea possa limitarsi alla creazione di uno scudo antimissile e alla creazione del battaglione di cinquemila uomini preconizzato nelle “bussola strategica” del 2022 (una “proposta francese”, ha affermato) sapendo che non c’è consenso fra i governi – ed in particolare fra Francia e Germania - sugli strumenti per creare una vera politica industriale della difesa europea e che non basta parlare di “intimità” fra i nostri apparati militari se non si creano le condizioni per la loro interoperabilità, per acquisti europei e per un sistema vincolante di controllo della vendita delle armi a paesi terzi seguendo invece la via dell’aumento delle spese militari nazionali.
In questo, come in altri settori delle politiche europee, è sembrata prevalere nelle parole dell’europeismo di Emmanuel Macron una persistente logica intergovernativa rendendo così retorico l’appello alla sovranità europea o ancor di più all’ambiguo concetto di “Europa potenza”.
Al concetto di “Europa potenza” si associa del resto l’idea della protezione delle frontiere esterne dell’Unione europea dai flussi migratori “incontrollati e irregolari” con un linguaggio macroniano securitario che stride con la diversa narrazione che il Capo dello Stato francese usò nel 2017 e che ora è stata abbandonata nella logica dell’inefficace accordo raggiunto sulla revisione delle regole di Dublino ma anche nel tentativo del governo francese di competere con le pulsioni populiste della destra e dell’estrema destra.
Questa diversa narrazione appare infine nella dimensione ambientale dove l’impegno per la transizione ecologica era stato molto determinato nel 2017 e che appare ora diluito nelle logica della “flessibilità” e della ricerca di un equilibrio con le esigenze industriali e della produzione.
Suggeriamo di leggere il discorso della Sorbona accanto al programma adottato dal partito dei liberali europei – con la tiepida adesione del movimento di Macron – per verificare convergenze e divergenze anche nella prospettiva degli equilibri politici che si dovranno consolidare nel prossimo Parlamento europeo in vista delle nomine europee.
La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee dal 6 al 9 giugno 2024.
Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:
- Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità
- La settimana del Movimento europeo
- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza
- Il Libro verde del Movimento europeo
- Attiriamo la vostra attenzione
Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.
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Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:
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L'EDITORIALE
EMMANUEL MACRON 2017 E EMMANUEL MACRON 2024
LE DIVERSE PAROLE DELL’EUROPEISMO
Più o meno sette anni dopo, dal settembre 2017 all’aprile 2024, Emmanuel Macron è tornato alla Sorbona dove ha pronunciato un discorso-fiume destinato - secondo le sue intenzioni - ad invertire la tendenza nei sondaggi europei che danno per ora il partito di Marine Le Pen largamente in testa rispetto ai candidati macronisti.
Il discorso di Emmanuel Macron è stato pronunciato quasi in contemporanea con il pronunciamento illiberale e euro-ostile di Viktor Orban a Budapest e tre giorni prima dell’annuncio della pluricandidatura truffaldina di Giorgia Meloni a Pescara, due esempi grotteschi di un sistema europeo che consentirà al governo ungherese - condannato per violazione grave e persistente di valori comuni - di presiedere per sei mesi un’istituzione europea e a leader di partiti italiani di ingannare gli elettori al solo scopo di sondare il loro consenso personale poiché le regole europee prevedono l’incompatibilità ma non l’incandidabilità.
Le nostre lettrici e i nostri lettori potranno valutare la distanza delle parole dell’europeismo di Emmanuel Macron fra i due discorsi della Sorbona che qui pubblichiamo nelle versioni integrali diffuse in francese dall’Eliseo notando come, nell’incipit dell’allocuzione del 25 aprile 2024, il capo dello Stato francese abbia sinceramene ammesso che molti degli obiettivi europei annunciati nel 2017 non sono stati raggiunti a cominciare dalla qualità della democrazia in Europa e, aggiungiamo noi, nel mondo.
Con la stessa sincerità, il Capo dello Stato francese avrebbe dovuto ammettere che il metodo della innovativa democrazia deliberativa immesso nelle Conferenza sul futuro dell’Europa – da lui proposta nel marzo 2019 ad immagine e somiglianza delle “conventions citoyennes” organizzate in Francia sull’ambiente - è stato tradito dai governi e dalla Commissione europea che hanno manifestato la loro ostilità all’idea di un’ampia riforma dell’Unione europea auspicata dalla grande maggioranza dei cittadini e dei deputati europei coinvolti nella Conferenza lasciando l’una e gli altri di fronte all’alternativa fra l’accettazione dello status quo o l’avvio di quella che abbiamo chiamato (LINK) una pacifica insurrezione politica per aprire la strada ad un processo democratico costituente.
Alla fine del suo discorso-fiume, Emmanuel Macron ha del resto ammesso di aver tralasciato di parlare della riforma dell’Unione europea!
Abbandonando l’iniziale sincerità il Capo dello Stato francese ha invece dettagliato i successi europei, che hanno in effetti mostrato la capacità delle istituzioni europee di reagire a due drammatiche emergenze (la pandemia e le sue conseguenze economiche e sociali attraverso un’inedita politica europea della salute e la creazione di debito pubblico europeo che nulla ha a che fare con il metodo adottato nei nascenti USA da Alexander Hamilton seguita dalla aggressione di Vladimir Putin all’Ucraina), attribuendoli all’immaginazione, alle proposte e alla determinazione della “grandeur” francese.
Nel corso della legislatura europea appena conclusa l’Unione europea ha certo mostrato la capacità di decidere nella dimensione delle transizioni ambientale e digitale così come nella ricerca della sua autonomia energetica o nell’affermazione di alcuni diritti sociali (su cui Emmanuel Macron è stato curiosamente silenzioso) mentre è evidente che siamo ben lontani dall’obiettivo di una vera autonomia strategica di fronte alla dimensione geopolitica di un mondo caratterizzato da vecchie e nuove potenze.
Su quest’obiettivo le parole dell’europeismo di Emmanuel Macron pronunciate nel 2017 e nel 2024 sono apparse molto distanti lasciando il posto ad una vaga e per ora inconcludente retorica in salsa francese o a proposte irrilevanti come l’idea che la difesa europea possa limitarsi alla creazione di uno scudo antimissile e alla creazione del battaglione di cinquemila uomini preconizzato nelle “bussola strategica” del 2022 (una “proposta francese”, ha affermato) sapendo che non c’è consenso fra i governi – ed in particolare fra Francia e Germania - sugli strumenti per creare una vera politica industriale della difesa europea e che non basta parlare di “intimità” fra i nostri apparati militari se non si creano le condizioni per la loro interoperabilità, per acquisti europei e per un sistema vincolante di controllo della vendita delle armi a paesi terzi seguendo invece la via dell’aumento delle spese militari nazionali.
In questo, come in altri settori delle politiche europee, è sembrata prevalere nelle parole dell’europeismo di Emmanuel Macron una persistente logica intergovernativa rendendo così retorico l’appello alla sovranità europea o ancor di più all’ambiguo concetto di “Europa potenza”.
Al concetto di “Europa potenza” si associa del resto l’idea della protezione delle frontiere esterne dell’Unione europea dai flussi migratori “incontrollati e irregolari” con un linguaggio macroniano securitario che stride con la diversa narrazione che il Capo dello Stato francese usò nel 2017 e che ora è stata abbandonata nella logica dell’inefficace accordo raggiunto sulla revisione delle regole di Dublino ma anche nel tentativo del governo francese di competere con le pulsioni populiste della destra e dell’estrema destra.
Questa diversa narrazione appare infine nella dimensione ambientale dove l’impegno per la transizione ecologica era stato molto determinato nel 2017 e che appare ora diluito nelle logica della “flessibilità” e della ricerca di un equilibrio con le esigenze industriali e della produzione.
Suggeriamo di leggere il discorso della Sorbona accanto al programma adottato dal partito dei liberali europei – con la tiepida adesione del movimento di Macron – per verificare convergenze e divergenze anche nella prospettiva degli equilibri politici che si dovranno consolidare nel prossimo Parlamento europeo in vista delle nomine europee.
Roma, 29 aprile 2024
LA SETTIMANA DEL MOVIMENTO EUROPEO
29 aprile
Vicenza, "L’IDEALE DI EUROPA E LA REALTÀ DI OGGI da Ventotene 1941 a Bruxelles 2024". Presentazione del “Libro verde” del Movimento europeo (ANPI, AVL Vicenza, ANED, FIAP, CGIL, ARCI, Alternativa Nord/Sud per il XXI Secolo, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Giuristi Democratici, Legambiente, Mediterranea Vicenza, Non dalla Guerra, Paxchristi, Salaam Ragazzi dell'Olivo e Movimento europeo Italia)
30 aprile
Webinar "A che ci serve l'Europa" Il progetto europeo tra persone e istituzioni. Presentazione del volume di Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli (Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale e Infocivica - Gruppo di Amalfi)
IN EVIDENZA
VI SEGNALIAMO
29 aprile, ore 17:00, Vicenza. Avrà luogo presso la Sala Chiostri di Santa Corona a Vicenza l'incontro dal titolo "L’IDEALE DI EUROPA E LA REALTÀ DI OGGI da Ventotene 1941 a Bruxelles 2024". Interverranno: Susanna Florio, Responsabile rapporti con l’Europa del Comitato Nazionale ANPI e Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Europeo, già collaboratore di Altiero Spinelli che presenterà il ”LIBRO VERDE - Scriviamo insieme il futuro dell’Europa: un progetto, un metodo e un’agenda costituente per la decima legislatura 2024-2029". Con il Patrocinio della Città di Vicenza, l'incontro è promosso da: ANPI, AVL Vicenza, ANED, FIAP, CGIL, ARCI, Alternativa Nord/Sud per il XXI Secolo, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, Giuristi Democratici, Legambiente, Mediterranea Vicenza, Non dalla Guerra, Paxchristi, Salaam Ragazzi dell'Olivo e Movimento europeo Italia. LOCANDINA e COMUNICATO STAMPA.
30 aprile, ore 15:30-17:30, Webinar. L'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, insieme ad Infocivica - Gruppo di Amalfi, promuovono la presentazione online del volume di Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli "A che ci serve l'Europa". Con l'introduzione e il coordinamento di Leda Guidi (Presidente di Comunicazione Pubblica), Marco Magheri (Segretario generale di Comunicazione Pubblica), Pieraugusto Pozzi (Segretario generale Infocivica), discutono del libro insieme a Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Europeo Italia e presidente del Comitato Scientifico di Comunicazione Pubblica, socio Infocivica: Lucia D'Ambrosi, professore associato in Comunicazione e Ricerca Sociale, Università Sapienza di Roma; Giampiero Gramaglia, giornalista, Comitato Scientifico "Compubblica", past president Infocivica; Giacomo Mazzone, giornalista, co-presidente Infocivica, direttore responsabile "Democrazia futura", rivista trimestrale di Infocivica. LOCANDINA.
Il “LIBRO VERDE - Scriviamo insieme il futuro dell’Europa. Un progetto, un metodo e un’agenda costituente per la decima legislatura 2024-2029” è finalizzato ad aprire una discussione pubblica per tradursi poi in un “Libro bianco” con proposte ancora puntuali rivolte al nuovo Parlamento europeo ed iniziative di cittadine e di cittadini indirizzate alla nuova Commissione europea nel quadro delle azioni e delle priorità del Movimento Europeo Internazionale.
Esso si iscrive nel quadro del dibattito sul futuro dell’integrazione europea sottoposta alle drammatiche sfide che hanno sconvolto il Continente e i Paesi vicini nel secondo decennio del secolo prendendo come punto di partenza le raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell’Europa e le reazioni dalle diverse istituzioni europee insieme alle indicazioni emerse dal dibattito italiano e dalle organizzazioni rappresentative della società civile dopo la fine della Conferenza.
Esso rientra, inoltre, nel quadro di attività di due progetti più ampi mirati a rafforzare il ruolo del Movimento Europeo come catalizzatore della società civile organizzata in Italia per quanto riguarda le loro aspettative rispetto all’UE.
Il primo di tali progetti “Beni pubblici europei per una prosperità condivisa: opportunità e sfide del sistema Italia nella decima legislatura europea” è realizzato con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ai sensi dell’art. 23 bis del D.P.R. 18/1967.
La seconda iniziativa è la piattaforma di attività “Insieme per l’Europa” promosse dal Movimento Europeo Internazionale con il cofinanziamento dell’Unione europea.
Il Movimento Europeo intende condividere il Libro verde con altre reti della società civile, confrontarsi con ricerche e proposte come quelle del Forum Diseguaglianze Diversità (FDD) nel libro “Quale Europa: capire, discutere, scegliere” e diffonderlo attraverso i nostri centri di coordinamento territoriale e sottoporlo poi alle candidate e ai candidati alle elezioni europee.
Il Libro verde esiste in un formato pocket a stampa ed in un formato e-book e si conclude con una sintesi delle nostre priorità “per un’Europa unita e democratica in un mondo paralizzato da un disordine globale” e con il “Manifesto per le Elezioni Europee 2024 del Movimento Europeo Internazionale”. Un volume secondo (disponibile solo in forma elettronica) riporta diversi testi rilevanti per il dibattito sulle riforme europee tra cui, in particolare, i contributi pervenuti da parte delle organizzazioni facenti parte del Movimento Europeo – Italia
Ci serve davvero l’Europa? Non staremo perdendo tempo ed energie dietro a un’idea? Quella di oggi è la terra dei diritti immaginata a Ventotene? Mentre l’Unione è sotto attacco da più parti, accusata di essere una matrigna distante dai problemi reali dei cittadini, Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli, protagonisti indiscussi del progetto europeista, scelgono di intraprendere un viaggio nella memoria personale e collettiva che ci riguarda tutti da vicino. Ripercorrono lotte e progressi, sconfitte e conquiste, recuperano le tracce delle esistenze e delle aspirazioni di tante donne e tanti uomini che si sono battuti per costruire e difendere questo ideale, e invitano a prendere coscienza di quanto ancora resta da fare, senza però commettere l’errore di dimenticare, o peggio di gettare via, l’enorme lavoro svolto finora.
Il risultato è un dialogo serrato e coinvolgente, stimolato dalle ricostruzioni del documentarista Luca Cambi, in cui si dà conto delle innumerevoli tappe di questo processo, si ravviva il dibattito sulle nuove sfide che ci attendono, e si offre il ritratto appassionato e avvincente di Altiero Spinelli, vero padre fondatore capace di intuire e ispirare con lungimiranza, in un continente lacerato dalla guerra, quei principi di fratellanza, pace e libertà a cui ancora oggi dobbiamo tendere.