CARE LETTRICI E CARI LETTORI
La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione a partire dalla Conferenza sul futuro dell’Europa.
Come sapete, la Conferenza è stata avviata il 9 maggio 2021 a Strasburgo e dovrebbe concludersi nella prossima primavera.
Ecco l’indice della nostra newsletter
- Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità
- Pillole d'Europa
- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza
- Agenda della settimana a cura del Movimento Europeo Internazionale
- La Conferenza sul futuro dell'Europa
- Next Generation EU a cura di Euractiv
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L'EDITORIALE
Al di fuori della “dieta polacca” verso l’Europa federale
Il progetto di trattato che istituisce l’Unione europea (“progetto Spinelli”) aveva iscritto – fin dal suo preambolo – la preminenza del diritto dell’Unione sui diritti nazionali, considerandola come una condizione indispensabile per garantire nello stesso tempo l’uguaglianza delle cittadine e dei cittadini europei davanti alla legge (europea) e l’uguaglianza fra gli Stati che avrebbero composto la futura Unione.
Al tema del primato del diritto dell’Unione, il “progetto Spinelli” dedica l’art. 42 che si ispira a tre sentenze della Corte di Giustizia che sono pane quotidiano degli studiosi del diritto europeo e degli studenti di diritto internazionale in tutta Europa e cioè la sentenza Van Geen en Loos del 1963 (Aff n° 26-62 Rec. Vol. IX, p. 1), la sentenza Costa c. Enel del 1964 (Aff. N° 6-64 Rec. Vol X p. 1141) e la sentenza Simmenthal del 1978 (Aff. N° 106-77 Rec. 1979 p. 629) peraltro seguite da numerose sentenze analoghe.
Vale la pena di ricordare che nell’ordine di priorità delle istituzioni previste dal “progetto Spinelli” la Corte di Giustizia precedeva il Consiglio europeo e che i giudici europei avrebbero dovuto essere nominati per metà dal Parlamento europeo e per metà dal Consiglio dell’Unione e dunque con una doppia “delega” da parte dei rappresentanti degli elettori e degli Stati e non una delega “di primo livello” dei soli rappresentanti degli Stati all’interno del Consiglio.
La logica del primato del diritto dell’Unione ribadita dalla Corte prima e dal “progetto Spinelli” poi si fonda sul fatto che i trattati sono approvati democraticamente dagli Stati o per via parlamentare o per via referendaria, che le leggi europee (regolamenti o direttive, di cui i primi sono direttamente applicabili negli Stati membri) sono sempre approvate dagli Stati membri e che con il “progetto Spinelli” il processo decisionale europeo si sarebbe fortemente rafforzato dal punto di vista democratico perché il Parlamento europeo sarebbe diventato autorità legislativa su un piede di uguaglianza con il Consiglio legiferando insieme agli Stati sulla base delle proposte della Commissione o sostituendosi ad essa nel caso di una sua carenza.
Sotto la spinta del “progetto Spinelli” il Parlamento europeo legifera ormai insieme al Consiglio in una progressione che lo ha condotto – dall’Atto Unico fino al Trattato di Lisbona – ad acquisire poteri di decisione che si avvicinano all’80% delle competenze dell’Unione in una democrazia sopranazionale ancora incompiuta ma certo più sostanziale di quello che avviene nel diritto internazionale.
Nella Convenzione sull’avvenire dell’Europa (2001-2003), il progetto di trattato-costituzionale approvato da rappresentanti dei governi e dei parlamenti non solo dei paesi membri dell’Unione europea a 15 ma anche dei paesi candidati all’adesione ivi compresi quelli del Gruppo di Visegrad conteneva un articolo 6 che codificava la giurisprudenza della Corte sul primato del diritto dell’Unione all’interno di un progetto ben lontano dall’obiettivo di uno “stato federale” che sarebbe stato invece il risultato dell’entrata in vigore del “progetto Spinelli” fra gli Stati e i popoli che lo avessero accettato.
Come sappiamo il progetto di trattato-costituzionale approvato dalla Convenzione sull’avvenire dell’Europa fu prima annacquato dai governi nazionali che lo sottoposero alle ratifiche nazionali e, dopo i referendum negativi in Francia e Paesi Bassi, fu tradotto nel Trattato di Lisbona da cui furono eliminati tutti i riferimenti di natura costituzionale.
Contrariamente ad una opinione diffusa nella stampa, la mancata entrata in vigore del progetto di Trattato-costituzionale non rappresentò il fallimento dell’obiettivo dello “stato federale” ma la sconfitta dei governi che decisero di tradire il testo originale trasformandolo in un mostro giuridico sotto forma di centauro metà uomo (il trattato costituzionale) e metà capra (i trattati esistenti) e che fu definito da Giuliano Amato un ermafrodito.
Pur non “costituzionalizzando” il primato del diritto dell’Unione, tutti i governi che sottoscrissero il Trattato di Lisbona, fra cui i paesi di Visegrad, firmarono una dichiarazione (n° 17) nella quale si confermava la costante interpretazione della Corte di Giustizia sul primato del diritto dell’Unione peraltro condivisa da un parere del Servizio Giuridico del Consiglio secondo cui “il primato del diritto comunitario è un principio fondamentale di questo diritto”.
L’interpretazione delle Corti costituzionali nazionali sulla questione dì tale primato non solo sul diritto “infra-costituzionale” ma sulle costituzioni nazionali è stata inizialmente non univoca perché in Irlanda e nei Paesi Bassi è stato riconosciuto il primato del diritto comunitario anche in relazione alle costituzioni nazionali mentre in Italia con la teoria dei “contro-limiti” (sentenza Frontini del 1973 e Fragd del 1989) e in Germania con le decisioni Solange del 1974, del 1986 e del 2000 per non citare il Consiglio costituzionale francese c’è stato un iniziale rifiuto di riconoscere la prevalenza del diritto dell’Unione sulle costituzioni nazionali.
Negli ultimi anni, anche grazie al dialogo fra le Corti ma anche alle modifiche introdotte nelle costituzioni nazionali per adattarle ai trattati europei, abbiamo assistito ad una sostanziale evoluzione di un sistema giudiziario multilivello in cui anche i giudici nazionali sono diventati….europei, l’autorità della Corte di Giustizia non è più messa in discussione ed è soprattutto riconosciuta dagli Stati come è avvenuto da parte del governo federale tedesco quando il Tribunale di Karlsruhe pose la questione di una decisione ultra vires della Corte di Giustizia sulla politica della BCE.
La sentenza del Tribunale costituzionale polacco, sostenuta dal governo polacco che controlla la maggioranza dei giudici di quel Tribunale, rappresenta un vulnus intollerabile per tutta l’Unione ma soprattutto per le cittadine e i cittadini polacchi e per difendere il principio dell’uguaglianza degli Stati nell’Unione.
Abbiamo sperimentato l’inefficacia dell’art. 7 TUE che affida al Consiglio europeo secondo una decisione unanime il compito di constatare l’esistenza di una violazione grave e persistente da parte di uno Stato membro dei valori comuni così come conosciamo l’effetto marginale del ricorso della Commissione contro uno Stato membro sulla base dell’art. 258 TFUE, sapendo che la Commissione è spesso lasciata sola perché gli altri Stati intervengono raramente ad adiuvandum sulla base dell’art. 259 TFUE.
Conosciamo infine l’ambiguità della cosiddetta “condizionalità” sul rispetto dello stato di diritto che imporrebbe alla Commissione di bloccare i fondi europei e in particolare il NGEU ma la Commissione ha fatto sapere al Parlamento europeo che essa intende aspettare la decisione della Corte di Giustizia sui ricorsi polacco e ungherese, una decisione che arriverà fra molti mesi e il suo esito – se ci dovessimo basare sull’udienza pubblica del 19 ottobre - non appare scontato.
La vicenda polacca ha messo ancora una volta in luce l’ambiguità e il malessere del sistema europeo – denunciati con grottesco ritardo dalla ormai ex-cancelliera Angela Merkel all’uscita dal suo 107mo Consiglio europeo.
A noi è sembrato fin dall’inizio un grave errore non aver voluto invitare al tavolo della Conferenza sul futuro dell’Europa la Corte di Giustizia e crediamo che il Comitato esecutivo, i tre co-presidenti e i presidenti delle tre istituzioni debbano rapidamente invitare la Corte a partecipare al Gruppo di Lavoro sulla democrazia e alla sessione plenaria di dicembre.
A monte, deve essere risolta l’ambiguità di un sistema inizialmente fondato sul metodo comunitario, sottoposto poi ai vincoli e alle strettoie del metodo intergovernativo con il Trattato di Lisbona e sempre più lontano dalla finalità federale del processo di integrazione europea.
La via da percorrere non è quella di Polexit ma di una fase costituente che eviti l’ostacolo del negoziato intergovernativo per modificare questo o quell’articolo dei trattati e che abbia come finalità quella di riunire in un insieme coerente le norme costituzionali relative agli obiettivi, alla ripartizione delle competenze, alle procedure e alle politiche dell’Unione sostituendo l’intero Trattato di Lisbona e sottoponendo il nuovo Trattato ad un referendum pan-europeo in occasione delle elezioni nel maggio 2024.
Saranno le cittadine e i cittadini europei a decidere se vorranno o non vorranno entrare nella nuova Unione.
PILLOLE D'EUROPA
Ci chiediamo per quale ragione il governo italiano non si sia fermamente associato all’appello di dieci alleati - fra cui Francia, Germania, Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia - e del Presidente del Parlamento europeo David Maria Sassoli a sostegno del difensore dei diritti umani in Turchia Osmal Kavala contro la dittatura di Recep Tayyip Erdogan.
Fra le democrazie europee colpisce anche l’assenza della Spagna e del Portogallo, il silenzio della Commissione europea e dell’Alto Rappresentante Josep Borrell.
Fa a pugni quest’iniziativa con la decisione del Consiglio europeo di continuare a finanziare la Turchia sul tema della migrazione.
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Ci chiediamo chi ha deciso che si dovesse ignorare nella risoluzione della Camera e del Senato sul Consiglio europeo il tema della sentenza del Tribunale costituzionale polacco contro il primato del diritto dell’Unione e chi ha accettato questa censura.
Questo silenzio è particolarmente grave dopo le dichiarazioni e la replica del capo del governo che ha denunciato la gravità e i rischi della sentenza polacca.
IN EVIDENZA
VI SEGNALIAMO
- 26-28 ottobre 2021, 6th Annual ECIT Foundation Conference. Sesta conferenza annuale della Fondazione ECIT sul recupero della cittadinanza europea, promossa da ECIT Foundation e Voters without Borders.
- 27-28-29 ottobre 2021, Torino, Convegno “1941-2021 L’EUROPA DI IERI PER L’EUROPA DI DOMANI. Le vie dell’unificazione e dell’integrazione europea dalla dimensione locale alla grande storia” promosso in occasione degli ottant'anni del Manifesto di Ventotene. Le giornate si svolgeranno in presenza presso sala lauree del campus Luigi Einaudi e sulla piattaforma webex.
- 28-29 ottobre 2021, Pavia, Convegno “DALL’EPOCA NAPOLEONICA AGLI STATI UNITI D’EUROPA” promosso da Istituto Risorgimento di Pavia, Centro Storia del ‘900, DISUIT, CRED, CSBS.
- 3 novembre 2021, Roma, ore 16:00. Tavola rotonda "UNA VITA PER L'EUROPA. RICORDO DEL PROFESSOR GIAN PIERO ORSELLO (1927 - 2006) E L'ATTUALITA' DEL SUO PENSIERO NELLE NUOVE SFIDE CHE ATTENDONO L'UNIONE EUROPEA", promossa dal Movimento europeo Italia. PROGRAMMA. Per ulteriori informazioni scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA
- La Procura europea nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia (SLSG), di Nicoletta Parisi (22/10/2021)
- European Council meeting Conclusions (21 and 22 October 2021)
- COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS - Commission work programme 2022 “Making Europe stronger together” (Europea Commission - 19/10/2021)
- The European Commission Work Programme 2022 (Cicero/amo - October 2021)
- Germania, l’occhio dei servizi segreti su neonazisti e i novax, di Paolo Soldini (14/10/2021 – Strisciarossa)
- Incontro “LE CITTA' DELLE DONNE LE IMPRESE FEMMINILI MOTORE DEL RILANCIO DELL'ECONOMIA” (25 agosto 2021), WORKING PAPER di indirizzo strategico sulla imprenditoria femminile
- STATEMENT ON THE POLISH CONSTITUTIONAL COURT DECISION OF 7 OCTOBER 2021 (MEDEL – 11/10/2021)
AGENDA EUROPEA
25-31 October 2021
Monday 25 October
- EP: BUDG, CONT, INTA, FEMM, EMPL, AFET, CONT, CULT
- CoM: European Union Military Committee (EUMC)
- EC: Simson delivers the opening speech of the 16th European Sustainable Energy Week
Tuesday 26 October
- EP: INTA, EMPL, CONT, CULT, AFET, ECON, LIBE
- CoM: European Union Military Committee (EUMC)
- CoM: Transport, Telecommunications and Energy Council (Energy)
- EC: Kyriakides speaks at the World Health Summit 2021
- CoR: Conference on the revision of the Urban Waste Water Treatment Directive
- Presidency: Meeting of Directors- General for Territorial Cohesion
- CoE: Congress of Local and Regional Authorities
Wednesday 27 October
- EMI: The EU’s Place in the New Geoeconomic Order
- EP: DROI, FEMM, SEDE, DEVE, FISC, JURI, AFCO, LIBE, IMCO
- EC: College meeting
- EC: Horizon 2020 European Green Deal call: results and ambitions for the future
- EC: Timmermans meets the Special Envoy on Climate Change of China
- EESC: European migration forum
- CoR: 3rd Meeting of the CoR-EC Broadband Platform
- EIB: 15 years of Inspectorate General
- CoE: Congress of Local and Regional Authorities
- CoE: World Forum for Democracy 2021
Thursday 28 October
- EP: DROI, SEDE, ECON, JURI, CONT, ENVI, IMCO, ITRE, FEMM
- CoM: EU-Republic of Moldova Association Council
- CoM: Informal video conference of economy and finance ministers
- EC: Timmermans participates in the International Trade Union Confederation panel discussion on ‘Addressing the climate crisis: the urgency for a Just transition to a net-zero economy’
- EC: Šuica participates in a high-level exchange with the Network of European Agencies on the Conference on the Future of Europe
- EC: Ferreira delivers a keynote address at the High-Level Conference and Agenda 2030 – ‘Transforming Regions, Changing the World’
- EC: Dalli delivers a keynote speech at the 2021 Gender Equality Index conference
- EESC: European migration forum
- CoR: 10th COTER commission meeting
- Presidency: Informal meeting of Political Directors
- FRA: Conference on ‘Stamping out hate crime and hate speech
- ECB: monetary policy meeting
- CoE: Congress of Local and Regional Authorities
Friday 29 October
- EC: Gentiloni participates in the Joint G20 Finance and Health Ministers’ Meeting
- EESC: The Recovery and Rule of Law – hearing
- Presidency: Informal meeting of Political Directors
- CoE: 18th European Conference of Electoral Management Bodies
Saturday 30 October
Sunday 31 October
LA CONFERENZA SUL FUTURO DELL'EUROPA
- The Conference on the future of Europe: what do citizens want for Europe’s global role? (EEAS - Blog post - 15/10/2021)
- LA CONFERENZA SUL FUTURO DELL’EUROPA – FRA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA, RAPPRESENTANZA E TECNOCRAZIA, di Nicola Verola (18/10/2021)
- CONFERENCE ON THE FUTURE OF EUROPE. BUSINESSEUROPE DECLARATION (20/10/2021)
- SECOND PLENARY OF THE CONFERENCE ON THE FUTURE OF EUROPE (Strasbourg, 22 -23 October 2021) - Proposed meetings structure
- COFE Plenary Working Groups - Letter from Co-Chairs (18/10/2021)
- CoFE Plenary Working Group on Climate change and the environment (19/10/2021)
- Working Groups - Terms of reference (19/10/2021)
- Is your work relevant to the Conference on the Future of Europe? (European University Institute - 18/10/2021)
- Conference on the Future of Europe: Digital Transformation (EPRS Strategy – 20/10/2021)
- Conference on the Future of Europe: Education, Culture, Youth and Sport (EPRS Strategy – 21/10/2021)
NEXT GENERATION EU
- Comitato Europeo delle Regioni, il punto della situazione nella plenaria di ottobre 2021, di Redazione EURACTIV Italia e TotalEU (EURACTIV Italia – 21/10/2021)
- Patto di stabilità, l’Ue avvia l’iter di riforma. Rimane l’ipotesi di una “golden rule” per gli investimenti verdi, di Valentina Iorio (EURACTIV Italia – 19/10/2021)
- La sottosegretaria all’Innovazione Messina: “La transizione digitale deve essere un processo democratico”, di Roberto Castaldi (EURACTIV Italia – 18/10/2021)
- Riforma del Patto di stabilità, al via le consultazioni: servono proposte concrete, di Roberto Castaldi (EURACTIV Italia – 18/10/2021)
- Fondi europei, meno di 6 italiani su 10 ne vedono gli effetti positivi, di Valentina Iorio (EURACTIV Italia – 13/10/2021)
- L’Ue emette il suo primo green bond: la domanda supera di oltre 10 volte l’offerta, di Valentina Iorio (EURACTIV Italia – 12/10/2021)
- Viaggi, dall’Ue 60mila biglietti ferroviari gratuiti per i giovani: come fare domanda, di Valentina Iorio (EURACTIV Italia – 12/10/2021)
- Pnrr: assegnati 2,8 miliardi per periferie, case popolari ed edifici pubblici. Ecco i progetti, di Valentina Iorio (EURACTIV Italia – 11/10/2021)
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