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19 giugno

  • PER COSTRUIRE UN’EUROPA NEL MEDITERRANEO. Presentazione della nuova Edizione del Master UNINETTUNO "EUROPEAN UNION STUDIES: CULTURES AND HISTORY, POLICIES AND GLOBAL PERSPECTIVES" (Università Telematica Internazionale UNINETTUNO)

 

23 giugno

  • Evento "Together Stronger: an EU macro-regional civil strategy in the making" (European House Budapest e Movimento europeo Italia)
  • Ciclo di seminari di discussione "Scegliere direttamente il capo? Il premierato"  (Fondazione Lelio e Lisli Basso, Movimento europeo Italia e Salviamo la Costituzione)
  • Riunione Consiglio di Presidenza Movimento europeo Italia

 

 

 

 

 

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LE ELEZIONI EUROPEE FRA IMMOBILISMO SOVRANISTA E INNOVAZIONE EUROPEISTA

Sui tavoli delle istituzioni europee si stanno accumulando dossier che richiederebbero decisioni prima del “rompete le righe” che avrà luogo a Strasburgo il 25 aprile 2024 e cioè l’ultimo giorno dell’ultima sessione del Parlamento europeo di questa legislatura, casualmente nella data in cui si festeggia la Liberazione dal nazi-fascismo in Italia e i cinquanta anni dalla fine del totalitarismo di Marcelo Caetano in Portogallo.

C’è il rischio di un insopportabile e paralizzante ingorgo che nasce dal numero crescente delle politiche sospese ma, soprattutto, dalle tensioni fra partiti in Europa e nei paesi membri il cui sguardo è sempre più proiettato verso il periodo elettorale europeo dal 6 al 9 giugno 2024.

Nel 2023, ci saranno inoltre elezioni legislative in Grecia, in Spagna, in Polonia, in Slovacchia, in Lussemburgo per non parlare di varie elezioni presidenziali fra il 2023 e il 2024, delle elezioni senatoriali in Francia, delle regionali in Baviera, delle elezioni legislative in Belgio il 9 giugno 2024 e delle elezioni legislative e presidenziali in Ucraina e in Russia a cui seguiranno in novembre le presidenziali americane.

Sono scadenze elettorali che, direttamente o indirettamente, avranno influenza prima sulla campagna elettorale europea e quindi sugli equilibri politici prima nel Consiglio europeo che sarà chiamato dopo le elezioni europee a nominare – a maggioranza qualificata se non ci fosse un consenso unanime fra i capi di Stato o di governo – sia il/la presidente della Commissione che l’Alto Rappresentante per gli affari esteri e poi nel Parlamento europeo che vota invece alla maggioranza assoluta dei suoi membri.

Sarebbe teoricamente immaginabile che il risultato delle elezioni europee premiasse nel Consiglio europeo e poi nel Parlamento europeo - se si concretizzasse l’ipotesi di accordo fra Manfred Weber e Giorgia Meloni - una coalizione fra popolari e conservatori.

 Questa coalizione otterrà tuttavia molto difficilmente la maggioranza qualificata nel Consiglio europeo o la maggioranza assoluta nel Parlamento europeo e l’unica strada per mettere fine alla tradizionale alleanza con i socialisti sarebbe di ottenere un accordo con i liberali controllati da Emmanuel Macron convincendolo ad una dirompente rottura dell’asse franco-tedesco con Olaf Scholz.

Il sistema europeo è pluripartitico con PPE, S&D, Liberali e cioè Renew Europe ma anche con Verdi, Conservatori e Riformisti per non parlare delle varie anime pure e dure sovraniste ed in particolare la Lega e Fidesz che sono al governo in Italia e in Ungheria e che rappresenterebbero una pessima compagnia in una sorta di nuova “maggioranza Ursula” a causa della coppia Matteo Salvini-Marine Le Pen da una parte e della linea pro-putiniana e di democrazia illiberale di Viktor Orban.

Il sistema europeo è inoltre “bipolare” perché i membri della Commissione europea devono ottenere da una parte l’accordo del/la Presidente eletto/a della Commissione europea - che ha una forte se non quasi esclusiva influenza nella attribuzione dei “portafogli” su cui il Parlamento europeo ha un potere di veto - ma devono essere d’altra parte indicati ciascuno dai singoli governi del loro paese di origine.

Un governo a maggioranza di “centro-sinistra” come quelli tedesco, belga e lussemburghese per non parlare di quelli socialisti danese e portoghese e dell’attuale governo spagnolo nominerà certamente un commissario di centro-sinistra ed un governo di centro-destra o di destra-centro come quelli in Italia, Svezia e Finlandia nominerà un commissario di centro-destra.

Tenuto conto del sistema europeo nello stesso tempo pluripartitico e bipolare, ci sono apparentemente solo due strade percorribili per costruire

  • o un sistema politicamente più coeso nel quadro di un accordo per ora inedito fra popolari e conservatori con una forte influenza dei sovranisti ed una partecipazione politicamente marginale nella Commissione europea di socialisti, verdi e liberali se quest’accordo ottenesse per avventura la maggioranza assoluta nel Parlamento europeo
  • o un esecutivo politico a forte trazione europeista se socialisti, verdi e liberali ottenessero invece una confortevole maggioranza assoluta nel Parlamento europeo impegnando il/la presidente della Commissione europea a presentare un programma innovatore per la legislatura e a distribuire i “portafogli” in modo coerente con questo programma per garantirne l’attuazione.

Nei due casi, è immaginabile che alcuni partiti liberali - come avviene già in un paio di governi nazionali – si facciano attrarre dalle sirene del centro-destra ma è del resto immaginabile che su singole politiche o sull’insieme di un programma fortemente europeista una parte del PPE si voglia sottrarre dell’abbraccio sovranista alleandosi con gli innovatori.

Per queste ragioni noi riteniamo che il contrasto al tentativo di un accordo di centro-destra debba passare attraverso alcuni elementi che tengano conto del carattere speciale del sistema europeo.

Alcuni segnali importanti di convergenza fra socialisti, verdi, liberali e una parte della sinistra sui temi dei diritti e della difesa dello stato di diritto, delle politiche migratorie, della transizione ecologica e delle regole sull’intelligenza artificiale (big democracy) ma anche sul welfare sono apparsi in questi ultimi mesi della legislatura e durante i lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa così come è interessante il dibattito europeo che spacca in Francia gi ex-alleati della lista NUPES fra Verdi, una parte del PS, il PCF e la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon.

Questi segnali si dovrebbero a nostro avviso consolidare nella gestione dei dossier che sono ancora in sospeso nei cosiddetti tri-dialoghi fra il Parlamento europeo ed il Consiglio e su cui dovrebbe essere raggiunto un accordo interistituzionale prima del “rompete le righe” del 25 aprile 2024:

  • La revisione del regolamento di Dublino a partire dalle otto proposte presentate dalla Commissione europea nel Patto Migratorio del settembre 2020
  • La nuova governance economica europea che ruota intorno al Patto di Stabilità e Crescita e al nuovo Meccanismo Europeo di Stabilità
  • La conferma degli impegni assunti all’inizio della legislatura europea con lo European Green Deal che diventano essenziali per il raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile nel 2030 e la transizione ecologica
  • Il governo dell’intelligenza artificiale fra etica e diritti con l’obiettivo di rispondere al Big Tech americano e al Big State cinese con una Big Democracy europea
  • L’attuazione del Piano d’azione adottato a Porto nel maggio 2022 sul pilastro europeo dei diritti sociali
  • La revisione del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 per garantire beni pubblici europei e aprire la strada al futuro del Next Generation EU.

Per contrastare il tentativo di centro-destra gli eventuali alleati di centro-sinistra (S&D, Renew Europe, Verdi e la sinistra non sovranista) dovrebbero avviare una riflessione su cinque elementi a nostro avviso essenziali per consolidare un patto per la nuova legislatura 2024-2029:

  • Abbandonare il metodo inevitabilmente divisivo degli Spitzenkandidaten che costringerebbe ogni famiglia politica a presentare un suo candidato e scegliere piuttosto la via di un candidato consensuale alla Presidenza della Commissione europea nelle riunioni dei leader socialisti, verdi e liberali che precedono i vertici del Consiglio europeo riflettendo anche sull’ipotesi di una unificazione delle presidenze europee (Commissione e Consiglio europeo)
  • Definire le priorità comuni per la prossima legislatura europea da sottoporre al Presidente scelto a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo come condicio sine qua non per eleggerlo in assemblea (lo stato di diritto, lo spazio di libertà e giustizia che metta al centro la persona collegando le politiche quotidiane con i valori comuni, il bilancio federale, un piano Nord-Sud, il welfare europeo, un nuovo trattato di Helsinki per la cooperazione e la sicurezza in Europa)
  • Presentare alle elezioni europee candidati comuni come membri della futura Commissione europea ribadendo nel Consiglio europeo e nel Consiglio il sostegno al metodo delle liste transnazionali
  • Condividere il progetto del superamento – prima delle nuove adesioni all’Unione europea - del Trattato di Lisbona proponendo di seguire il metodo democratico costituente al posto del metodo paralizzante intergovernativo e ribadendo la centralità della collaborazione fra Parlamento europeo e parlamenti nazionali anche attraverso la convocazione di “assise interparlamentari” come quelle che si svolsero a Roma nel novembre 1990 su suggerimento di François Mitterrand
  • Rilanciare l’idea presentata nelle Conferenza sul futuro dell’Europa di un referendum pan-europeo per la ratifica di un nuovo Trattato di natura costituzionale.

Così facendo si introdurrebbero nella campagna elettorale europea gli elementi di un vero dibattito e di una vera alternativa fra l’immobilismo sovranista e l’innovazione europeista.

Bologna, 16 giugno 2023

coccodrillo

 

 

 

 

 

 

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La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee del maggio 2024.

Il Movimento europeo Italia seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre 2022 anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.

Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:

Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità

- La settimana del Movimento europeo

- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza

Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.

 

 

 

 

 

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CARE LETTRICI E CARI LETTORI

La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee del maggio 2024.

Il Movimento europeo Italia seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre 2022 anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.

Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:

Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità

- La settimana del Movimento europeo

- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza

Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.

 

 


 L'EDITORIALE

LE ELEZIONI EUROPEE FRA IMMOBILISMO SOVRANISTA E INNOVAZIONE EUROPEISTA

Sui tavoli delle istituzioni europee si stanno accumulando dossier che richiederebbero decisioni prima del “rompete le righe” che avrà luogo a Strasburgo il 25 aprile 2024 e cioè l’ultimo giorno dell’ultima sessione del Parlamento europeo di questa legislatura, casualmente nella data in cui si festeggia la Liberazione dal nazi-fascismo in Italia e i cinquanta anni dalla fine del totalitarismo di Marcelo Caetano in Portogallo.

C’è il rischio di un insopportabile e paralizzante ingorgo che nasce dal numero crescente delle politiche sospese ma, soprattutto, dalle tensioni fra partiti in Europa e nei paesi membri il cui sguardo è sempre più proiettato verso il periodo elettorale europeo dal 6 al 9 giugno 2024.

Nel 2023, ci saranno inoltre elezioni legislative in Grecia, in Spagna, in Polonia, in Slovacchia, in Lussemburgo per non parlare di varie elezioni presidenziali fra il 2023 e il 2024, delle elezioni senatoriali in Francia, delle regionali in Baviera, delle elezioni legislative in Belgio il 9 giugno 2024 e delle elezioni legislative e presidenziali in Ucraina e in Russia a cui seguiranno in novembre le presidenziali americane.

Sono scadenze elettorali che, direttamente o indirettamente, avranno influenza prima sulla campagna elettorale europea e quindi sugli equilibri politici prima nel Consiglio europeo che sarà chiamato dopo le elezioni europee a nominare – a maggioranza qualificata se non ci fosse un consenso unanime fra i capi di Stato o di governo – sia il/la presidente della Commissione che l’Alto Rappresentante per gli affari esteri e poi nel Parlamento europeo che vota invece alla maggioranza assoluta dei suoi membri.

Sarebbe teoricamente immaginabile che il risultato delle elezioni europee premiasse nel Consiglio europeo e poi nel Parlamento europeo - se si concretizzasse l’ipotesi di accordo fra Manfred Weber e Giorgia Meloni - una coalizione fra popolari e conservatori.

 Questa coalizione otterrà tuttavia molto difficilmente la maggioranza qualificata nel Consiglio europeo o la maggioranza assoluta nel Parlamento europeo e l’unica strada per mettere fine alla tradizionale alleanza con i socialisti sarebbe di ottenere un accordo con i liberali controllati da Emmanuel Macron convincendolo ad una dirompente rottura dell’asse franco-tedesco con Olaf Scholz.

Il sistema europeo è pluripartitico con PPE, S&D, Liberali e cioè Renew Europe ma anche con Verdi, Conservatori e Riformisti per non parlare delle varie anime pure e dure sovraniste ed in particolare la Lega e Fidesz che sono al governo in Italia e in Ungheria e che rappresenterebbero una pessima compagnia in una sorta di nuova “maggioranza Ursula” a causa della coppia Matteo Salvini-Marine Le Pen da una parte e della linea pro-putiniana e di democrazia illiberale di Viktor Orban.

Il sistema europeo è inoltre “bipolare” perché i membri della Commissione europea devono ottenere da una parte l’accordo del/la Presidente eletto/a della Commissione europea - che ha una forte se non quasi esclusiva influenza nella attribuzione dei “portafogli” su cui il Parlamento europeo ha un potere di veto - ma devono essere d’altra parte indicati ciascuno dai singoli governi del loro paese di origine.

Un governo a maggioranza di “centro-sinistra” come quelli tedesco, belga e lussemburghese per non parlare di quelli socialisti danese e portoghese e dell’attuale governo spagnolo nominerà certamente un commissario di centro-sinistra ed un governo di centro-destra o di destra-centro come quelli in Italia, Svezia e Finlandia nominerà un commissario di centro-destra.

Tenuto conto del sistema europeo nello stesso tempo pluripartitico e bipolare, ci sono apparentemente solo due strade percorribili per costruire

  • o un sistema politicamente più coeso nel quadro di un accordo per ora inedito fra popolari e conservatori con una forte influenza dei sovranisti ed una partecipazione politicamente marginale nella Commissione europea di socialisti, verdi e liberali se quest’accordo ottenesse per avventura la maggioranza assoluta nel Parlamento europeo
  • o un esecutivo politico a forte trazione europeista se socialisti, verdi e liberali ottenessero invece una confortevole maggioranza assoluta nel Parlamento europeo impegnando il/la presidente della Commissione europea a presentare un programma innovatore per la legislatura e a distribuire i “portafogli” in modo coerente con questo programma per garantirne l’attuazione.

Nei due casi, è immaginabile che alcuni partiti liberali - come avviene già in un paio di governi nazionali – si facciano attrarre dalle sirene del centro-destra ma è del resto immaginabile che su singole politiche o sull’insieme di un programma fortemente europeista una parte del PPE si voglia sottrarre dell’abbraccio sovranista alleandosi con gli innovatori.

Per queste ragioni noi riteniamo che il contrasto al tentativo di un accordo di centro-destra debba passare attraverso alcuni elementi che tengano conto del carattere speciale del sistema europeo.

Alcuni segnali importanti di convergenza fra socialisti, verdi, liberali e una parte della sinistra sui temi dei diritti e della difesa dello stato di diritto, delle politiche migratorie, della transizione ecologica e delle regole sull’intelligenza artificiale (big democracy) ma anche sul welfare sono apparsi in questi ultimi mesi della legislatura e durante i lavori della Conferenza sul futuro dell’Europa così come è interessante il dibattito europeo che spacca in Francia gi ex-alleati della lista NUPES fra Verdi, una parte del PS, il PCF e la France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon.

Questi segnali si dovrebbero a nostro avviso consolidare nella gestione dei dossier che sono ancora in sospeso nei cosiddetti tri-dialoghi fra il Parlamento europeo ed il Consiglio e su cui dovrebbe essere raggiunto un accordo interistituzionale prima del “rompete le righe” del 25 aprile 2024:

  • La revisione del regolamento di Dublino a partire dalle otto proposte presentate dalla Commissione europea nel Patto Migratorio del settembre 2020
  • La nuova governance economica europea che ruota intorno al Patto di Stabilità e Crescita e al nuovo Meccanismo Europeo di Stabilità
  • La conferma degli impegni assunti all’inizio della legislatura europea con lo European Green Deal che diventano essenziali per il raggiungimento degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile nel 2030 e la transizione ecologica
  • Il governo dell’intelligenza artificiale fra etica e diritti con l’obiettivo di rispondere al Big Tech americano e al Big State cinese con una Big Democracy europea
  • L’attuazione del Piano d’azione adottato a Porto nel maggio 2022 sul pilastro europeo dei diritti sociali
  • La revisione del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 per garantire beni pubblici europei e aprire la strada al futuro del Next Generation EU.

Per contrastare il tentativo di centro-destra gli eventuali alleati di centro-sinistra (S&D, Renew Europe, Verdi e la sinistra non sovranista) dovrebbero avviare una riflessione su cinque elementi a nostro avviso essenziali per consolidare un patto per la nuova legislatura 2024-2029:

  • Abbandonare il metodo inevitabilmente divisivo degli Spitzenkandidaten che costringerebbe ogni famiglia politica a presentare un suo candidato e scegliere piuttosto la via di un candidato consensuale alla Presidenza della Commissione europea nelle riunioni dei leader socialisti, verdi e liberali che precedono i vertici del Consiglio europeo riflettendo anche sull’ipotesi di una unificazione delle presidenze europee (Commissione e Consiglio europeo)
  • Definire le priorità comuni per la prossima legislatura europea da sottoporre al Presidente scelto a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo come condicio sine qua non per eleggerlo in assemblea (lo stato di diritto, lo spazio di libertà e giustizia che metta al centro la persona collegando le politiche quotidiane con i valori comuni, il bilancio federale, un piano Nord-Sud, il welfare europeo, un nuovo trattato di Helsinki per la cooperazione e la sicurezza in Europa)
  • Presentare alle elezioni europee candidati comuni come membri della futura Commissione europea ribadendo nel Consiglio europeo e nel Consiglio il sostegno al metodo delle liste transnazionali
  • Condividere il progetto del superamento – prima delle nuove adesioni all’Unione europea - del Trattato di Lisbona proponendo di seguire il metodo democratico costituente al posto del metodo paralizzante intergovernativo e ribadendo la centralità della collaborazione fra Parlamento europeo e parlamenti nazionali anche attraverso la convocazione di “assise interparlamentari” come quelle che si svolsero a Roma nel novembre 1990 su suggerimento di François Mitterrand
  • Rilanciare l’idea presentata nelle Conferenza sul futuro dell’Europa di un referendum pan-europeo per la ratifica di un nuovo Trattato di natura costituzionale.

Così facendo si introdurrebbero nella campagna elettorale europea gli elementi di un vero dibattito e di una vera alternativa fra l’immobilismo sovranista e l’innovazione europeista.

Bologna, 16 giugno 2023

coccodrillo

 

 

 

 


LA SETTIMANA DEL MOVIMENTO EUROPEO

19 giugno

  • PER COSTRUIRE UN’EUROPA NEL MEDITERRANEO. Presentazione della nuova Edizione del Master UNINETTUNO "EUROPEAN UNION STUDIES: CULTURES AND HISTORY, POLICIES AND GLOBAL PERSPECTIVES" (Università Telematica Internazionale UNINETTUNO)

 

23 giugno

  • Evento "Together Stronger: an EU macro-regional civil strategy in the making" (European House Budapest e Movimento europeo Italia)
  • Ciclo di seminari di discussione "Scegliere direttamente il capo? Il premierato"  (Fondazione Lelio e Lisli Basso, Movimento europeo Italia e Salviamo la Costituzione)
  • Riunione Consiglio di Presidenza Movimento europeo Italia

 

 


IN EVIDENZA

VI SEGNALIAMO

  • 23 giugno, ore 10:00-15:00, Roma. "Together Stronger: an EU macro-regional civil strategy in the making". Presso lo Spazio Europa di Via IV Novembre 149 a Roma, si svolgerà un evento preparatorio per gli stakeholder della Strategia dell’Unione europea per la Macroregione Adriatico-Ionica (EUSAIR), promosso dalla European House di Budapest e dal Movimento europeo in Italia. Un momento di formazione sul tema della strategia delle Macroregioni europee, sul loro funzionamento, benefici, opportunità e criticità. Contestualmente l’evento ha l’obiettivo di creare una serie di spazi di confronto costruttivo (workshop e dibattiti) fra esperti, rappresentanti istituzionali (nazionali ed internazionali) ed i partecipanti. L’incontro sarà dedicato, prevalentemente, all’analisi degli aspetti legati alla dimensione giovanile della strategia macroregionale europea. Saranno presenti giovani rappresentanti dei 10 paesi EUSAIR (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Macedonia del Nord, San Marino, Serbia e Slovenia). L’evento si svolgerà in lingua inglese. Tuttavia, al fine di rendere l’evento fruibile a tutti gli interessati a livello locale, i membri del Movimento europeo Italia si metteranno a disposizione per eventuali chiarimenti (in lingua italiana) sui passaggi cruciali del dibattito. Invitiamo a prendere parte all’evento sollecitando, in modo particolare, la partecipazione dei membri under 30 e la diffusione dell’invito tra i vostri contatti. Le iscrizioni sono ancora aperte! Tutti gli interessati potranno registrarsi attraverso l’apposito FORM ONLINE. L’evento è cofinanziato dall’Unione europea con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dall'Ufficio del Parlamento europeo in Italia. PROGRAMMA.
  • 23 giugno, ore 15:30, Roma. Nuovo appuntamento con il Ciclo di seminari di discussione "Scegliere direttamente il capo? Il premierato"  promosso dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso, il Movimento europeo e Salviamo la Costituzione. L'incontro si svolgerà presso la Facoltà di giurisprudenza dell'Università La Sapienza. Il coordinamento sarà affidato al Segretario generale del Movimento europeo, Giuseppe Bronzini. PROGRAMMA.

 

ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA

 

 

 

 

 

 

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VI SEGNALIAMO

  • 13 giugno, ore 10:30-13:00, Roma. Dibattito “Il Conflitto della Transnistria e il processo di adesione della Repubblica di Moldova all’UE” promosso dall’Ambasciata della Repubblica di Moldova in Italia in collaborazione con l’Istituto Luigi Sturzo. Quali prospettive per l’integrazione europea della Moldova? Come si inserisce in tale contesto il conflitto congelato della Transnistria? Quali le aspettative e i risultati della Comunità politica europea che si è appena riunita per la seconda volta proprio a Chisinau? Questi gli interrogativi che guideranno il dibattito promosso dall’Ambasciata di Moldavia e l’Istituto Luigi Sturzo con la partecipazione di un ospite d’eccezione: il vice primo ministro moldavo Oleg Serebrian. PROGRAMMA. Per partecipare: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • 13 giugno, ore 18:30, Roma. Incontro “I simboli de L'IDENTITA' EUROPEA”. Il Movimento Federalista europeo Sezione di Roma e la Fondazione Roma Europea promuovono un incontro pubblico per riflettere insieme (su) e valorizzare luoghi, personaggi, avvenimenti storici, testi, discorsi, conquiste civili e giuridiche che, accanto ai simboli "ufficiali" come la bandiera e l'inno, possano essere considerati dai cittadini come rappresentativi dell'integrazione e delle istituzioni europee. PROGRAMMA. Per segnalare la partecipazione: https://www.facebook.com/events/960026445199822/
  • 15 giugno, ore 14:30-16:30. Dialogo web parlamentare "IMPLEMENTATION OF THE UN SECURITY COUNCIL RESOLUTION 2250 AND YOUTH, PEACE AND SECURITY AGENDA: ROLE OF PARLIAMENTARIANS". L'Assemblea Parlamentare dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE PA) promuove un dialogo parlamentare online. Esperti e professionisti discuteranno in merito all'agenda delle Nazioni Unite per i giovani, la pace e la sicurezza e del ruolo dei parlamentari nell'attuazione dell'UN SCR 2250. L'evento presenterà anche una proposta di istituire un gruppo di lavoro informale su Gioventù, Pace e Sicurezza tra i parlamentari interessati con l'obiettivo di continuare l'apprendimento e lo scambio delle migliori pratiche in materia di Gioventù, Pace e Sicurezza, intensificare il lavoro dell'Assemblea sull'impegno dei giovani e promuovere l'attuazione dell'UNSCR 2250. Marjus Ceveli, membro dell'Assemblea del Movimento europeo Italia, interverrà in qualità di esperto come Presidente e co-fondatore di Sustainable Cooperation for Peace & Security. PROGRAMMA.
  • 15 giugno, ore 15:00-17:00, Roma. Seminario di geopolitica "La pace in Ucraina: a quali condizioni e con quale impatto sugli equilibri politici mondiali: Russia, Cina Stati Uniti, Gran Bretagna, Unione europea e Italia" promosso da Democrazia Futura in collaborazione con Key4biz. Presentazione e PROGRAMMA. Sarà possibile seguire l'incontro live sulla pagina YouTube di Key4biz: https://www.youtube.com/watch?v=hTj6XEbkMAA
  • 15 giugno, ore 17:00, Roma. Formiche e SIOI organizzano l'evento "Memorie di un (anti) Divo". Riflessioni di Barbara Palombelli, Serena Andreotti, Riccardo Sessa, Giorgio Silli, Paolo Cirino Pomicino, Flavia Giacobbe. PROGRAMMA.
  • 19 giugno, ore 11:00-13:30, Roma. PER COSTRUIRE UN’EUROPA NEL MEDITERRANEO. Presentazione della nuova Edizione del Master UNINETTUNO "EUROPEAN UNION STUDIES: CULTURES AND HISTORY, POLICIES AND GLOBAL PERSPECTIVES" presso il Parlamento europeo - Centro Esperienza Europa - David Sassoli. Parteciperanno, fra gli altri, il Prof. Romano Prodi, il Prof. Guido Fabiani, Maurizio Martina, gli Ambasciatori di Egitto, Iraq, Marocco, l'europarlamentare On. Beatrice Covassi, l'Amb. Rocco CANGELOSI, il Prof. Paolo GUERRIERI PALEOTTI, l'Amb. Ferdinando NELLI FEROCI. PROGRAMMA.
  • 23 giugno, ore 10:00-15:00, Roma. "Together Stronger: an EU macro-regional civil strategy in the making". Presso lo Spazio Europa di Via IV Novembre 149 a Roma, si svolgerà un evento preparatorio per gli stakeholder della Strategia dell’Unione europea per la Macroregione Adriatico-Ionica (EUSAIR), promosso dalla European House di Budapest e dal Movimento europeo in Italia. Un momento di formazione sul tema della strategia delle Macroregioni europee, sul loro funzionamento, benefici, opportunità e criticità. Contestualmente l’evento ha l’obiettivo di creare una serie di spazi di confronto costruttivo (workshop e dibattiti) fra esperti, rappresentanti istituzionali (nazionali ed internazionali) ed i partecipanti. L’incontro sarà dedicato, prevalentemente, all’analisi degli aspetti legati alla dimensione giovanile della strategia macroregionale europea. Saranno presenti giovani rappresentanti dei 10 paesi EUSAIR (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Macedonia del Nord, San Marino, Serbia e Slovenia). L’evento si svolgerà in lingua inglese. Tuttavia, al fine di rendere l’evento fruibile a tutti gli interessati a livello locale, i membri del Movimento europeo Italia si metteranno a disposizione per eventuali chiarimenti (in lingua italiana) sui passaggi cruciali del dibattito. Invitiamo a prendere parte all’evento sollecitando, in modo particolare, la partecipazione dei membri under 30 e la diffusione dell’invito tra i vostri contatti. Le iscrizioni verranno chiuse il 16 giugno. Tutti gli interessati potranno registrarsi attraverso l’apposito FORM ONLINE. L’evento è cofinanziato dall’Unione europea con il supporto della Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dall'Ufficio del Parlamento europeo in Italia. PROGRAMMA.
  • 23 giugno, ore 15:30, Roma. Nuovo appuntamento con il Ciclo di seminari di discussione "Scegliere direttamente il capo? Il premierato"  promosso dalla Fondazione Lelio e Lisli Basso, il Movimento europeo e Salviamo la Costituzione. L'incontro si svolgerà presso la Facoltà di giurisprudenza dell'Università La Sapienza. Il coordinamento sarà affidato al segretario generale del Movimento europeo, Giuseppe Bronzini. PROGRAMMA

 

ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA

 

 

 

 

 

 

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