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UN PROGETTO, UN METODO E UN’AGENDA PER CAMBIARE L’UNIONE EUROPEA
Il tema della revisione del Trattato di Lisbona non ha scaldato i cuori dei partiti, dei governi ma anche degli elettori durante la lunga campagna per il rinnovo del Parlamento europeo che si è largamente concentrata – non solo in Italia – su sfide soprattutto nazionali e con risultati europei destinati ad avere dirompenti effetti di politica interna che peseranno a loro volta sugli equilibri europei.
Vedremo nelle prossime settimane quali priorità di politiche europee emergeranno dopo gli accordi sui nomi dei top jobs ed in particolare da chi presiederà la Commissione europea e chi coordinerà il Consiglio europeo (non potendosi totalmente escludere che, in caso di una crisi istituzionale fra il Consiglio europeo e il Parlamento europeo, si giunga alla soluzione sorprendente di un unico presidente) e chi prenderà il posto dell’Alto Rappresentante Josep Borrell con una scelta che sarà per la prima volta significativa per il segnale che l’Unione europea vorrà dare verso i nostri partner e verso i nostri rivali sistemici internazionali.
Al di là dei nomi e delle alleanze, che pur saranno essenziali per capire dove tirerà il vento per la nave dell’Unione europea, il Consiglio europeo (European Council meeting 27-28 June, Draft conclusions) si appresta a fissare le sue priorità per la prossima legislatura non solo con la “agenda strategica” 2024-2029 – che, a suo giudizio, dovrebbe impegnare tutta l’Unione europea - ma anche nel mandato che esso intende affidare alla Commissione europea per le riforme interne che dovranno essere “parallele all’allargamento” e che dunque non dovrebbero precederlo.
Queste riforme sono relative allo stato di diritto, alle politiche comuni, alla governance e cioè al sistema di decisione e al bilancio in una sorta di “missione Tindemans” che dovrebbe essere avviata a partire dalla prima metà del 2025 e concludersi molto probabilmente nel 2027 quando le istituzioni europee dovranno raggiungere un accordo sul quadro finanziario pluriennale 2028-2032 (se sarà accettato il principio democratico della sua periodicità quinquennale) e sulle capacità di finanziamento di quel quadro.
Nel dare alla nuova Commissione questa sorta di “missione Tindemans” il Consiglio europeo non cita il Parlamento europeo e il fatto in sé non ci stupisce perché i Capi di Stato e di governo riconoscono formalmente alla sola Commissione europea il potere di iniziativa, essendo un retaggio di un lontano passato risalente alla Comunità europea di difesa nel 1952 l’idea di considerare il Parlamento europeo come una “assemblea costituente permanente” secondo l’espressione di Willy Brandt, ma soprattutto perché il Consiglio europeo è convinto che non ci sono le condizioni oggi per aprire il vaso di Pandora di una revisione dei trattati attraverso una procedura intergovernativa che il Trattato sull’Unione europea definisce “semplificata” e tanto meno attraverso una convenzione e che dunque il primo treno di riforme dovrà avvenire a trattati costanti.
Sui temi indicati dal Consiglio europeo nel mandato affidato alla Commissione europea il Parlamento europeo si è pronunciato – con una esigua maggioranza relativa e con molti contradditori compromessi - nel corposo rapporto licenziato dalla Assemblea il 22 novembre 2023 legato all’idea che esso potesse costituire il punto di partenza di una futura e eventuale convenzione e poi nella successiva relazione sui rapporti fra allargamento e approfondimento ma la decisione procedurale del Consiglio europea chiude per ora la porta alla convocazione della convenzione e non è del resto scontato che il nuovo Parlamento europeo – largamente rinnovato nella sua composizione – si riconosca nel testo del 22 novembre 2023 avendo esso il diritto di archiviare dei rapporti della legislatura precedente.
Se così stanno le cose, una parte importante della decima legislatura europea dovrà muoversi alle condizioni fissate dai trattati fondandosi da una parte sul programma legislativo della Commissione europea su cui si esprimerà il Parlamento europeo quando darà il suo voto di fiducia all’intero collegio e d’altra parte sul rapporto che la stessa Commissione europea presenterà al Consiglio europeo sulle riforme interne parallele all’allargamento e che terrà certamente conto dei suggerimenti contenuti nei rapporti affidati dal Consiglio europeo a Enrico Letta e dalla Commissione von der Leyen a Mario Draghi.
Se il Parlamento europeo vuole assumere un ruolo attivo di leadership istituzionale dovrebbe accompagnare il voto di fiducia alla Commissione e al programma legislativo con la richiesta perentoria della sottoscrizione di un patto politico frutto di una scrittura comune che impegni la Commissione a discutere preventivamente con le competenti commissioni parlamentari i suoi orientamenti sugli strumenti per garantire il rispetto dello stato di diritti e della Carta o meglio delle Carte comprendendo anche quella sociale, sulla realizzazione delle politiche comuni, sul funzionamento della governance e della cooperazione leale, sul bilancio come strumento economico e finanziario per raggiungere gli obiettivi dell’Unione europea.
L’elaborazione del Patto dovrebbe tuttavia essere accompagnata da tre priorità di metodo e di agenda senza le quali esso rischierebbe di evaporare nel tempo consegnandoci nel 2029 un’Europa ancora una volta incompiuta:
L’impegno concreto di un dialogo costante in uno spazio pubblico di democrazia partecipativa di cui il Parlamento europeo si deve fare garante insieme al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni nel rispetto delle regole sulla trasparenza e sulla consultazione così come era stato previsto ad esempio nell’attuazione del Patto Verde Europeo nel 2019 e che è stato irresponsabilmente dimenticato dalle istituzioni europee
L’adozione di strumenti parlamentari o, meglio, interparlamentari di coinvolgimento delle assemblee legislative nei Paesi membri di monitoraggio delle tappe di attuazione delle transizioni ecologica, digitale ed energetica con una particolare attenzione alla loro sostenibilità economica, finanziaria e sociale
La decisione di accompagnare la discussione sul Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2032 - che implica conseguenze sulla ripartizione delle competenze fra l’Unione europea e gli Stati membri, sulla riforma di politiche comuni come quelle agricola e di coesione territoriale, sulla politica fiscale, sull’autonomia strategica a cominciare dalla difesa, sulle condizionalità nel rispetto dello stato di diritto, nelle relazioni internazionali e nelle regole del funzionamento democratico dell’Unione europea – di una fase costituente per superare il Trattato di Lisbona e l’ostilità dei governi nella sua revisione usando il valore aggiunto della cooperazione interparlamentare con le assemblee legislative negli Stati membri e nei Paesi candidati e degli strumenti innovativi della democrazia deliberativa.
L’obiettivo temporale dovrebbe essere quello di disporre di un testo di natura costituzionale – destinato a sostituire integralmente la natura ibrida (o “ermafrodita”) del Trattato di Lisbona – da sottoporre per approvazione ad un referendum pan-europeo, aperto anche ai Paesi candidati, in occasione delle elezioni europee nella primavera del 2029 fissando le norme di una procedura elettorale uniforme e le regole della sua entrata in vigore fra gli Stati che lo avranno accettato e delle relazioni con gli Stati che decideranno che non far parte della nuova Unione.
La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare per la nuova legislatura europea.
Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:
- Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità
- Dieci priorità della decima legislatura europea
- La settimana del Movimento europeo
- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza
- Il Libro verde del Movimento europeo
Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.
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Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:
- Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità
- Dieci priorità della decima legislatura europea
- La settimana del Movimento europeo
- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza
- Il Libro verde del Movimento europeo
Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.
L'EDITORIALE
UN PROGETTO, UN METODO E UN’AGENDA PER CAMBIARE L’UNIONE EUROPEA
Il tema della revisione del Trattato di Lisbona non ha scaldato i cuori dei partiti, dei governi ma anche degli elettori durante la lunga campagna per il rinnovo del Parlamento europeo che si è largamente concentrata – non solo in Italia – su sfide soprattutto nazionali e con risultati europei destinati ad avere dirompenti effetti di politica interna che peseranno a loro volta sugli equilibri europei.
Vedremo nelle prossime settimane quali priorità di politiche europee emergeranno dopo gli accordi sui nomi dei top jobs ed in particolare da chi presiederà la Commissione europea e chi coordinerà il Consiglio europeo (non potendosi totalmente escludere che, in caso di una crisi istituzionale fra il Consiglio europeo e il Parlamento europeo, si giunga alla soluzione sorprendente di un unico presidente) e chi prenderà il posto dell’Alto Rappresentante Josep Borrell con una scelta che sarà per la prima volta significativa per il segnale che l’Unione europea vorrà dare verso i nostri partner e verso i nostri rivali sistemici internazionali.
Al di là dei nomi e delle alleanze, che pur saranno essenziali per capire dove tirerà il vento per la nave dell’Unione europea, il Consiglio europeo (European Council meeting 27-28 June, Draft conclusions) si appresta a fissare le sue priorità per la prossima legislatura non solo con la “agenda strategica” 2024-2029 – che, a suo giudizio, dovrebbe impegnare tutta l’Unione europea - ma anche nel mandato che esso intende affidare alla Commissione europea per le riforme interne che dovranno essere “parallele all’allargamento” e che dunque non dovrebbero precederlo.
Queste riforme sono relative allo stato di diritto, alle politiche comuni, alla governance e cioè al sistema di decisione e al bilancio in una sorta di “missione Tindemans” che dovrebbe essere avviata a partire dalla prima metà del 2025 e concludersi molto probabilmente nel 2027 quando le istituzioni europee dovranno raggiungere un accordo sul quadro finanziario pluriennale 2028-2032 (se sarà accettato il principio democratico della sua periodicità quinquennale) e sulle capacità di finanziamento di quel quadro.
Nel dare alla nuova Commissione questa sorta di “missione Tindemans” il Consiglio europeo non cita il Parlamento europeo e il fatto in sé non ci stupisce perché i Capi di Stato e di governo riconoscono formalmente alla sola Commissione europea il potere di iniziativa, essendo un retaggio di un lontano passato risalente alla Comunità europea di difesa nel 1952 l’idea di considerare il Parlamento europeo come una “assemblea costituente permanente” secondo l’espressione di Willy Brandt, ma soprattutto perché il Consiglio europeo è convinto che non ci sono le condizioni oggi per aprire il vaso di Pandora di una revisione dei trattati attraverso una procedura intergovernativa che il Trattato sull’Unione europea definisce “semplificata” e tanto meno attraverso una convenzione e che dunque il primo treno di riforme dovrà avvenire a trattati costanti.
Sui temi indicati dal Consiglio europeo nel mandato affidato alla Commissione europea il Parlamento europeo si è pronunciato – con una esigua maggioranza relativa e con molti contradditori compromessi - nel corposo rapporto licenziato dalla Assemblea il 22 novembre 2023 legato all’idea che esso potesse costituire il punto di partenza di una futura e eventuale convenzione e poi nella successiva relazione sui rapporti fra allargamento e approfondimento ma la decisione procedurale del Consiglio europea chiude per ora la porta alla convocazione della convenzione e non è del resto scontato che il nuovo Parlamento europeo – largamente rinnovato nella sua composizione – si riconosca nel testo del 22 novembre 2023 avendo esso il diritto di archiviare dei rapporti della legislatura precedente.
Se così stanno le cose, una parte importante della decima legislatura europea dovrà muoversi alle condizioni fissate dai trattati fondandosi da una parte sul programma legislativo della Commissione europea su cui si esprimerà il Parlamento europeo quando darà il suo voto di fiducia all’intero collegio e d’altra parte sul rapporto che la stessa Commissione europea presenterà al Consiglio europeo sulle riforme interne parallele all’allargamento e che terrà certamente conto dei suggerimenti contenuti nei rapporti affidati dal Consiglio europeo a Enrico Letta e dalla Commissione von der Leyen a Mario Draghi.
Se il Parlamento europeo vuole assumere un ruolo attivo di leadership istituzionale dovrebbe accompagnare il voto di fiducia alla Commissione e al programma legislativo con la richiesta perentoria della sottoscrizione di un patto politico frutto di una scrittura comune che impegni la Commissione a discutere preventivamente con le competenti commissioni parlamentari i suoi orientamenti sugli strumenti per garantire il rispetto dello stato di diritti e della Carta o meglio delle Carte comprendendo anche quella sociale, sulla realizzazione delle politiche comuni, sul funzionamento della governance e della cooperazione leale, sul bilancio come strumento economico e finanziario per raggiungere gli obiettivi dell’Unione europea.
L’elaborazione del Patto dovrebbe tuttavia essere accompagnata da tre priorità di metodo e di agenda senza le quali esso rischierebbe di evaporare nel tempo consegnandoci nel 2029 un’Europa ancora una volta incompiuta:
L’impegno concreto di un dialogo costante in uno spazio pubblico di democrazia partecipativa di cui il Parlamento europeo si deve fare garante insieme al Comitato Economico e Sociale e al Comitato delle Regioni nel rispetto delle regole sulla trasparenza e sulla consultazione così come era stato previsto ad esempio nell’attuazione del Patto Verde Europeo nel 2019 e che è stato irresponsabilmente dimenticato dalle istituzioni europee
L’adozione di strumenti parlamentari o, meglio, interparlamentari di coinvolgimento delle assemblee legislative nei Paesi membri di monitoraggio delle tappe di attuazione delle transizioni ecologica, digitale ed energetica con una particolare attenzione alla loro sostenibilità economica, finanziaria e sociale
La decisione di accompagnare la discussione sul Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2032 - che implica conseguenze sulla ripartizione delle competenze fra l’Unione europea e gli Stati membri, sulla riforma di politiche comuni come quelle agricola e di coesione territoriale, sulla politica fiscale, sull’autonomia strategica a cominciare dalla difesa, sulle condizionalità nel rispetto dello stato di diritto, nelle relazioni internazionali e nelle regole del funzionamento democratico dell’Unione europea – di una fase costituente per superare il Trattato di Lisbona e l’ostilità dei governi nella sua revisione usando il valore aggiunto della cooperazione interparlamentare con le assemblee legislative negli Stati membri e nei Paesi candidati e degli strumenti innovativi della democrazia deliberativa.
L’obiettivo temporale dovrebbe essere quello di disporre di un testo di natura costituzionale – destinato a sostituire integralmente la natura ibrida (o “ermafrodita”) del Trattato di Lisbona – da sottoporre per approvazione ad un referendum pan-europeo, aperto anche ai Paesi candidati, in occasione delle elezioni europee nella primavera del 2029 fissando le norme di una procedura elettorale uniforme e le regole della sua entrata in vigore fra gli Stati che lo avranno accettato e delle relazioni con gli Stati che decideranno che non far parte della nuova Unione.
Milano-Bologna, 25 giugno 2024
DIECI PRIORITÀ DELLA DECIMA LEGISLATURA EUROPEA
Il Movimento europeo in Italia ha sottoposto alla firma delle candidate e dei candidate il testo di una dichiarazione relativa alle “Dieci priorità della decima legislatura europea” che derivano dal lavoro collettivo dei suoi membri contenuto nel Libro verde “Scriviamo insieme il futuro dell’Europa: un progetto, un metodo e un’agenda costituente per la decima legislatura europea 2024-2029” edito da Editoriale Scientifica in vista delle elezioni europee con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Il Libro verde sarà trasformato entro il prossimo autunno in un Libro Bianco con proposte precise da presentare al nuovo Parlamento europeo, alla nuova Commissione, al CESE e al CdR oltre che al MEI e alle reti europee della società civile.
Pubblichiamo la lista delle candidate e dei candidati che hanno sottoscritto le nostre priorità come impegno per la prossima legislatura.
Un incontro con le elette e gli eletti che hanno condiviso le nostre priorità sarà organizzato il 9 luglio a Bruxelles nel giorno anniversario della costituzione del Club del Coccodrillo che avviò un processo costituente nel1980 al fine di rendere strutturata e permanente la nostra collaborazione con i parlamentari italiani nella futura Assemblea.
Roma, VIGONI LECTURE 2024 (Centro italo-tedesco per il dialogo europeo Villa Vigoni e Ambasciata tedesca a Roma)
Roma, riunione EuropEos
25 giugno
Milano, incontro “LE RIFORME NECESSARIE” (Casa della Cultura di Milano)
26 giugno
Roma, Conferenza “Turchia-UE, presente e futuro” nell’ambito del Forum Turchia-UE (Fondazione Marco Pannella e Forum Turchia-UE)
IN EVIDENZA
VI SEGNALIAMO
25 giugno, ore 10:30-13:30, Milano. Incontro “LE RIFORME NECESSARIE”, promosso dalla Casa della Cultura di Milano. I risultati delle elezioni europee spingono il mondo della cultura a un impegno più stringente per contribuire al confronto su riforme, democrazia e Costituzione. Introduzione: Piero Ignazi UNA POLITICA RIVOLTA AL PASSATO. Relazioni e interventi: Pier Virgilio Dastoli RIFORMARE L'EUROPA, Roberto Escobar IL VALORE DEL CONFLITTO DEMOCRATICO, Emanuele Felice RIFORMARE IL CAPITALISMO, Antonio Floridia PARTITI DA RIFORMARE?, Elena Granaglia RILEGITTIMARE LE TASSE, Francesco Ramella LE POLITICHE DELL'INNOVAZIONE, Mario Ricciardi LA CRISI DEL LIBERALISMO, Andrea Ruggeri ARCHITETTURE MULTILATERALI INTERNAZIONALI: RIFORMARE O PRESERVARE?, Giorgia Serughetti UNA POLITICA FEMMINISTA DELL'UGUAGLIANZA, Francesco Strazzari LE DIFFICOLTA' DELLA DEMOCRAZIA IN UN QUADRO MULTIPOLARE, Carlo Trigilia IL RIFORMISMO POSSIBILE NON È QUELLO DEGLI ODIERNI RIFORMISTI!, Nadia Urbinati PER UNA PIENA DEMOCRAZIA, Gianfranco Viesti POLITICHE PUBBLICHE TRA STATO, REGIONI E COMUNI. Coordina: Ferruccio Capelli. Sarà possibile rivedere l’incontro sul sito e sui canali social della Casa della Cultura di Milano.
26 giugno, ore 9:30-16:30, Roma. Conferenza “Turchia-UE, presente e futuro” nell’ambito del Forum Turchia-UE, VIII Sessione 2024. Parteciperanno esperti e politici italiani e stranieri. L’incontro si svolgerà sia in italiano che in inglese con traduzione simultanea presso la sede della Fondazione Marco Pannella, che organizza l’evento insieme al Forum Turchia-UE. Ingresso libero. Per informazioni, Segreteria organizzativa: dott.ssa Rita Rosaria Langellotti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. LOCANDINA.
SAVE THE DATE !6 luglio, ore 9:00-13:00, Roma. Incontro-dibattito sul tema “L’Europa e la transizione energetica” promosso dalla Sapienza Università di Roma in collaborazione con il Movimento europeo Italia a conclusione del Corso trans-disciplinare di Scienze della Sostenibilità. Il cambiamento climatico pone l’Unione europea di fronte a nuove sfide, dalla decarbonizzazione all’implementazione di un modello sostenibile basato sulle energie rinnovabili, con un sistema energetico equo e rigenerativo. L’incontro si svolgerà presso la Facoltà di Ingegneria della Sapienza Università di Roma e online. Tale iniziativa rientra nel quadro dei progetti "Insieme per L'Europa" del Movimento Europeo Internazionale e “Beni pubblici europei per una prosperità condivisa, opportunità e sfide del sistema Italia nella decima legislatura europea" con il sostegno finanziario dell'Unione europea e del Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Info Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. PROGRAMMA.
SAVE THE DATE !9 luglio, ore 14:30-18:30 (CET), Bruxelles. Hybrid event. New Game Changers in a Reshaped World Order, and the EU agenda 2024-2029. A Think tank meeting hosted by the European Economic and Social Committee and the Committee of Regions (Room JDE 53) and facilitated by the European Movement-Italy and The-EPE, a member of the BC100+ Steering Group. Europe, the EU institutions as well as all the financial, economic, and social actors need to design new forms of collaborative leadership and make use of ‘game changers’ in a global ‘reshaped world order’ and an EU which the ‘European illiberals’ wish to transform from inside. We would all gain from adding ‘new and transformative game changers’ to improve the European ‘systems leadership’ so that we are gaining in terms of responsibility, accountability, empowerment, and performance. Amongst the game changers tools the think tank will consider are the opportunity of a European Parliament Intergroup (or working group) on ‘Europe’s Governance Transformation and the Twin Transition’ as well as proposals for a Blockchain EU Agenda in a Time of “Reshaped World Order”. An introductory report will be made available to those having registered. Three sessions: 14:30-15:30 What did we wrong? What ‘game changers’ in a reshaped world order? 15:30-16:30 In a reshaped world order, the twin transition, strategic autonomy, and partnership between equals with Africa. 17:00-18:30 What European systems leadership? A European Parliament Intergroup “Europe’s Governance Transformation and the Twin Transition”? Registration via the European Movement Italy with the following link (https://forms.gle/BVh8CAFTafhfK7hj7).
Calendario delle attività della Camera dei deputati in materia di Unione europea (Settimana 24-30 giugno 2024). Ufficio Rapporti con l'Unione europea
LIBRO VERDE
SCRIVIAMO INSIEME IL FUTURO DELL'EUROPA
Il “LIBRO VERDE - Scriviamo insieme il futuro dell’Europa. Un progetto, un metodo e un’agenda costituente per la decima legislatura 2024-2029” è finalizzato ad aprire una discussione pubblica per tradursi poi in un “Libro bianco” con proposte ancora puntuali rivolte al nuovo Parlamento europeo ed iniziative di cittadine e di cittadini indirizzate alla nuova Commissione europea nel quadro delle azioni e delle priorità del Movimento Europeo Internazionale.
Esso si iscrive nel quadro del dibattito sul futuro dell’integrazione europea sottoposta alle drammatiche sfide che hanno sconvolto il Continente e i Paesi vicini nel secondo decennio del secolo prendendo come punto di partenza le raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell’Europa e le reazioni dalle diverse istituzioni europee insieme alle indicazioni emerse dal dibattito italiano e dalle organizzazioni rappresentative della società civile dopo la fine della Conferenza.
Esso rientra, inoltre, nel quadro di attività di due progetti più ampi mirati a rafforzare il ruolo del Movimento Europeo come catalizzatore della società civile organizzata in Italia per quanto riguarda le loro aspettative rispetto all’UE.
Il primo di tali progetti “Beni pubblici europei per una prosperità condivisa: opportunità e sfide del sistema Italia nella decima legislatura europea” è realizzato con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ai sensi dell’art. 23 bis del D.P.R. 18/1967.
La seconda iniziativa è la piattaforma di attività “Insieme per l’Europa” promosse dal Movimento Europeo Internazionale con il cofinanziamento dell’Unione europea.
Il Movimento Europeo intende condividere il Libro verde con altre reti della società civile, confrontarsi con ricerche e proposte come quelle del Forum Diseguaglianze Diversità (FDD) nel libro “Quale Europa: capire, discutere, scegliere” e diffonderlo attraverso i nostri centri di coordinamento territoriale e sottoporlo poi alle candidate e ai candidati alle elezioni europee.
Il Libro verde esiste in un formato pocket a stampa ed in un formato e-book e si conclude con una sintesi delle nostre priorità “per un’Europa unita e democratica in un mondo paralizzato da un disordine globale” e con il “Manifesto per le Elezioni Europee 2024 del Movimento Europeo Internazionale”. Un volume secondo (disponibile solo in forma elettronica) riporta diversi testi rilevanti per il dibattito sulle riforme europee tra cui, in particolare, i contributi pervenuti da parte delle organizzazioni facenti parte del Movimento Europeo – Italia
Il “LIBRO VERDE - Scriviamo insieme il futuro dell’Europa. Un progetto, un metodo e un’agenda costituente per la decima legislatura 2024-2029” è finalizzato ad aprire una discussione pubblica per tradursi poi in un “Libro bianco” con proposte ancora puntuali rivolte al nuovo Parlamento europeo ed iniziative di cittadine e di cittadini indirizzate alla nuova Commissione europea nel quadro delle azioni e delle priorità del Movimento Europeo Internazionale.
Esso si iscrive nel quadro del dibattito sul futuro dell’integrazione europea sottoposta alle drammatiche sfide che hanno sconvolto il Continente e i Paesi vicini nel secondo decennio del secolo prendendo come punto di partenza le raccomandazioni della Conferenza sul futuro dell’Europa e le reazioni dalle diverse istituzioni europee insieme alle indicazioni emerse dal dibattito italiano e dalle organizzazioni rappresentative della società civile dopo la fine della Conferenza.
Esso rientra, inoltre, nel quadro di attività di due progetti più ampi mirati a rafforzare il ruolo del Movimento Europeo come catalizzatore della società civile organizzata in Italia per quanto riguarda le loro aspettative rispetto all’UE.
Il primo di tali progetti “Beni pubblici europei per una prosperità condivisa: opportunità e sfide del sistema Italia nella decima legislatura europea” è realizzato con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ai sensi dell’art. 23 bis del D.P.R. 18/1967.
La seconda iniziativa è la piattaforma di attività “Insieme per l’Europa” promosse dal Movimento Europeo Internazionale con il cofinanziamento dell’Unione europea.
Il Movimento Europeo intende condividere il Libro verde con altre reti della società civile, confrontarsi con ricerche e proposte come quelle del Forum Diseguaglianze Diversità (FDD) nel libro “Quale Europa: capire, discutere, scegliere” e diffonderlo attraverso i nostri centri di coordinamento territoriale e sottoporlo poi alle candidate e ai candidati alle elezioni europee.
Il Libro verde esiste in un formato pocket a stampa ed in un formato e-book e si conclude con una sintesi delle nostre priorità “per un’Europa unita e democratica in un mondo paralizzato da un disordine globale” e con il “Manifesto per le Elezioni Europee 2024 del Movimento Europeo Internazionale”. Un volume secondo (disponibile solo in forma elettronica) riporta diversi testi rilevanti per il dibattito sulle riforme europee tra cui, in particolare, i contributi pervenuti da parte delle organizzazioni facenti parte del Movimento Europeo – Italia
19 giugno, ore 14:00-17:30, Bruxelles. Il Members’ Council del Movimento Europeo Internazionale è l'incontro primaverile delle organizzazioni affiliate al MEI, che riunisce la società civile in generale, comprese le parti sociali, le ONG, le amministrazioni locali, le organizzazioni giovanili, il movimento ambientalista, i partiti politici, il mondo accademico e altri ancora. Il Members’ Council discuterà le attività del MEI nella prima metà dell'anno, condividerà gli aggiornamenti sulle rispettive attività e valuterà gli sviluppi politici a livello europeo.
22 giugno, ore 10:30, Milano. L'Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti (ANPPIA) sezione di Milano organizza l'incontro dal titolo incontro “Costruire l'Europa. Ostacoli e prospettive dopo le elezioni”. Interverranno i giornalisti Giampiero Gramaglia e Angela Mauro insieme allo storico Davide Conti e al Presidente del Movimento europeo Italia, già assistente parlamentare di Altiero Spinelli, Pier Virgilio Dastoli. LOCANDINA.