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L’Unione europea unita sull’Ucraina si divide sulla Palestina
La stampa internazionale ha dato scarso rilievo al Vertice, denominato Global Gateway, che si è svolto la scorsa settimana a Bruxelles ai margini del Consiglio europeo fra l’Unione europea e quaranta paesi dell’Africa e dell’Asia con l’obiettivo di avviare un piano di investimenti di trecento miliardi di euro nel settore delle materie prime necessarie all’Unione europea per rafforzare la sua autonomia strategica ma altrettanto necessari ai paesi terzi per aumentare il loro export.
Molti hanno considerato che il Vertice, voluto dalla Commissione europea, fosse una alternativa alla Via della Seta che la Cina ha deciso di dotare di un bilancio più di tre volte superiore a quello stanziato dall’Unione europea.
Il Vertice di Bruxelles è stato snobbato dalla maggioranza dei leader europei che pure erano nella capitale belga per il periodico Consiglio europeo ma anche da molti leader di paesi terzi rappresentati dai loro ministri e fortemente criticato dal Parlamento europeo, riunito a Strasburgo, per “mancanza di una chiara visione strategica”.
Come sappiamo la stampa internazionale ha dato invece molto rilievo alle discussioni fra i leader europei sulla formula da utilizzare per il conflitto scatenato dall’attacco terroristico della organizzazione paramilitare di Hamas ad Israele- che controlla dall’interno e non solo militarmente la Striscia di Gaza avendo spodestato la Autorità Palestinese che controlla invece politicamente la parte della Cisgiordania non occupata dai coloni israeliani - con un complicato negoziato diplomatico fra chi voleva inserire nelle conclusioni del Consiglio europeo la richiesta di una “tregua umanitaria” e chi una “pausa umanitaria” con il risultato finale della apparentemente incomprensibile formula delle “pause umanitarie” necessarie per far pervenire alla popolazione di Gaza generi essenziali non prendendo invece in considerazione la proposta di Pedro Sanchez di una Conferenza internazionale di pace.
Chi si occupa dei rapporti fra l’Unione europea e il Medio Oriente sa che la capacità di influenza dell’Unione europea sul governo di Israele è pari a zero, che non ci sono naturalmente rapporti fra l’Unione europea e Hamas, che dunque i negoziati diplomatici di Bruxelles non avrebbero avuto nessun effetto sullo stato della situazione militare ed umanitaria in Medio Oriente e che questo negoziato appariva grottesco a Tel Aviv, a Gaza ma anche a Washington.
Sappiamo anche che esiste paradossalmente una convergenza di visione fra il governo israeliano e Hamas perché l’uno e l’altro sono contrari alla prospettiva di “due popoli e due Stati”, una prospettiva sostenuta invece dall’Unione europea, dagli Stati Uniti e più in generale dalle Nazioni Unite anche se da decenni molti Stati arabi non hanno mai fatto nulla per agevolarla.
La prospettiva di porre le basi di un’organizzazione di future relazioni pacifiche fra gli israeliani e i palestinesi (che potrà essere agevolata da un mutamento del governo a Tel Aviv e nella conduzione dell’Autorità palestinese con una netta dissociazione dai terroristi di Hamas e dei suoi complici in Medio Oriente) con due Stati indipendenti e sovrani esige che i palestinesi rinuncino all’idea di una libera Palestina (free Palestine) dal fiume (Giordano) al mare (from the river to the sea) che prevale purtroppo in questi giorni nelle manifestazioni popolari che hanno riempito molte piazze d’Europa perché la sua attuazione implicherebbe la scomparsa dello Stato di Israele ma che Israele rinunci contestualmente ai territori illegittimamente occupati dai suoi coloni con il mandato alle Nazioni Unite di creare una zona di confine fra l’uno e l’altro Stato sotto una sua provvisoria amministrazione controllata.
L’assenza della dimensione geopolitica dell’Unione europea, che fu il fiore all’occhiello di Ursula von der Leyen all’inizio della attuale legislatura europea poi soffocato dall’egocentrismo del presidente del Consiglio europeo Charles Michel in questo aiutato dalla natura ermafrodita del Trattato di Lisbona, è apparsa in tutta la sua drammatica evidenza nella cacofonia di posizioni dei governi europei nella Assemblea delle Nazioni Unite sulla risoluzione presentata dalla Giordania con il sostegno di quaranta Stati (“Azioni illegali di Israele nella Gerusalemme est occupata e nei Territori palestinesi occupati”) a cui si sono associati la Russia, il Venezuela, la Corea del Nord e la Bolivia.
I Ventisette non si sono evidentemente consultati né fra di loro né con il taciturno ed irrilevante delegato dell’Unione europea a New York e si sono poi frammentati fra lo stupefacente voto favorevole francese in netta controtendenza rispetto alla posizione di Emmanuel Macron a Bruxelles - a cui si sono aggiunti i voti favorevoli di Spagna, Belgio, Irlanda, Lussemburgo e Malta in coerenza con la linea dei loro governi al Consiglio europeo - l’astensione italiana e tedesca insieme a Paesi Bassi, Svezia, Polonia, Bulgaria, Romania, Grecia e Slovacchia (sapendo che le astensioni non contano) ed il voto contrario di Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia.
Per la cronaca non è stato adottato un emendamento del Canada (per la mancanza di una maggioranza di 2/3 dei membri della Assemblea) che chiedeva una esplicita condanna dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e che ha ottenuto 88 voti a favore, 55 contrari e 23 astensioni.
Ancora una volta l’Unione europea ed i suoi Stati membri hanno deciso di rinunciare a svolgere un ruolo attivo sulla scena internazionale.
Da parte nostra ribadiamo le richieste contenute nella nostra “Dichiarazione sulla pace in Medio Oriente” qui allegata (LINK).
La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee dal 6 al 9 giugno 2024.
Il Movimento europeo Italia seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre 2022 anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.
Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:
- Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità
- Dichiarazione del Movimento europeo sull'attacco terroristico di Hamas ad Israele
- La settimana del Movimento europeo
- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza
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L'EDITORIALE
L’Unione europea unita sull’Ucraina si divide sulla Palestina
La stampa internazionale ha dato scarso rilievo al Vertice, denominato Global Gateway, che si è svolto la scorsa settimana a Bruxelles ai margini del Consiglio europeo fra l’Unione europea e quaranta paesi dell’Africa e dell’Asia con l’obiettivo di avviare un piano di investimenti di trecento miliardi di euro nel settore delle materie prime necessarie all’Unione europea per rafforzare la sua autonomia strategica ma altrettanto necessari ai paesi terzi per aumentare il loro export.
Molti hanno considerato che il Vertice, voluto dalla Commissione europea, fosse una alternativa alla Via della Seta che la Cina ha deciso di dotare di un bilancio più di tre volte superiore a quello stanziato dall’Unione europea.
Il Vertice di Bruxelles è stato snobbato dalla maggioranza dei leader europei che pure erano nella capitale belga per il periodico Consiglio europeo ma anche da molti leader di paesi terzi rappresentati dai loro ministri e fortemente criticato dal Parlamento europeo, riunito a Strasburgo, per “mancanza di una chiara visione strategica”.
Come sappiamo la stampa internazionale ha dato invece molto rilievo alle discussioni fra i leader europei sulla formula da utilizzare per il conflitto scatenato dall’attacco terroristico della organizzazione paramilitare di Hamas ad Israele- che controlla dall’interno e non solo militarmente la Striscia di Gaza avendo spodestato la Autorità Palestinese che controlla invece politicamente la parte della Cisgiordania non occupata dai coloni israeliani - con un complicato negoziato diplomatico fra chi voleva inserire nelle conclusioni del Consiglio europeo la richiesta di una “tregua umanitaria” e chi una “pausa umanitaria” con il risultato finale della apparentemente incomprensibile formula delle “pause umanitarie” necessarie per far pervenire alla popolazione di Gaza generi essenziali non prendendo invece in considerazione la proposta di Pedro Sanchez di una Conferenza internazionale di pace.
Chi si occupa dei rapporti fra l’Unione europea e il Medio Oriente sa che la capacità di influenza dell’Unione europea sul governo di Israele è pari a zero, che non ci sono naturalmente rapporti fra l’Unione europea e Hamas, che dunque i negoziati diplomatici di Bruxelles non avrebbero avuto nessun effetto sullo stato della situazione militare ed umanitaria in Medio Oriente e che questo negoziato appariva grottesco a Tel Aviv, a Gaza ma anche a Washington.
Sappiamo anche che esiste paradossalmente una convergenza di visione fra il governo israeliano e Hamas perché l’uno e l’altro sono contrari alla prospettiva di “due popoli e due Stati”, una prospettiva sostenuta invece dall’Unione europea, dagli Stati Uniti e più in generale dalle Nazioni Unite anche se da decenni molti Stati arabi non hanno mai fatto nulla per agevolarla.
La prospettiva di porre le basi di un’organizzazione di future relazioni pacifiche fra gli israeliani e i palestinesi (che potrà essere agevolata da un mutamento del governo a Tel Aviv e nella conduzione dell’Autorità palestinese con una netta dissociazione dai terroristi di Hamas e dei suoi complici in Medio Oriente) con due Stati indipendenti e sovrani esige che i palestinesi rinuncino all’idea di una libera Palestina (free Palestine) dal fiume (Giordano) al mare (from the river to the sea) che prevale purtroppo in questi giorni nelle manifestazioni popolari che hanno riempito molte piazze d’Europa perché la sua attuazione implicherebbe la scomparsa dello Stato di Israele ma che Israele rinunci contestualmente ai territori illegittimamente occupati dai suoi coloni con il mandato alle Nazioni Unite di creare una zona di confine fra l’uno e l’altro Stato sotto una sua provvisoria amministrazione controllata.
L’assenza della dimensione geopolitica dell’Unione europea, che fu il fiore all’occhiello di Ursula von der Leyen all’inizio della attuale legislatura europea poi soffocato dall’egocentrismo del presidente del Consiglio europeo Charles Michel in questo aiutato dalla natura ermafrodita del Trattato di Lisbona, è apparsa in tutta la sua drammatica evidenza nella cacofonia di posizioni dei governi europei nella Assemblea delle Nazioni Unite sulla risoluzione presentata dalla Giordania con il sostegno di quaranta Stati (“Azioni illegali di Israele nella Gerusalemme est occupata e nei Territori palestinesi occupati”) a cui si sono associati la Russia, il Venezuela, la Corea del Nord e la Bolivia.
I Ventisette non si sono evidentemente consultati né fra di loro né con il taciturno ed irrilevante delegato dell’Unione europea a New York e si sono poi frammentati fra lo stupefacente voto favorevole francese in netta controtendenza rispetto alla posizione di Emmanuel Macron a Bruxelles - a cui si sono aggiunti i voti favorevoli di Spagna, Belgio, Irlanda, Lussemburgo e Malta in coerenza con la linea dei loro governi al Consiglio europeo - l’astensione italiana e tedesca insieme a Paesi Bassi, Svezia, Polonia, Bulgaria, Romania, Grecia e Slovacchia (sapendo che le astensioni non contano) ed il voto contrario di Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Croazia.
Per la cronaca non è stato adottato un emendamento del Canada (per la mancanza di una maggioranza di 2/3 dei membri della Assemblea) che chiedeva una esplicita condanna dell’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e che ha ottenuto 88 voti a favore, 55 contrari e 23 astensioni.
Ancora una volta l’Unione europea ed i suoi Stati membri hanno deciso di rinunciare a svolgere un ruolo attivo sulla scena internazionale.
Da parte nostra ribadiamo le richieste contenute nella nostra “Dichiarazione sulla pace in Medio Oriente” qui allegata (LINK).
Roma, 30 ottobre 2023
DICHIARAZIONE DEL MOVIMENTO EUROPEO SULL’ATTACCO TERRORISTICO DI HAMAS AD ISRAELE E SULLA RICERCA DI UNA PACE STABILE IN MEDIO ORIENTE
Il Movimento europeo in Italia esprime profondo sdegno per l'azione terroristica condotta dalla organizzazione paramilitare islamista di Hamas, che ha provocato morte e distruzione colpendo vittime innocenti tra le quali donne e bambini, ed esprime la sua piena solidarietà allo Stato e alla popolazione di Israele nella difesa della sua sicurezza.
La presa di ostaggi, usati come mezzo di scambio o ancor peggio come scudi umani, rappresenta un atto esecrabile che è contrario al diritto internazionale e ai principi fondamentali della convivenza civile ed essi devono essere immediatamente liberati senza condizioni.
Il Movimento europeo in Italia esprime la sua più grande preoccupazione per la drammatica situazione che si va determinando giorno dopo giorno e che rischia di allargare il conflitto a tutta la regione con gravi conseguenze sulla stabilità mondiale.
Lo Stato di Israele ha il diritto di operare nel rispetto del diritto internazionale per sconfiggere la minaccia terroristica di Hamas perché essa rappresenta un pericolo per l'intera comunità internazionale.
Lo lotta ad Hamas e ai suoi complici deve escludere il coinvolgimento della popolazione palestinesedi Gaza così come azioni militari rivolte contro i civili che renderebbero ancora più drammatica la situazione di due milioni di persone che sono costrette da anni a vivere rinchiuse all’interno di un territorio di 360 km quadrati le cui frontiere esterne sono controllate per la maggior parte dall’esercito israeliano.
Il Movimento europeo in Italia, in coerenza con quanto dichiarato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ritiene che le legittime azioni di autotutela israeliane debbano dunque essere svolte nel pieno rispetto del diritto internazionale evitando bombardamenti indiscriminati.
Il Movimento europeo in Italia ritiene inoltre che non debbano essere adottate misure disumane come la sospensione della fornitura di luce ed acqua ed il blocco di ogni genere di prima necessità che colpiscono l'intera popolazione di Gaza.
Il Movimento europeo in Italia, nell’esprimere il suo profondo cordoglio per tutte le vittime innocenti del conflitto in corso, lancia un appello affinché vengaavviata una tregua nei combattimenti e si riapra il tavolo delle trattative in conformità alle risoluzioni dell'Onu per la creazione di una autonoma entità statuale e territoriale palestinese nel rispetto dell’inviolabilità e della sicurezza dello Stato di Israele.
Solo la concreta attuazione del progetto di due stati e di due popoli che vivano in pace e in sicurezza nel reciproco rispetto potrà portare pace, giustizia e stabilità nella regione mediorientale.
A tal fine, la politica degli insediamenti e dell’occupazione della Cisgiordania attuata da Israele, che - sulla base delle risoluzioni dell’Assemblea delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza - la Comunità internazionale considera un territorio riservato ai palestinesi che vi risiedono, deve cessare perché essa non può essere considerata un “territorio conteso” e deve essere restituita fiducia e sostegno ad una Autorità Palestinese rinnovata e legittimata dal voto popolare, l'unica in grado di rappresentare il popolo della Palestina.
Il Movimento europeo in Italia stigmatizza il mancato rispetto e la mancata attuazione delle Risoluzioni dell’ONU 181 e 242 nonché degli accordi di Oslo che avevano tracciato il percorso per giungere a un’equilibrata soluzione nella Regione.
Il Movimento europeo in Italia sottolinea come gli insediamenti illegali di coloni nei territori perseguita dai governi israeliani e in particolare da quelli guidati da Benjamin Netanyahu così come un’ambigua tolleranza di fazioni palestinesi radicali e islamiche contrarie all’idea dei due stati – impadronitesi della Striscia di Gaza dopo l’abbandono israeliano nel 2005 - allo scopo di indebolire l’Autorità Nazionale Palestinese ha avuto come effetto quello di rafforzare Hamas con la conseguente vanificazione della soluzione dei due Stati.
Il Movimento europeo in Italia – riconoscendosi pienamente nella presa di posizione adottata dal Parlamento europeo il 19 ottobre 2023 - esorta l'Unione europea ad assumere finalmente un ruolo di attoreinternazionale rifuggendo dal metodo inefficace dell’adozione di ripetute dichiarazioni di principio e ad agire unitariamente con le sue Istituzioni ed i suoi Stati membri per promuovere una incisiva azione diplomatica con gli altri attori che svolgono un ruolo in Medio Oriente al fine di porre fine al conflitto, assicurare il necessario aiuto umanitario alle popolazioni civili colpite da questi tragici avvenimenti anche aprendo la via di una protezione temporanea per chi fugge dalla guerra, assicurare la liberazione degli ostaggi, avviare un negoziato – a condizione che l’organizzazione paramilitare di Hamas sia messa in condizione di non nuocere - che conduca a una pace durevole tra il popolo israeliano e il popolo palestinese nel rispetto della legalità internazionale e dei diritti fondamentali dell’Uomo.
In questo quadro, anche l’Italia potrebbe svolgere un ruolo da protagonista rilanciando il progetto proposto agli inizi degli anni ’90 di una Conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo.
Roma, XXXVI edizione EUROVISIONI - Festival Internazionale di Cinema e Televisione
31 ottobre
Roma, Conferenza Stampa di Presentazione della 29° Edizione MedFilm Festival
Roma, evento “Un premio per l'Europa: ricordando Franz Ciminieri”
2 novembre
Berlino, Conferenza europea “A larger, stronger Union – making the European Union fit for enlargement and future members fit for accession” (The German Federal Foreign Office)
IN EVIDENZA
VI SEGNALIAMO
30-31 ottobre, Roma. XXXVI edizione EUROVISIONI - Festival Internazionale di Cinema e Televisione. Si svolge lunedì 30 (Giornata Internazionale) e martedì 31 ottobre (Giornata Italiana) a Villa Medici in Roma. Intervenendo ogni anno su temi di scottante attualità - quest’anno dedicato a “Meta-televisione: l’impatto di Internet e dell’Intelligenza Artificiale sui media” - EUROVISIONI intende favorire l’incontro e l’intesa fra i tre soggetti che muovono il settore audiovisivo: gli operatori, le istituzioni e le aziende. Nato per iniziativa di un gruppo di operatori dell’audiovisivo europeo, è oggi promosso dall’omonima associazione culturale. PROGRAMMA.
31 ottobre, ore 16:00-18:45, Roma. Evento “Un premio per l'Europa: ricordando Franz Ciminieri” organizzato da Pleiade International, in collaborazione con Gambini Editore e University Press con il patrocinio della Camera dei Deputati, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e del Movimento Europeo Italia. L’incontro si articolerà in due momenti: la cerimonia di apertura vedrà i saluti dell’On. Laura Boldrini, Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo e di Simona Agostini Presidente del “Pleiade International Award Franz Ciminieri”. Seguirà il Convegno dal titolo “2024: nell’Eu si vota. Davanti a noi 5 anni di cambiamenti”, che ha come scopo quello di avvicinare gli elettori italiani ai contenuti della campagna elettorale nel minor tempo possibile, in vista delle elezioni del Parlamento europeo del giugno 2024. Interverranno esponenti del mondo accademico e della ricerca. Alla fine del Convegno le premiazioni del “Pleiade International Award” ed. 2023 (dal 1986, e dal 2020, dedicate al ricordo del Prof. Franz Ciminieri). LOCANDINA.
2 novembre, ore 9:30-15:00, Berlino. Il Ministero degli Esteri federale tedesco ospita a Berlino una Conferenza europea di alto livello sull’allargamento e la riforma dell’UE, dal titolo “A larger, stronger Union – making the European Union fit for enlargement and candidate countries fit for accession”. Questa conferenza mira a riunire tutti i ministri degli Esteri degli Stati membri dell'UE e dei paesi candidati all'adesione per approfondire le discussioni attuali sulla riforma dell'UE e sulla potenziale adesione dei paesi candidati. La conferenza fornirà una piattaforma per esplorare collettivamente i dibattiti in corso sulla riforma dell’UE verso una maggiore efficacia e la potenziale adesione all’UE dei paesi candidati.
9-10 novembre, Roma. Convegno “GIUSTIZIA SENZA FRONTIERE” Lo spazio europeo dei diritti fondamentali, sociali, civili. Evento promosso dal Centro Europe Direct dell’Università degli Studi Roma Tre, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche, La Cittadinanza Europea, il CeAS, l’AUSE e il Movimento europeo. LOCANDINA. Live streaming: https://linktr.ee/edromatre
Bollettino quindicinale sulle attività dell'Unione europea a cura dell'Ufficio Rapporti con l'Unione europea della Camera dei deputati. Newsletter n. 22 (16-29 ottobre 2023)
Il Movimento europeo in Italia esprime profondo sdegno per l'azione terroristica condotta dalla organizzazione paramilitare islamista di Hamas, che ha provocato morte e distruzione colpendo vittime innocenti tra le quali donne e bambini, ed esprime la sua piena solidarietà allo Stato e alla popolazione di Israele nella difesa della sua sicurezza.
La presa di ostaggi, usati come mezzo di scambio o ancor peggio come scudi umani, rappresenta un atto esecrabile che è contrario al diritto internazionale e ai principi fondamentali della convivenza civile ed essi devono essere immediatamente liberati senza condizioni.
Il Movimento europeo in Italia esprime la sua più grande preoccupazione per la drammatica situazione che si va determinando giorno dopo giorno e che rischia di allargare il conflitto a tutta la regione con gravi conseguenze sulla stabilità mondiale.
Lo Stato di Israele ha il diritto di operare nel rispetto del diritto internazionale per sconfiggere la minaccia terroristica di Hamas perché essa rappresenta un pericolo per l'intera comunità internazionale.
Lo lotta ad Hamas e ai suoi complici deve escludere il coinvolgimento della popolazione palestinesedi Gaza così come azioni militari rivolte contro i civili che renderebbero ancora più drammatica la situazione di due milioni di persone che sono costrette da anni a vivere rinchiuse all’interno di un territorio di 360 km quadrati le cui frontiere esterne sono controllate per la maggior parte dall’esercito israeliano.
Il Movimento europeo in Italia, in coerenza con quanto dichiarato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, ritiene che le legittime azioni di autotutela israeliane debbano dunque essere svolte nel pieno rispetto del diritto internazionale evitando bombardamenti indiscriminati.
Il Movimento europeo in Italia ritiene inoltre che non debbano essere adottate misure disumane come la sospensione della fornitura di luce ed acqua ed il blocco di ogni genere di prima necessità che colpiscono l'intera popolazione di Gaza.
Il Movimento europeo in Italia, nell’esprimere il suo profondo cordoglio per tutte le vittime innocenti del conflitto in corso, lancia un appello affinché vengaavviata una tregua nei combattimenti e si riapra il tavolo delle trattative in conformità alle risoluzioni dell'Onu per la creazione di una autonoma entità statuale e territoriale palestinese nel rispetto dell’inviolabilità e della sicurezza dello Stato di Israele.
Solo la concreta attuazione del progetto di due stati e di due popoli che vivano in pace e in sicurezza nel reciproco rispetto potrà portare pace, giustizia e stabilità nella regione mediorientale.
A tal fine, la politica degli insediamenti e dell’occupazione della Cisgiordania attuata da Israele, che - sulla base delle risoluzioni dell’Assemblea delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza - la Comunità internazionale considera un territorio riservato ai palestinesi che vi risiedono, deve cessare perché essa non può essere considerata un “territorio conteso” e deve essere restituita fiducia e sostegno ad una Autorità Palestinese rinnovata e legittimata dal voto popolare, l'unica in grado di rappresentare il popolo della Palestina.
Il Movimento europeo in Italia stigmatizza il mancato rispetto e la mancata attuazione delle Risoluzioni dell’ONU 181 e 242 nonché degli accordi di Oslo che avevano tracciato il percorso per giungere a un’equilibrata soluzione nella Regione.
Il Movimento europeo in Italia sottolinea come gli insediamenti illegali di coloni nei territori perseguita dai governi israeliani e in particolare da quelli guidati da Benjamin Netanyahu così come un’ambigua tolleranza di fazioni palestinesi radicali e islamiche contrarie all’idea dei due stati – impadronitesi della Striscia di Gaza dopo l’abbandono israeliano nel 2005 - allo scopo di indebolire l’Autorità Nazionale Palestinese ha avuto come effetto quello di rafforzare Hamas con la conseguente vanificazione della soluzione dei due Stati.
Il Movimento europeo in Italia – riconoscendosi pienamente nella presa di posizione adottata dal Parlamento europeo il 19 ottobre 2023 - esorta l'Unione europea ad assumere finalmente un ruolo di attoreinternazionale rifuggendo dal metodo inefficace dell’adozione di ripetute dichiarazioni di principio e ad agire unitariamente con le sue Istituzioni ed i suoi Stati membri per promuovere una incisiva azione diplomatica con gli altri attori che svolgono un ruolo in Medio Oriente al fine di porre fine al conflitto, assicurare il necessario aiuto umanitario alle popolazioni civili colpite da questi tragici avvenimenti anche aprendo la via di una protezione temporanea per chi fugge dalla guerra, assicurare la liberazione degli ostaggi, avviare un negoziato – a condizione che l’organizzazione paramilitare di Hamas sia messa in condizione di non nuocere - che conduca a una pace durevole tra il popolo israeliano e il popolo palestinese nel rispetto della legalità internazionale e dei diritti fondamentali dell’Uomo.
In questo quadro, anche l’Italia potrebbe svolgere un ruolo da protagonista rilanciando il progetto proposto agli inizi degli anni ’90 di una Conferenza per la sicurezza e la cooperazione nel Mediterraneo alla luce dei risultati del Forum dell’Egitto per la pace del 21 ottobre 2023.
24 ottobre, ore 9:00-13:00, Bruxelles. Nel ricordo del Presidente del Parlamento europeo David Sassoli, tre importanti associazioni europee, il Movimento Europeo Italia, il Movimento dei Focolari e l’Associazione internazionale dei Caterinati (Gruppo romano), insieme alla ex Presidente della commissione cultura del Parlamento europeo Silvia Costa, hanno promosso una iniziativa comune il 24 ottobre a Bruxelles, dal titolo “Corpo europeo di solidarietà e il Servizio civile”, presso la sede del Parlamento europeo e collegata in diretta con lo Spazio Europa David Sassoli a Roma. Al convegno, ospitato da Patrizia Toia e Brando Benifei insieme al Gruppo Socialisti&Democratici, interverranno anche eurodeputati dei gruppi politici dei popolari (PPE), Renew, Green e Conservatori e Riformisti (ECR) e, per la Commissione europea, Sophia Eriksson Waterschoot, direttore del Dipartimento Giovani, Educazione ed ERASMUS + della Direzione Generale Istruzione e Giovani (EAC), insieme a rappresentanti del Centro europeo del Volontariato, al Forum europeo dei Giovani, alla direttrice dell’Ufficio del Servizio civile Universale del Dipartimento Gioventù e a dirigenti della Agenzia nazionale Giovani del Governo italiano. I lavori saranno aperti, in rappresentanza degli enti promotori da Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Europeo Italia, da Jesús Morán co-Presidente del Movimento dei Focolari e da Aldo Bernabei Presidente del Gruppo Romano dell’ Associazione Internazionale dei Caterinati. È previsto l’intervento del Nunzio apostolico presso l’Unione Europea, Noël Treanor e sarà presente ai lavori anche il segretario generale della COMECE, Manuel Barrios. PROGRAMMA e COMUNICATO STAMPA. LINK PER SEGUIRE L’EVENTO.
25 ottobre, ore 20:30. “CAMBIAMO ROTTA ALL’EUROPA” – UNA PROPOSTA FEDERALISTA. Evento promosso da Fondazione Critica Liberale e Repubblicani europei. – Diretta Facebook sulla pagina di Repubblicani Europei. Intervengono il Presidente del Movimento europeo Pier Virgilio Dastoli, Giovanni Vetritto, Direttore di Stati Uniti d’Europa, il Presidente di Repubblicani europei, On. Niccolò Rinaldi e la Segretaria Nazionale di MRE, Sen. Luciana Sbarbati. LOCANDINA.
9-10 novembre, Roma. Convegno “GIUSTIZIA SENZA FRONTIERE” Lo spazio europeo dei diritti fondamentali, sociali, civili. Evento promosso dal Centro Europe Direct dell’Università degli Studi Roma Tre, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche, La Cittadinanza Europea, il CeAS, l’AUSE e il Movimento europeo. LOCANDINA. Live streaming: https://linktr.ee/edromatre
Bruxelles, Convegno "Corpo Europeo Di Solidarietà (CES) e Servizio Civile in Europa" In memoria del Presidente David Maria Sassoli (Movimento Europeo Italia, Movimento dei Focolari e Associazione internazionale dei Caterinati (Gruppo romano), insieme alla ex Presidente della commissione cultura del Parlamento europeo Silvia Costa)