Il nostro sito web utilizza i cookies per offrirti una migliore esperienza di navigazione. Continuando ci dai il permesso di installare cookie sul tuo dispositivo, come descritto nella nostra Cookie Policyx
Bruxelles, Conferenza “A new era for European economic governance?” (Finance Watch)
25 gennaio
Bruxelles, Privacy Camp 2023 - Workshop: Policing the crisis, policing as crisis: the problem(s) with Europol (Statewatch)
Roma, “Giovani: come rivoluzionare la transizione scuola - formazione - lavoro. A confronto con forze politiche ed esperti” (Giovani delle Acli e StartNet Youth insieme a numerose associazioni giovanili nazionali)
Ha lasciato il variegato mondo federalista, vicino a cento tre anni, Andrea Chiti Batelli senza soffrire, il piu spinelliano degli spinelliani forse più spinelliano dello stesso Altiero Spinelli.
Scrittore e a suo modo politico ha percorso per anni le strade federaliste e le istituzioni europee.
Sua è una delle due targhe incastonate sulla facciata del Municipio di Ventotene per celebrare il Manifesto per una Europa libera e unita e il Movimento federalista Europeo fondato da Altiero Spinelli a casa di Mario Alberto Rollier nell’agosto del 1943.
Suo è il volume della commissione affari istituzionali con la raccolta della più importante documentazione sulle tappe della costruzione europea vista da un federalista non trinariciuto.
Sarebbe bello poter pensare che Andrea possa riposare per l’eternità nel cimitero di Ventotene accanto alle ceneri di Spinelli anche se, conoscendo il carattere di Altiero e di Andrea, il riposo potrebbe essere costantemente interrotto da accese discussioni sulla coerenza delle battaglia federalista.
Lo ricordiamo con grande simpatia, stima ed affetto come un grande federalista che è stato per decenni un generoso compagno di strada.
« Armée: un budget pour temps de guerre ». Così ha intitolato Le Monde il 22 gennaio la presentazione che Emmanuel Macron ha fatto del progetto di “Legge sulla programmazione militare” (LPM) per il periodo 2024-2030 con un ammontare totale di 413 miliardi di Euro che dovrebbe essere simbolicamente adottato dalla Assemblea nazionale il 14 luglio 2023.
La priorità del nuovo modello della difesa francese dovrebbe essere data alla dissuasione e in particolare alla deterrenza nucleare ispirandosi alla decisione del generale De Gaulle nel 1960 di dotare la Francia dell’arma nucleare, alla intelligence e infine al cyber e cioè alla capacità della Francia di dotarsi di mezzi e risorse adeguate per la cybersicurezza.
Vale la pena di sottolineare che, di fronte alla riduzione della presenza della Francia in Africa e nei territori d’Oltremare, la nuova Legge insiste sulla necessità di investire nella regione dell’Indopacifico dove si teme un intervento più massiccio della Cina e dove la Francia potrebbe essere chiamata a difendere da sola i suoi interessi nazionali strategici pensando o illudendosi di mettersi alla testa di una coalizione internazionale al di fuori della Alleanza Atlantica.
Nello stesso numero di Le Monde, il ministro della difesa francese Sébastien Lecornu declina con maggiore precisione le scelte strategiche della Francia sottolineando che il nuovo bilancio militare deve permettere a Parigi di “restare una potenza mondiale..al servizio di una strategia per garantire la protezione del paese”.
In questo quadro si inserisce la dissuasione nucleare (“noi siamo una potenza di cui gli interessi vitali sono protetti dalla dissuasione nucleare”) per preparare la terza generazione marina (i sottomarini) e terra-aria (i missili) al fine di garantite alla Francia di rimanere nel gruppo di testa delle tre maggiori potenze nucleari nel mondo con Stati Uniti e Cina.
Insieme alla dissuasione nucleare lo sforzo della Francia sarà legato alla risposta alle nuove sfide: il cyber, il settore spaziale, i servizi di intelligence, la difesa terra-aria e i nuovi droni con particolare riferimento al rafforzamento delle “capacità sovrane contro gli attacchi cibernetici” accelerando la digitalizzazione delle forze armate francesi e fondandosi sul principio di “acquistare francese come garanzia della sovranità della Francia”.
La decisione francese arriva alla vigilia delle celebrazioni (o della commemorazione) del Trattato dell’Eliseo ed a un anno dall’annuncio del cancelliere Olaf Scholz di un investimento una tantum di 100 miliardi di Euro “per modernizzare la Bundeswehr” con un approccio che ignorava totalmente l’obiettivo di una maggiore integrazione europea nella difesa e metteva solo l’accento sulla solidarietà atlantica come risposta alla aggressione della Russia contro l’Ucraina.
Guardando i dati diffusi sia dal SIPRI di Stoccolma che dall’IISSS di Londra appare con chiarezza che quell’aggressione ha spinto quasi tutti i governi europei ad aumentare le spese militari a cominciare dai paesi Baltici e dell’Europa centrale puntando al tetto del 2% del PIL nazionale a cui si aggiungono le decisioni di maggiori investimenti militari dagli Stati della “vecchia Europa”.
Tutto ciò sta avvenendo al di fuori ed anzi in contrasto col l’obiettivo di una difesa comune europea “come parte integrante della politica estera e della sicurezza” o almeno di un embrione di cooperazione europea nel settore degli acquisti di materiali, delle materie rare, dell’accesso al digitale, di una comune intelligence e del ruolo della transizione energetica nel settore della difesa rendendo praticamente senza alcun effetto operativo la cosiddetta “bussola strategica” adottata frettolosamente nella primavera 2022 al solo scopo di nascondere la disunione europea nello sconvolgimento geopolitico provocato dalla guerra in Ucraina.
Tutto ciò spiega e in qualche modo giustifica la “dichiarazione comune” firmata a Bruxelles il 10 gennaio 2023 da Jens Stoltenberg, Charles Michel e Ursula von der Leyen sulla (virtuale) cooperazione fra la NATO e l’UE che conferma l’evidenza secondo cui “la NATO resta il fondamento della difesa collettiva dei suoi alleati ed è essenziale per la sicurezza Euro-Atlantica”.
Ha scritto The Economist: “A common defence: not until Europeans have a European government” aggiungendo però: “European defence needs Britains. Without the world’s third largest defence spender in 2022 fully engaged European defence would be no defence at all”.
La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee del maggio 2024.
Il Movimento europeo Italia seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre 2022 anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.
Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:
- Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità
- Addio ad Andrea Chiti Batelli
- La settimana del Movimento europeo
- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza
- Attiriamo la vostra attenzione
- 42° edizione del Seminario nazionale di formazione federalista di Ventotene
- Documenti tematici (Gennaio 2023)
Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.
La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee del maggio 2024.
Il Movimento europeo Italia seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre 2022 anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.
Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:
- Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità
- Addio ad Andrea Chiti Batelli
- La settimana del Movimento europeo
- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza
- Attiriamo la vostra attenzione
- 42° edizione del Seminario nazionale di formazione federalista di Ventotene
- Documenti tematici (Gennaio 2023)
Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.
L'EDITORIALE
La disunione militare europea
« Armée: un budget pour temps de guerre ». Così ha intitolato Le Monde il 22 gennaio la presentazione che Emmanuel Macron ha fatto del progetto di “Legge sulla programmazione militare” (LPM) per il periodo 2024-2030 con un ammontare totale di 413 miliardi di Euro che dovrebbe essere simbolicamente adottato dalla Assemblea nazionale il 14 luglio 2023.
La priorità del nuovo modello della difesa francese dovrebbe essere data alla dissuasione e in particolare alla deterrenza nucleare ispirandosi alla decisione del generale De Gaulle nel 1960 di dotare la Francia dell’arma nucleare, alla intelligence e infine al cyber e cioè alla capacità della Francia di dotarsi di mezzi e risorse adeguate per la cybersicurezza.
Vale la pena di sottolineare che, di fronte alla riduzione della presenza della Francia in Africa e nei territori d’Oltremare, la nuova Legge insiste sulla necessità di investire nella regione dell’Indopacifico dove si teme un intervento più massiccio della Cina e dove la Francia potrebbe essere chiamata a difendere da sola i suoi interessi nazionali strategici pensando o illudendosi di mettersi alla testa di una coalizione internazionale al di fuori della Alleanza Atlantica.
Nello stesso numero di Le Monde, il ministro della difesa francese Sébastien Lecornu declina con maggiore precisione le scelte strategiche della Francia sottolineando che il nuovo bilancio militare deve permettere a Parigi di “restare una potenza mondiale..al servizio di una strategia per garantire la protezione del paese”.
In questo quadro si inserisce la dissuasione nucleare (“noi siamo una potenza di cui gli interessi vitali sono protetti dalla dissuasione nucleare”) per preparare la terza generazione marina (i sottomarini) e terra-aria (i missili) al fine di garantite alla Francia di rimanere nel gruppo di testa delle tre maggiori potenze nucleari nel mondo con Stati Uniti e Cina.
Insieme alla dissuasione nucleare lo sforzo della Francia sarà legato alla risposta alle nuove sfide: il cyber, il settore spaziale, i servizi di intelligence, la difesa terra-aria e i nuovi droni con particolare riferimento al rafforzamento delle “capacità sovrane contro gli attacchi cibernetici” accelerando la digitalizzazione delle forze armate francesi e fondandosi sul principio di “acquistare francese come garanzia della sovranità della Francia”.
La decisione francese arriva alla vigilia delle celebrazioni (o della commemorazione) del Trattato dell’Eliseo ed a un anno dall’annuncio del cancelliere Olaf Scholz di un investimento una tantum di 100 miliardi di Euro “per modernizzare la Bundeswehr” con un approccio che ignorava totalmente l’obiettivo di una maggiore integrazione europea nella difesa e metteva solo l’accento sulla solidarietà atlantica come risposta alla aggressione della Russia contro l’Ucraina.
Guardando i dati diffusi sia dal SIPRI di Stoccolma che dall’IISSS di Londra appare con chiarezza che quell’aggressione ha spinto quasi tutti i governi europei ad aumentare le spese militari a cominciare dai paesi Baltici e dell’Europa centrale puntando al tetto del 2% del PIL nazionale a cui si aggiungono le decisioni di maggiori investimenti militari dagli Stati della “vecchia Europa”.
Tutto ciò sta avvenendo al di fuori ed anzi in contrasto col l’obiettivo di una difesa comune europea “come parte integrante della politica estera e della sicurezza” o almeno di un embrione di cooperazione europea nel settore degli acquisti di materiali, delle materie rare, dell’accesso al digitale, di una comune intelligence e del ruolo della transizione energetica nel settore della difesa rendendo praticamente senza alcun effetto operativo la cosiddetta “bussola strategica” adottata frettolosamente nella primavera 2022 al solo scopo di nascondere la disunione europea nello sconvolgimento geopolitico provocato dalla guerra in Ucraina.
Tutto ciò spiega e in qualche modo giustifica la “dichiarazione comune” firmata a Bruxelles il 10 gennaio 2023 da Jens Stoltenberg, Charles Michel e Ursula von der Leyen sulla (virtuale) cooperazione fra la NATO e l’UE che conferma l’evidenza secondo cui “la NATO resta il fondamento della difesa collettiva dei suoi alleati ed è essenziale per la sicurezza Euro-Atlantica”.
Ha scritto The Economist: “A common defence: not until Europeans have a European government” aggiungendo però: “European defence needs Britains. Without the world’s third largest defence spender in 2022 fully engaged European defence would be no defence at all”.
23 gennaio 2023
ADDIO AD ANDREA CHITI BATELLI
Ha lasciato il variegato mondo federalista, vicino a cento tre anni, Andrea Chiti Batelli senza soffrire, il piu spinelliano degli spinelliani forse più spinelliano dello stesso Altiero Spinelli.
Scrittore e a suo modo politico ha percorso per anni le strade federaliste e le istituzioni europee.
Sua è una delle due targhe incastonate sulla facciata del Municipio di Ventotene per celebrare il Manifesto per una Europa libera e unita e il Movimento federalista Europeo fondato da Altiero Spinelli a casa di Mario Alberto Rollier nell’agosto del 1943.
Suo è il volume della commissione affari istituzionali con la raccolta della più importante documentazione sulle tappe della costruzione europea vista da un federalista non trinariciuto.
Sarebbe bello poter pensare che Andrea possa riposare per l’eternità nel cimitero di Ventotene accanto alle ceneri di Spinelli anche se, conoscendo il carattere di Altiero e di Andrea, il riposo potrebbe essere costantemente interrotto da accese discussioni sulla coerenza delle battaglia federalista.
Lo ricordiamo con grande simpatia, stima ed affetto come un grande federalista che è stato per decenni un generoso compagno di strada.
Pier Virgilio Dastoli, Presidente
LA SETTIMANA DEL MOVIMENTO EUROPEO
24 gennaio
Bruxelles, Conferenza “A new era for European economic governance?” (Finance Watch)
25 gennaio
Bruxelles, Privacy Camp 2023 - Workshop: Policing the crisis, policing as crisis: the problem(s) with Europol (Statewatch)
Roma, “Giovani: come rivoluzionare la transizione scuola - formazione - lavoro. A confronto con forze politiche ed esperti” (Giovani delle Acli e StartNet Youth insieme a numerose associazioni giovanili nazionali)
26 gennaio
Sauvons l’Europe, Assemblée générale 2023
27 gennaio
Riunione Infocivica-Democrazia futura
IN EVIDENZA
VI SEGNALIAMO
SAVE THE DATE ! Martedì 7 febbraio, ore 18:00-20:00. Nell’ambito del ciclo di incontri “DIALOGHI EUROPEI”, il Movimento europeo Italia promuove il terzo Webinar dal titolo “LE POLITICHE MIGRATORIE ALLA PROVA DEI DIRITTI FONDAMENTALI”. Tra gli interventi previsti: Veronica Alfonsi - Presidente Open Arms Italia, Chiara Favilli - Ordinaria di diritto dell’Unione Università di Firenze, Mariarosaria Guglielmi - Presidente MEDEL – Magistrati europei per la democrazia e libertà, Gianni La Bella - Comunità di Sant’Egidio, Marco Tarquinio - Direttore Avvenire. L’incontro si svolgerà sulla piattaforma zoom del Movimento europeo e sarà trasmesso in streaming sulla propria pagina Facebook. Il programma sarà presto disponibile sul sito del Movimento europeo. E’ comunque possibile inviare sin da ora una richiesta di iscrizione all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Siamo a Viareggio il 20 e 21 gennaio alla Scuola di politiche europee intitolata a Ursula Hirschmann, coordinata e promossa dal nostro coordinatore regionale Alberto D’Alessandro nel quadro della Casa Europa che costituisce il primo mattone per creare Case Europa in tutta Italia e per creare una federazione italiana delle Case Europa.
Sta nascendo una Casa Europa a Venezia, ne nasceranno a Parma e poi in Calabria o meglio nelle Calabrie per affiancare alla loro azione di luoghi della società civile quella degli Europe Direct e dei CDE.
Abbiamo colto l’occasione della Scuola di politiche europee per avviare la creazione di un centro di coordinamento regionale in Toscana e per verificare le possibilità di creare altri centri in Veneto e in Calabria dopo quello creato in Umbria e quello che sarà creato il 14 febbraio a Genova.
Abbiamo discusso dello stato dell’Europa di ieri, oggi e domani in vista delle elezioni europee nel 2024 che dovranno essere il tempo per l’avvio di un processo democratico costituente che consenta all’Unione europea di superare le emergenze e pianificare il suo futuro andando al di là del Trattato di Lisbona.
Viareggio, 21 gennaio 2023
42° edizione del Seminario nazionale di formazione federalista di Ventotene: Bando di selezione per la partecipazione di studenti nella Regione Lazio
L’Istituto di studi federalisti “Altiero Spinelli” con il Movimento Federalista Europeo centro regionale del Lazio e Gioventù Federalista Europea centro regionale del Lazio hanno indetto la selezione per la partecipazione alla 42° edizione del Seminario nazionale di formazione federalista di Ventotene (legge regionale del Lazio n. 37/1983) con apposito bando qui consultabile, rivolto a studenti e studentesse delle scuole superiori di secondo grado e universitari e universitarie del Lazio.
Scadenza per la presentazione della candidatura: 14 aprile 2023.