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L’obiettivo del concorso è stimolare nelle nuove generazioni una maggiore consapevolezza riguardo al destino comune che ci lega come cittadini europei, anche attraverso un processo di sviluppo di un nuovo modello di Unione, da plasmare attraverso una partecipazione più attiva dei suoi cittadini, capace di affrontare le disuguaglianze al suo interno mediante politiche eque, sostenibili, innovative e competitive, fondate sui principi di sussidiarietà e proporzionalità.
La partecipazione al concorso è gratuita ed è riservata a studenti che, alla data di presentazione della domanda, siano cittadini di uno degli stati membri e siano iscritti presso un’università con sede nel territorio delle Repubblica Italiana.
Il partecipante dovrà compilare la domanda di partecipazione al concorso (allegata all'interno del bando) e farla pervenire, unitamente al documento elaborato, in formato digitale, all’indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. a partire dal 1° dicembre 2021 e non oltre il 31 gennaio 2022.
18 gennaio 2022, ore 10:00-13:00, evento finale di presentazione dei risultati del progetto "Dica Europa!", "Dialogo, Integrazione, Competenze e Abilità nel Terzo settore”, un programma di formazione sulla progettazione europea promosso da ANPAL e Fondo Sociale Europeo e sviluppato da un partenariato formato dalle società Studio Saperessere e Prodos Consulting, Cittadinanzattiva, Arci e Legambiente. L’incontro si terrà in presenza a Roma e online sulla pagina Facebook di DICA Europa. Per partecipare in presenza, è necessario iscriversi gratuitamente. PROGRAMMA.
18 gennaio 2022, ore 18:00-19:30. Il Movimento europeo in Italia, insieme al Movimento europeo tedesco e in collaborazione con le Fondazioni Ebert e Konrad Adenauer in Italia e l'Ambasciata della Repubblica federale di Germania in Italia, organizza il Webinar dal titolo “Il futuro dell’UE, quali le linee del nuovo governo tedesco”. L’incontro, i cui lavori si svolgeranno in lingua italiana, si terrà su piattaforma zoom e sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook del Movimento europeo. Dopo i saluti introduttivi da parte delle Sottosegretarie di stato agli Affari europei e al Ministero per l’Economia e la protezione dell’Ambiente della Repubblica Federale di Germania, ci sarà una presentazione delle priorità politiche europee del governo tedesco da parte di rappresentanti del Movimento Europeo tedesco e italiano e approfondimenti da parte di rappresentanti di Fondazioni politiche tedesche in Italia. Interverranno inoltre Benedetto Della Vedova - Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Mario Monti - Senato della Repubblica e Lia Quartapelle - Camera dei Deputati. Le conclusioni saranno affidate agli Ambasciatori della Repubblica Italiana in Germania e della Repubblica Federale di Germania in Italia, Armando Varricchio e Viktor Elbling. Segui l'evento sulle piattaforme Zoom e Facebook, REGISTRATI QUI - Programma dettagliato.
1)L’Italia ha bisogno di un Capo dello Stato federalista europeo
Nella scelta del Capo dello Stato che verrà la dimensione internazionale ed europea della sua missione dovrà far parte degli elementi essenziali delle valutazioni che dovranno essere fatte dai grandi elettori che molti chiamano “europeisti” e che noi vorremmo iscrivere fra coloro che condividono l’urgenza e la necessità di superare il metodo comunitario e gettare le basi di un sistema federale.
I ruoli svolti dal 1999 al 2021 da Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella - e cioè gli anni che vanno dall’avvio dell’Unione monetaria con Carlo Azeglio Ciampi al piano per la ripresa europea con Sergio Mattarella - hanno rappresentato ben più che la garanzia dell’unità nazionale perché i tre presidenti hanno saputo nello stesso tempo interpretare l’interesse nazionale per un’Europa sempre più integrata e educare il popolo italiano alla cittadinanza attiva europea.
Nel solco tracciato da Luigi Einaudi, i tre presidenti hanno contribuito a rafforzare i legami con i partner europei, hanno dialogato autorevolmente con le istituzioni europee, hanno reso strutturale e costruttivo i rapporti con gli altri capi di Stato, hanno aiutato i vari governi che si sono succeduti in questi ventidue anni a precisare e rendere più incisiva la posizione italiana alla vigilia di ogni Consiglio europeo.
L’interdipendenza dell’Italia con gli alleati e con i paesi vicini ha trasformato in questi anni la missione del Presidente della Repubblica pur nel rispetto del dettato costituzionale conducendoci a ritenere che le convinzioni europee e l’esperienza internazionale del Capo dello Stato che verrà saranno una condizione essenziale e prioritaria nella scelta dei grandi elettori che noi auspichiamo debba essere di orientamento federalista europeo in un dialogo costante fra il popolarismo cristiano di ispirazione universalista, l’internazionalismo socialista, il cosmopolitismo liberale e la cultura ambientalista che ha caratterizzato i trenta mesi della presidenza di David Maria Sassoli al Parlamento europeo.
Il Movimento europeo in Italia - Roma 16 gennaio 2022
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2)Il Movimento europeo in Italia partecipa all’immenso dolore per la scomparsa del Presidente del Parlamento europeo David-Maria Sassoli ed esprime la sua grande ammirazione per il suo coraggio esemplare dimostrato quotidianamente nelle vicende politiche ed in quelle personali.
Ricordiamo con commozione l’intenso discorso del 9 maggio 2021 all’inaugurazione della Conferenza sul futuro dell’Europa e la sua strenua difesa dei diritti fondamentali in Europa e nel mondo.
Che la terra ti sia lieve.
11 gennaio 2022
Riproponiamo qui di seguito il videomessaggio inviatoci dal Presidente David Sassoli in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Schuman (9 maggio 2020), insieme al suo discorso integrale d'insediamento come Presidente del Parlamento europeo il 3 luglio 2019.
Dalla Conferenza sul futuro dell’Europa alle elezioni europee del 2024 le proposte di metodo del Movimento europeo
L’emozione suscitata dalla scomparsa di David Maria Sassoli nella notte fra il 10 e l’11 gennaio è stata una risposta corale alla sgangherata affermazione di Lucio Caracciolo sulla “disgregazione del sogno europeo” (L’Espresso, 9 gennaio 2022).
L’opinione pubblica non solo italiana si è riconosciuta soprattutto nel Presidente del Parlamento europeo e cioè nell’unica assemblea transnazionale che si esprime a nome delle cittadine e di cittadini di ventotto paesi (divenuti ventisette dopo la Brexit) che l’hanno eletto nel maggio 2019, un “compagno di banco” - come è stato definito nell’ultimo saluto - che ha contribuito in trenta mesi a difendere il valore dei ponti contro lo scandalo dei muri, l’Europa che unisce contro i sovranismi che dividono, l’inclusione contro l’esclusione.
In trenta mesi di una difficile e talvolta drammatica presidenza, David Maria Sassoli ha difeso con pazienza e determinazione il ruolo centrale del Parlamento europeo contro l’immobilismo dei governi, la necessità ormai ineludibile di andare al di là di un trattato firmato più di quattordici anni fa, la convinzione che il lungo periodo del rigore finanziario dovesse essere dimenticato non solo per rispondere all’emergenza sanitaria ma per gettare le basi di una comunità capace di garantire beni comuni, la forza del diritto contro il diritto della forza.
In questi mesi abbiamo spesso dialogato con David Maria Sassoli sul futuro dell’Europa e sulle prospettive di una Conferenza che molti governi – ma anche una parte della Commissione europea – avrebbero voluto limitare ad una ennesima consultazione senza aprire quello spazio pubblico e innovativo di dialogo fra la democrazia partecipativa e quella rappresentativa.
Il rischio che il tempo ristretto della Conferenza a dieci mesi a causa del COVID e del conflitto interistituzionale faccia prevalere l’immobilismo dei governi è molto forte perché, a due terzi del cammino, non è ancora emersa la conflittualità sommersa fra due visioni diverse del futuro dell’Europa: quella del ritorno al passato delle apparenti sovranità nazionali o quella rivolta al futuro di un’Europa politicamente integrata e sovrana.
Per questa ragione i grandi organi di informazione e comunicazione tacciono tuttora sulla Conferenza e l’opinione pubblica europea ne ignora l’esistenza come evidenzia il fatto che in nove mesi dal 19 aprile 2021 solo quarantaduemila cittadine e cittadini hanno deciso di essere attivi sulla piattaforma digitale e solo trecentosessanta mila persone hanno partecipato ai quattromila ottocento eventi in tutta l’Unione e cioè meno di ottanta partecipanti a evento (https://futureu.europa.eu).
E’ in questo senso negativamente significativo il fatto che Le Monde, nel paese che più degli altri ventisei dovrebbe essere più attento alla Conferenza, abbia dedicato nell’edizione del 16-17 gennaio 2022 due intere pagine (p. 2-3) al tema “quand la citoyenneté fait débat” - con interventi di filosofi, scienziati della politica e financo Chantal Jouanno presidente della Commissione nazionale del dibattito pubblico (CNDP) dedicati alla désobéissance civile, alle assemblées citoyennes, alla dérèglementation climatique, a Féminisme, antiracisme, écologie, antispécisme, alla réforme du système d’information, al droit d’expérimentation démocratique, e a gouverner autrement - ma nemmeno una parola è stata dedicata alla Conferenza pur ricordando uno studio dell’OCSE secondo cui negli ultimi anni ci sono stati in Europa “574 dispositifs délibératifs associant des citoyens ordinaires au processus de représentation”.
Mancano quattro sessioni plenarie alla conclusione della Conferenza, che è stata fissata a Strasburgo – se le varianti del COVID non creassero nuovi ostacoli – il 9 maggio e i quattro citizens panel termineranno a metà febbraio ma non è stato ancora deciso se gli orientamenti emersi dalle oltre duecento raccomandazioni dei cittadini estratti a sorte e dalle tredicimila idee riversate nella piattaforma digitale saranno adottati dalla Conferenza nel suo insieme, dal Comitato esecutivo o dai tre copresidenti per essere inviati a Consiglio, Commissione e Parlamento europeo.
In questo quadro il Movimento europeo presenterà il 27 gennaio alla piattaforma - creata in Italia il 6 settembre 2019 insieme al CNEL – la seguente proposta da sottoporre al governo e al Parlamento italiano dopo l’elezione del Presidente della Repubblica e infine al Comitato esecutivo della Conferenza:
Gli orientamenti emersi dal dibattito nelle sessioni plenarie, nei panel delle cittadine e dei cittadini, nei gruppi di lavoro e sulla piattaforma devono essere adottati a maggioranza dalla sessione plenaria del 9 maggio 2022 sulla base di un rapporto del Comitato esecutivo aperto alla partecipazione come osservatoti dei delegati della società civile e di un delegato per ogni panel dei cittadini. La riunione conclusiva del Comitato esecutivo deve essere diffusa in streaming.
Il Consiglio, la Commissione e il Parlamento europeo devono ricevere il mandato di adottare – ciascuno nell’ambito delle proprie responsabilità istituzionali ed entro il 31 dicembre 2022 – un rapporto contenente delle proposte sulle politiche dell’Unione e sull’eventuale riforma del sistema europeo indicando anche il metodo e l’agenda per realizzarla
La Conferenza riprenderà i suoi lavori a gennaio 2023 e fino ad ottobre 2023 per dare la possibilità ai rappresentanti delle cittadine e dei cittadini nei panel europei e nazionali e ad una riunione interparlamentare secondo il modello delle “assise” che si svolsero a Roma nel novembre 1990 di valutare i tre rapporti delle istituzioni europee
I congressi dei partiti europei, che si svolgeranno fra l’autunno 2023 e la primavera 2024 per preparare le elezioni europee del 26 maggio 2024 e designare i loro candidati alla presidenza della Commissione europea (Spitzenkandidaten) insieme alle liste transnazionali, dovranno decidere se affidare al nuovo Parlamento europeo il mandato costituente per discutere, elaborare e adottare una proposta di riforma dell’Unione europea per andare al di là del Trattato di Lisbona da sottoporre alla ratifica dei parlamenti nazionali e/o a un referendum paneuropeo – secondo il modello del Progetto di Trattato che istituisce l’Unione europea (“progetto Spinelli”) approvato dal Parlamento europeo il 14 febbraio 1984 – indicando le modalità per la sua entrata in vigore nel caso in cui alcuni parlamenti decidano di non ratificarlo e sollecitandoli a stabilire un comune periodo di tempo per le ratifiche.
L’approfondimento (deepening) dell’Unione europea dovrà aver luogo in tempo utile prima della conclusione dei negoziati con i paesi candidati dei Balcani Occidentali (enlarging) e in ogni caso prima dell’inizio del nuovo bilancio europeo pluriennale 2028-2032 che dovrà essere quinquennale e non più settennale e finanziato integralmente da risorse proprie.
La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione a partire dalla Conferenza sul futuro dell’Europa.
Come sapete, la Conferenza è stata avviata il 9 maggio 2021 a Strasburgo e dovrebbe concludersi nella prossima primavera.
Ecco l’indice della nostra newsletter
- Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità
- Rubrica “Pillole d’Europa”
- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza
- Attiriamo la vostra attenzione
- Agenda della settimana a cura del Movimento Europeo Internazionale
- Next Generation EU a cura di Euractiv
- Campagna di informazione sull'Europa
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