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LA BUSSOLA EUROPEA

Io mi auguro – ha detto Paolo Gentiloni – che il rapporto Draghi, che arriva proprio in un momento in cui finisce il ciclo dell’attuale Commissione e sta per cominciare quello della prossima, sia la bussola con la quale orientarsi”:

Ce lo auguriamo anche noi poiché la nuova Commissione dovrà tradurre gli orientamenti del 18 luglio (“Europe’s choice”), che hanno costituito la base politica dell’investitura parlamentare di Ursula von der Leyen, in un programma preciso per la legislatura 2024-2029 fondato – come afferma il Trattato – sulla coerenza, l’efficacia e la collegialità.

Le 170 proposte del rapporto Draghi dovranno essere tradotte innanzitutto in uno schema di carattere legislativo in cui la semplificazione - annunciata da Ursula von der Leyen e confermata da Mario Draghi - non si trasformi in un indebolimento dell’azione europea attraverso una interpretazione riduttiva del principio di sussidiarietà ma in un rafforzamento dell’intervento di Bruxelles nelle politiche in cui serve più Europa e non meno Europa.

Lo schema legislativo dovrà dunque indicare il metodo per la realizzazione delle proposte indicando i settori in cui l’Unione europea dovrà intervenire attraverso regolamenti o direttive ma sapendo che la ripartizione delle competenze previste dal Trattato di Lisbona limita in alcuni importanti casi legati all’obiettivo della competitività - come la politica industriale o la formazione – la dimensione sovranazionale ad “azioni per sostenere, coordinare o completare l’azione degli Stati membri” escludendo interventi di carattere legislativo.

L’assenza di atti normativi o di norme di armonizzazione non deve escludere tuttavia ed anzi esige strumenti finanziari ad effetto equivalente per centralizzare l’intervento dell’Unione europea con investimenti consistenti necessari alla realizzazione degli obiettivi indicati dal Trattato e precisati da Mario Draghi nel “superamento del divario di innovazione con gli Stati Uniti e la Cina”, nella “decarbonizzazione come opportunità per la competitività”, nella “sicurezza” e nella “riduzione delle dipendenze”.

In un quadro geopolitico mutato, la pace – afferma Mario Draghi – resta il primo e principale obiettivo dell’Europa ma le minacce alla sicurezza fisica sono in aumento e l’Unione europea deve prepararsi nel settore della difesa superando gli “ostacoli della frammentazione” e agendo in modo più coeso attraverso la “standardizzazione e l’interoperabilità” e non necessariamente attraverso l’aumento delle spese militari poiché “noi siamo già la seconda area al mondo in termini di investimenti”.

Il settore privato – ci ricorda ancora Mario Draghi – non sarà in grado di “fare la parte del leone” nel finanziamento degli investimenti senza l’intervento del settore pubblico “in beni pubblici chiave come l’innovazione rivoluzionaria”.

Contrariamente a Ursula von der Leyen che vorrebbe lasciare la scelta fra finanziamenti nazionali o risorse proprie europee agli Stati nazionali, Mario Draghi ha rilanciato l’idea di un debito pubblico europeo sul modello del Next Generation EU essendo implicito che esso dovrà essere garantito da un bilancio ambizioso e all’altezza della risposta europea.

Spetta al Parlamento europeo esigere che la Commissione presenti un progetto di prospettive finanziarie pluriennali fondato su una scadenza quinquennale, su vere risorse proprie, sulla garanzia del debito pubblico europeo e su un metodo di lavoro interistituzionale che ponga l’assemblea e il Consiglio su un piano di uguaglianza (LINK).

Le riforme – chiosa Mario Draghi – possono essere veramente ambiziose e sostenibili solo se godono di un sostegno democratico…garantendo che le nostre istituzioni democraticamente elette siano al centro dei dibattiti”.

Ci sono diverse idee che circolano non solo sulle risposte da dare alla dimensione delle sfide ma fra di esse sembra prevalente quella della conservazione o addirittura la pulsione verso un salto all’indietro verso l’Europa della difesa delle sovranità nazionali.

Noi suggeriamo da tempo di coinvolgere il Parlamento europeo ed i parlamenti nazionali mettendoli al centro dei dibattiti europei sul tema delle prospettive finanziarie pluriennali attraverso lo strumento delle “assise interparlamentari” così come avvenne a Roma nel novembre 1990 alla vigilia del Trattato di Maastricht.

La dimensione della democrazia rappresentativa in una società complessa e caratterizzata dalla ricchezza di corpi intermedi, tuttavia, non basta e dovrà essere accompagnata dalla dimensione della democrazia partecipativa affiancando alle assise parlamentari una nuova sessione della Conferenza sul futuro dell’Europa riattivando la “piattaforma digitale” e i panel transnazionali di cittadini.

La conclusione di questo processo dovrà avere inevitabilmente una dimensione costituzionale che sia scritta prima delle adesioni di nuovi paesi membri superando l’ostacolo confederale del negoziato intergovernativo e scegliendo la via democratica del metodo costituente.

Roma, 16 settembre 2024coccodrillo

 

 

  

 

 

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La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare per la nuova legislatura europea.

Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:

Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità

- Attiriamo la vostra attenzione

- La settimana del Movimento europeo

- Eventi principali, sull’Europa in Italia e Testi in evidenza

Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.

 

 

 

 

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CARE LETTRICI E CARI LETTORI

La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare per la nuova legislatura europea.

Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:

Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità

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Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.

 

 


 L'EDITORIALE

LA BUSSOLA EUROPEA

Io mi auguro – ha detto Paolo Gentiloni – che il rapporto Draghi, che arriva proprio in un momento in cui finisce il ciclo dell’attuale Commissione e sta per cominciare quello della prossima, sia la bussola con la quale orientarsi”:

Ce lo auguriamo anche noi poiché la nuova Commissione dovrà tradurre gli orientamenti del 18 luglio (“Europe’s choice”), che hanno costituito la base politica dell’investitura parlamentare di Ursula von der Leyen, in un programma preciso per la legislatura 2024-2029 fondato – come afferma il Trattato – sulla coerenza, l’efficacia e la collegialità.

Le 170 proposte del rapporto Draghi dovranno essere tradotte innanzitutto in uno schema di carattere legislativo in cui la semplificazione - annunciata da Ursula von der Leyen e confermata da Mario Draghi - non si trasformi in un indebolimento dell’azione europea attraverso una interpretazione riduttiva del principio di sussidiarietà ma in un rafforzamento dell’intervento di Bruxelles nelle politiche in cui serve più Europa e non meno Europa.

Lo schema legislativo dovrà dunque indicare il metodo per la realizzazione delle proposte indicando i settori in cui l’Unione europea dovrà intervenire attraverso regolamenti o direttive ma sapendo che la ripartizione delle competenze previste dal Trattato di Lisbona limita in alcuni importanti casi legati all’obiettivo della competitività - come la politica industriale o la formazione – la dimensione sovranazionale ad “azioni per sostenere, coordinare o completare l’azione degli Stati membri” escludendo interventi di carattere legislativo.

L’assenza di atti normativi o di norme di armonizzazione non deve escludere tuttavia ed anzi esige strumenti finanziari ad effetto equivalente per centralizzare l’intervento dell’Unione europea con investimenti consistenti necessari alla realizzazione degli obiettivi indicati dal Trattato e precisati da Mario Draghi nel “superamento del divario di innovazione con gli Stati Uniti e la Cina”, nella “decarbonizzazione come opportunità per la competitività”, nella “sicurezza” e nella “riduzione delle dipendenze”.

In un quadro geopolitico mutato, la pace – afferma Mario Draghi – resta il primo e principale obiettivo dell’Europa ma le minacce alla sicurezza fisica sono in aumento e l’Unione europea deve prepararsi nel settore della difesa superando gli “ostacoli della frammentazione” e agendo in modo più coeso attraverso la “standardizzazione e l’interoperabilità” e non necessariamente attraverso l’aumento delle spese militari poiché “noi siamo già la seconda area al mondo in termini di investimenti”.

Il settore privato – ci ricorda ancora Mario Draghi – non sarà in grado di “fare la parte del leone” nel finanziamento degli investimenti senza l’intervento del settore pubblico “in beni pubblici chiave come l’innovazione rivoluzionaria”.

Contrariamente a Ursula von der Leyen che vorrebbe lasciare la scelta fra finanziamenti nazionali o risorse proprie europee agli Stati nazionali, Mario Draghi ha rilanciato l’idea di un debito pubblico europeo sul modello del Next Generation EU essendo implicito che esso dovrà essere garantito da un bilancio ambizioso e all’altezza della risposta europea.

Spetta al Parlamento europeo esigere che la Commissione presenti un progetto di prospettive finanziarie pluriennali fondato su una scadenza quinquennale, su vere risorse proprie, sulla garanzia del debito pubblico europeo e su un metodo di lavoro interistituzionale che ponga l’assemblea e il Consiglio su un piano di uguaglianza (LINK).

Le riforme – chiosa Mario Draghi – possono essere veramente ambiziose e sostenibili solo se godono di un sostegno democratico…garantendo che le nostre istituzioni democraticamente elette siano al centro dei dibattiti”.

Ci sono diverse idee che circolano non solo sulle risposte da dare alla dimensione delle sfide ma fra di esse sembra prevalente quella della conservazione o addirittura la pulsione verso un salto all’indietro verso l’Europa della difesa delle sovranità nazionali.

Noi suggeriamo da tempo di coinvolgere il Parlamento europeo ed i parlamenti nazionali mettendoli al centro dei dibattiti europei sul tema delle prospettive finanziarie pluriennali attraverso lo strumento delle “assise interparlamentari” così come avvenne a Roma nel novembre 1990 alla vigilia del Trattato di Maastricht.

La dimensione della democrazia rappresentativa in una società complessa e caratterizzata dalla ricchezza di corpi intermedi, tuttavia, non basta e dovrà essere accompagnata dalla dimensione della democrazia partecipativa affiancando alle assise parlamentari una nuova sessione della Conferenza sul futuro dell’Europa riattivando la “piattaforma digitale” e i panel transnazionali di cittadini.

La conclusione di questo processo dovrà avere inevitabilmente una dimensione costituzionale che sia scritta prima delle adesioni di nuovi paesi membri superando l’ostacolo confederale del negoziato intergovernativo e scegliendo la via democratica del metodo costituente.

Roma, 16 settembre 2024coccodrillo

 

 

  


ATTIRIAMO LA VOSTRA ATTENZIONE

E’ STRETTA LA VIA CHE CONDUCE AL GOVERNO DELL’EUROPA

La presentazione da parte di Ursula von der Leyen della composizione della sua “squadra” dovrà avvenire davanti alla Conferenza dei presidenti dei Gruppi politici.

In attesa di questa presentazione suggeriamo di rileggere le norme del Trattato adottato a Lisbona nel 2007 ed entrato in vigore nel 2009 ed il Regolamento del Parlamento europeo aggiornato all’inizio di questa legislatura.

  • I membri della Commissione europea sono scelti sulla base della loro “competenza generale”, del loro “impegno europeo” e della garanzia della loro “indipendenza”: il che vuol dire che essi “non sollecitano e accettano istruzioni da alcun governo nazionale”,
  • Il ruolo del Presidente della Commissione europea si è andato rafforzando con le successive modifiche ai Trattati perché egli o ella può “chiedere le dimissioni di un membro della Commissione”, ne “definisce gli orientamenti”, “decide l’organizzazione interna” per assicurare la “coerenza”, l’”efficacia”, la “collegialità” e “nomina i Vicepresidenti” - al di fuori dell’Alto Rappresentante della politica estera - senza che ne sia precisato il numero e il ruolo,
  • Il Consiglio dell’Unione “adotta la lista delle personalità che intende proporre come membri della Commissione europea di comune accordo con il Presidente della Commissione…sulla base dei suggerimenti fatti dagli Stati membri”: il che vuol dire che la lista è una decisione collettiva adottata per consenso dal Consiglio e che i “suggerimenti” degli Stati vengono inviati in vista dell’adozione di una lista che potrebbe essere teoricamente diversa da questi suggerimenti,
  • Il Parlamento europeo ha introdotto nel Regolamento del 1995 una procedura di esame dei candidati (“audizioni”, orali e scritte), che avviene sulla base dei criteri che abbiamo indicato al punto 1, precisandola nell’art. 129 del nuovo Regolamento. Un “candidato commissario” viene accettato dal Parlamento europeo se la commissione o l’organo che lo esamina si esprime a suo favore con una maggioranza dei due terzi. All’esame delle commissioni di merito si aggiunge poi quello della commissione giuridica che si esprime su questioni di carattere etico e su eventuali conflitti di interesse. Tale accettazione avviene a scrutinio segreto e dunque non è possibile conoscere il voto dei singoli parlamentari: dal 2004 otto candidati non hanno passato l’esame parlamentare che, pur non essendo giuridicamente vincolante, obbliga politicamente il presidente della Commissione europea a sollecitare dal Consiglio e dunque dallo Stato membro la scelta di un altro candidato per evitare un voto di sfiducia sull’intero collegio che avviene in seduta plenaria attraverso un voto esplicito alla maggioranza dei voti espressi,
  • Il ruolo rafforzato del Presidente della Commissione è confermato dal fatto che la sua elezione davanti al Parlamento europeo avviene alla maggioranza dei membri al contrario dell’intero collegio approvato alla maggioranza dei voti espressi prima della formale nomina definitiva dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata,
  • Le lettere di missione e dunque le competenze devono essere attribuite per assicurare l’efficacia, la coerenza e la collegialità dell’azione della Commissione e non per obbedire ai “suggerimenti” degli Stati membri che dovrebbero limitarsi a proporre delle candidature (se possibile nel rispetto dell’equilibrio di genere) e non ad indicare l’attribuzione delle competenze che spetterebbe invece esclusivamente al Presidente della Commissione,
  • Nel nuovo Regolamento il Parlamento europeo ha infine ritenuto che l’esame delle candidature debba svolgersi tenendo anche conto del contenuto dei “portafogli” come conseguenza dei criteri fissati dal Trattato all’articolo 17.3 TUE.

Roma, 16 settembre 2024

 

 

 


LA SETTIMANA DEL MOVIMENTO EUROPEO

17 settembre

  • Roma, "Contro l’Autonomia differenziata. Firmare oggi è importante, votare e fare votare domani è decisivo. Le tante ragioni per dire sì al Referendum" (Forum Disuguaglianze e Diversità)

19 settembre

  • Stalettì (CZ), evento "Presente e futuro delle nostre identità" e presentazione volume “A che ci serve l’Europa” di Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli (Comune di Stalettì)

20 settembre

  • Cosenza, “La Scuola e il futuro dell’Europa” (Liceo Scientifico G. B. Scorza)

21 settembre

  • Assisi, "Prima di tutto la pace". Marcia della Pace e della Fraternità (Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace)

 

 

 


IN EVIDENZA

VI SEGNALIAMO 

  • 19 settembre, ore 17:00, Stalettì (CZ). Prima edizione di “Calabria terra di pensiero e conoscenza”, una rassegna culturale dedicata agli autori del territorio che hanno contribuito a costruire una nuova narrazione della Regione. All'interno della rassegna culturale organizzata dal Comune di Stalettì si svolgerà l'incontro dal titolo "Presente e futuro delle nostre identità", con il Patrocinio del Movimento Europeo Italia, della Presidenza della Giunta Regionale della Calabria, dell'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale e dell'Amministrazione Provinciale di Catanzaro. Nel corso dell'incontro avverrà la presentazione del volume “A che ci serve l'Europa” di Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli. L'incontro si svolgerà sia in presenza che a distanza. Per iscrizioni da remoto scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro il 17 settembre. PROGRAMMA.
  • 20 settembre, ore 10:00, Cosenza. INAUGURAZIONE ANNO SCOLASTICO 2024/2025 “La Scuola e il futuro dell’Europa” e presentazione del libro “A che ci serve l’Europa” di Emma Bonino e Pier Virgilio Dastoli, presso l'Aula Magna del Liceo Scientifico G. B. Scorza. Dopo i saluti della Dirigente Scolastica, prof.ssa Rosanna Rizzo, interverrà Pier Virgilio Dastoli, già Direttore dell’Ufficio di Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, docente di diritto dell’Unione Europea, presidente del Movimento Europeo in Italia e collaboratore di Altiero Spinelli. Parteciperà da remoto Emma Bonino, leader di +Europa ed ex ministra degli Affari esteri. L’incontro sarà coordinato dal prof. Emerito Franco Mollo, Coordinatore Regionale della Calabria del Movimento Europeo. PROGRAMMA.
  • 21 settembre, ore 9:30-17:00, Assisi. “Prima di tutto LA PACE”. Nella Giornata Internazionale della Pace, alla vigilia del Summit del Futuro dell’Onu si svolgerà una nuova edizione della Marcia della pace e della Fraternità. Cento Enti Locali e oltre duecento associazioni di ogni parte d’Italia hanno annunciato la partecipazione. Per la prima volta dopo molti anni, sono stati invitati a partecipare i leader nazionali delle forze politiche e i neoeletti parlamentari europei. “Contro la follia bellicista e la corsa al riarmo - scrivono i promotori della Fondazione PerugiAssisi - contro tutte le stragi impunite, il cambiamento climatico, l’informazione a senso unico e la censura, ricostruiamo insieme una coscienza, una cultura e una politica di pace che si esprima attraverso la cura degli altri, dell’umanità e del pianeta”. ULTERIORI INFORMAZIONI, ISCRIZIONE E PROGRAMMA.
  • 23 settembre, ore 17:30-19:30, Roma. Presso la Sala David Sassoli di Palazzo Valentini, sede della Città metropolitana di Roma Capitale (Via IV Novembre, 119/A) e online su Zoom, avrà luogo l’incontro ibrido di presentazione dell’ultimo libro di Piero Badaloni, giornalista, già Governatore della Regione Lazio, dal titolo “QUANDO IL PASSATO NON VUOLE PASSARE. I crimini del franchismo tra rimozione e memoria” (Le Piccole Pagine Editore), alla presenza dell’autore. Manipolare il passato, coprire i misfatti compiuti e cancellare la memoria è tipico delle dittature. Ma un popolo, una democrazia può guardare avanti con fiducia senza aver sanato ferite ancora aperte? Ignorare il passato è favorire il revisionismo storico. Per oltre un trentennio un silenzio imbarazzante ha coperto in Spagna i crimini più efferati di una dittatura che ha il record di durata in Europa. Come è stato possibile? Per partecipare, è necessario effettuare l'iscrizione online entro il 19 settembre tramite il relativo LINK di registrazione. LOCANDINA.

 

ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA

 

 

 

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Il Movimento europeo in Italia, insieme al suo Presidente, si associa con grande dolore alla perdita della dott.ssa Claudia Salvi, coordinatrice del Centro Europe Direct Roma Innovazione operativo presso il Formez PA, venuta a mancare prematuramente sabato scorso a Roma.

Ricordando il suo grande contributo all’azione europea, la sua scomparsa rappresenta una grande perdita per la famiglia dell’Unione europea.

Segnaliamo qui di seguito il comunicato del FormezPA:

 

Il Formez piange la scomparsa di Claudia Salvi

La nostra amica e collega Claudia Salvi non è più tra noi.

Il Presidente, la Direttrice generale, i dirigenti e tutta la comunità di Formez piangono la sua scomparsa e si stringono attorno alla famiglia.

Claudia sarà indimenticabile per la sua determinazione, il suo sorriso, l’ironia e la forza d’animo con cui minimizzava anche la sua malattia e invece faceva valere l’importanza del suo lavoro, vissuto sempre come alta missione pubblica.

I funerali si terranno lunedì 9 settembre alle ore 16:30 presso la Chiesa di San Francesco, in Piazza del Municipio, a Teano. La salma giungerà da Roma qualche ora prima della celebrazione. Dopo il rito funebre, Claudia riposerà nella cappella di famiglia, accanto al caro papà Lucio.

 

 

 

 

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VI SEGNALIAMO 

  • 10 settembre, ore 15:00-18:00, Roma. La Fondazione Giuseppe Levi Pelloni e il Movimento Europeo Italia promuovono la tavola rotonda “AMBIENTE TRA SCIENZE E RELIGIONI”, in occasione della presentazione del libro: “L’ecologia dell’anima. I valori ambientali dei monoteismi europei: Ebraismo, Cristianesimo, Islam” a cura di Antonella Castelnuovo (Celid 2023). L’incontro si svolgerà presso la Sala Matteotti della Camera dei Deputati. Per gli uomini è pertanto obbligatoria la giacca. PROGRAMMA. Per partecipare occorre accreditarsi al seguente indirizzo:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • 11 settembre, ore 15:30-18:30, Roma. Consiglio di Presidenza del Movimento europeo Italia (riservato solo ai membri) nel corso del quale verrà esaminata la situazione dell'Unione europea all'inizio della nuova legislatura. Fra i diversi punti all’odg ci sarà: la composizione del programma della nuova Commissione europea, l’esame dei Rapporti di Enrico Letta sul mercato interno e di Mario Draghi sulla competitività, la trasformazione del "Libro verde" del Movimento europeo in un “Libro bianco”, le attività del Movimento europeo anche in vista delle scadenze 2025, le iniziative dei Centri di coordinamento territoriale del Movimento europeo.

 

ARTICOLI E TESTI DELLA SETTIMANA

  • Calendario delle attività della Camera dei deputati in materia di Unione europea (Settimana 9-15 settembre 2024). Ufficio Rapporti con l'Unione europea

 

 

 

 

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