Via Angelo Brunetti, 60   06.36001705  06.87755731  segreteriacime@tin.it  segreteria@movimentoeuropeo.it

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

 

Questa newsletter, ancora una volta, richiede uno sforzo di sintesi rispetto alla vasta gamma di temi che si potrebbero trattare, al termine di una settimana che ha visto concentrare le energie sulla risposta europea alla pandemia attraverso gli accordi ancora incerti sull'approvvigionamento dei vaccini per la popolazione. È il tema a partire dal quale sarà interessante verificare se e come effettivamente si potrà innescare un'accelerazione del processo, sollecitata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi. In merito, continua l'impegno del Movimento europeo a fornire anche tutte le informazioni per il contrasto alla pandemia, che – vi ricordiamo - potete ritrovare nel nostro spazio “Attraverso l'emergenza – Il coronavirus e l'Europa”.

M.ZagariIl Movimento Europeo in Italia ricorda Mario Zagari, suo presidente dal 1988 al 1996, a venticinque anni dalla sua scomparsa (14 settembre 1913-29 febbraio 1996).

Militante partigiano, Mario Zagari è stato uno dei costituenti italiani, a lungo membro della Camera dei Deputati per cinque legislature, sottosegretario agli affari esteri e ministro del Commercio con l’Estero e di Grazia e Giustizia, deputato al Parlamento europeo dal 1976 al 1989 di cui è stato vicepresidente e candidato alla presidenza per il gruppo socialista, ha rappresentato nella cultura socialista la componente federalista.

Ha fondato e presieduto la Sinistra Europea.

 

 

Vi segnaliamo inoltre un appello giunto dall'On. Laura Boldrini per le donne polacche in gravidanza:

Care amiche, cari amici,

come sapete, lo scorso 27 gennaio, in Polonia, è entrata in vigore la contestatissima norma che vieta l’interruzione di gravidanza anche in caso di malformazione del feto, e che in pratica sancisce il divieto quasi totale di abortire. Migliaia di persone sono scese di nuovo in piazza in diverse città della Polonia e in particolare a Varsavia.

Data la gravità della situazione, l’European Parliamentary Forum for Sexual and Reproductive Rights (EPF) – la rete di parlamentari di tutta Europa impegnati/e nella tutela dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne, di cui io e Lia Quartapelle facciamo parte – dopo aver promosso un paio di incontri con alcuni deputati e deputate polacchi ai quali io stessa ho partecipato, ha indetto un’azione coordinata per contrastare la legge ostile ai diritti delle donne. Pertanto, ha proposto di organizzare un flash-mob davanti all’ambasciata polacca, da tenersi in ogni paese europeo lunedì 8 marzo 2021 dalle 16 alle 18. I presidi si svolgeranno in contemporanea con lo Strajk Kobiet, lo sciopero delle donne che avrà luogo quel giorno in Polonia. […] 

Vi invito a partecipare inviando una delegazione per ogni associazione. Sto già prendendo contatti con la questura per le notifiche necessarie. Spero davvero che possiate esserci, giacché la forte mobilitazione delle donne polacche merita pieno sostegno. Noi stiamo con loro non solo perché hanno ragione, ma anche perché tengono alti i valori di libertà che appartengono a tutte e a tutti noi. E perché rivendicano quel diritto all’autodeterminazione che appartiene alle donne di tutto il mondo”.

Da questa settimana, considerata l'importanza dell'occasione, monitoreremo l'agenda del G20 a presidenza italiana. Per la settimana, vi segnaliamo:

“1st Trade and Investment Working Group Meeting”, 02-03.03.2021

“1st Tourism Working Group Meeting”, 04-05.03.2021

 

 

 

Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva

 

Fra gli obiettivi mostruosi del Terzo Reich vi era quello di trasformare l’Europa in una fortezza (Festung Europa) a dominazione nazi-fascista, un obiettivo che era stato denunciato con la forza drammatica della ragione da Stefan Zweig nel suo diario “Un mondo di ieri” pubblicato alla vigilia del suo suicidio in Brasile il 23 febbraio 1942 come testimonianza personale di chi aveva creduto all’idea di un mondo cosmopolita.

Se però con la nostra testimonianza – aveva scritto Zweig - tramanderemo alla generazione futura anche soltanto una scheggia di verità, non avremo lavorato invano”.

Mentre riparte il dibattito sulla autonomia strategica dell’Unione europea, noi riteniamo che valga la pena di rileggere, insieme al Manifesto di  Ventotene del 1941, il Diario di Stefan Zweig perché non è un caso che questi due testi siano stati concepiti nello stesso periodo di tempo drammaticamente marcato dall’occupazione nazista di quasi tutto il continente europeo e che l’austriaco Zweig e i confinati di Ventotene abbiano pensato a distanza di migliaia di chilometri ad un nuovo ordine internazionale partendo dal continente europeo.

Negli ultimi venti anni, prima con la Strategia europea in materia di sicurezza” proposta da Javier Solana Madariaga nel 2003 e poi con la Strategia Globale dell’Unione europea proposta da Federica Mogherini nel 2016, si è erroneamente pensato che l’autonomia strategica europea dovesse essere concepita e realizzata partendo principalmente dai temi della sicurezza esterna e della difesa militare secondo una visione (e non una strategia) legata all’obiettivo di rendere l’Unione europea progressivamente indipendente dall’egemonia del (super-) potente alleato americano dopo la fine del mondo bipolare e si è anche coniata l’espressione della Europa che protegge.

In un pianeta profondamene instabile e con un ordine internazionale in transizione, appare evidente – come è stato sottolineato nelle recenti comunicazioni della Commissione europea e dell’Alto Rappresentante per gli affari esteri e della politica di sicurezza Josep Borrell i Fontelles su un “Partenariato rinnovato con i paesi vicini del Sud” [vedi nella sezione "Documenti"] del 9 febbraio 2021 e sul “Rafforzamento del contributo dell’Unione europea ad un multilateralismo fondato su regole comuni” [vedi nella sezione "Documenti"] del 17 febbraio 2021 – che l’autonomia strategica europea non possa più essere fondata sulla miope e illusoria visione dell’indipendenza o della equal partnership transatlantica in materia di sicurezza esterna e di difesa ma debba seguire la via più difficile ma necessaria di un multilateralismo globale che metta al centro le sfide del mondo di oggi senza perseguire il tragico obiettivo di sostituire ad una somma di nazionalismi statuali l’isolazionismo continentale del nazionalismo europeo (Europeans first).

La prima sfida è quella della lotta alla pandemia provocata oggi dal COVID-19 ma dal secondo dopoguerra in poi dal virus influenzale A (H2N2) di origine aviaria del 1957, dall’influenza di Hong Kong (H3N2) del 1968, dall’AIDS del 1981 e dalle epidemie di SARS degli inizi di questo secolo che hanno provocato milioni di morti in tutto il mondo.

Per debellare l’attuale pandemia è necessario uno sforzo globale nella lotta alla malattia, nella ricerca e nella produzione e nella somministrazione dei vaccini che devono essere accompagnate – come ha chiesto a nome del Parlamento europeo il Presidente David Sassoli – dalla liberalizzazione dei brevetti e da massici e immediati aiuti ai paesi con basso reddito come ha proposto la Commissione europea con il piano Covax.

L’idea - che sarebbe stata sostenuta da Mario Draghi al Consiglio europeo del 25 e 26 febbraio scorso (ma il condizionale è d’obbligo perché non ci sono state dichiarazioni ufficiali del presidente del Consiglio italiano) - secondo cui sarebbe necessario vaccinare gli europei e rinviare ad un altro momento la solidarietà con i paesi poveri è sbagliata per ragioni sanitarie prima che umanitarie perché la pandemia non conosce confini.

Seguendo le proposte di Ursula Von der Leyen e del Presidente francese Emmanuel Macron, il Consiglio europeo ha opportunamente ribadito “our solidarity with third countries” e sottolineato “our determination to step up our global response to the pandemic” aggiungendo che l’Unione europea mantiene il suo impegno “to improving access to vaccines for priority groups in our neighbourhood and beyond based on common principles and to supporting a global approach through the Covax Facility…to distribute vaccines to 92 low- and middle – income countries[vedi nella sezione "Documenti"]. 

Meno opportunamente il Consiglio europeo ha ignorato le comunicazioni della Commissione europea e dell’Alto Rappresentante del 9 e del 17 febbraio concentrando la discussione sulle questioni della sicurezza e della difesa e rinviando alla riunione del 25-26 marzo il dibattito sul Mediterraneo.

L’autonomia strategica dell’Unione europea, con l’obiettivo di un multipolarismo globale, deve porre al centro le nuove sfide planetarie che riguardano certamente le questioni della sicurezza (l’Europa che protegge) oggi legate al terrorismo internazionale, alla criminalità organizzata, all’elusione fiscale e alla corruzione ma che riguardano soprattutto la dimensione della sicurezza ambientale e dunque la lotta al cambiamento climatico insieme all’indispensabile indipendenza esterna dalle energie fossili, gli effetti dirompenti sui sistemi democratici delle nuove tecnologie della società digitale, la cybersecurity e last but not least la competitività europea nella dimensione dell’intelligenza artificiale.

L’autonomia strategica dell’Unione europea riguarda la dimensione esterna dell’Unione economica e monetaria in tutte le sedi internazionali dove si discutono le questioni legate al governo della finanza essendo necessario e urgente riaprire il dibattito sulla riforma del sistema di cooperazione rimasta in sospeso dopo la crisi del 2007-2008 e porre sul tavolo il tema del ruolo internazionale dell’Euro.

L’autonomia strategica dell’Unione europea riguarda il governo della sfida planetaria dei flussi migratori sapendo che la politica di accoglienza appartiene agli Stati o, nel nostro caso, alle organizzazioni regionali a dimensione sovranazionale ma che la lotta alla cause delle migrazioni (la fame, le guerre, i disastri ambientali, il land grabbing, la violenza dei regimi autoritari, i conflitti religiosi) appartiene alla responsabilità delle organizzazioni internazionali a cominciare dalle Nazioni Unite che devono far rispettare le convenzioni internazionali come quelle di Ginevra e Amburgo.

Tutto ciò pone – come ci hanno ricordato la Commissione europea e l’Alto Rappresentante – la questione della riforma delle organizzazioni globali internazionali come l’Organizzazione delle Nazioni Unite, l’Organizzazione Mondiale del Commercio e l’Organizzazione Mondiale della Sanità dove l’Unione europea deve porre come priorità assoluta il rispetto dello stato di diritto che è un valore imprescindibile al suo interno e nelle relazioni con i paesi terzi e che comprende le cinque componenti della dimensione democratica: rappresentativa, partecipativa, economica, paritaria e di prossimità.

Sapendo che l’insieme delle questioni legate ad un approccio geopolitico della nostra autonomia strategica richiede un impegno a medio e lungo termine e che il fallimento delle visioni di Solana e Mogherini nel 2003 e nel 2016 è stato provocato non solo dalla loro miopia ma anche dall’inefficienza del metodo confederale fondato sul metodo dell’unanimità e sul ruolo marginale del Parlamento europeo, ci ha colpito negativamente il fatto che la Commissione europea e l’Alto Rappresentante non abbiano legato ora in modo esplicito e inequivocabile le numerose azioni proposte al dibattito sulla riforma dell’Unione europea che si dovrà aprire con la Conferenza sul futuro dell’Europa e che si siano limitati a chiedere al Consiglio e al Parlamento europeo di far proprio l’approccio contenuto nelle due comunicazioni e di lavorare insieme per la sua attuazione e per la revisione delle azioni proposte.

Per parte nostra, sapendo che il Parlamento europeo ha posto in questi termini il tema dell’autonomia strategica dell’Unione europea in vista della Conferenza sul futuro dell’Europa nelle sue risoluzioni del gennaio e del giugno 2020, chiediamo al governo italiano di sostenere queste priorità in occasione del Consiglio europeo del 25-26 marzo e di proporre una comune strategia europea nei vertici internazionali del 2021 (Vertice ambientale convocato da Joe Biden il 22 aprile a cui seguirà un Summit Mondiale sulle democrazie, Vertice sulla salute a Roma il 21 maggio, Vertice G20 a Roma il 30-31 ottobre, COP26 a Glasgow dal 1° al 12 novembre).

 

 coccodrillo

 

 

 centricoo

altiero

ImmagineLIBRO VERDE xsito

 BannerPROCESSO UE

bileurozona

rescue

casaeuropa

agorabanner

coccodrillo

banner fake


Le Nostre Reti

eumov

eucivfor

logo asvis

Comitato Eeinaudi desktop 1 1

ride logoretepace

routecharlemagne


Partner e Sostenitori

parleuitarapprita

banner12

banner11


 ed logo

Gioiosa Jonica  -  Modena  -  Nuoro  - Capo d’Orlando


 

Registrati per ricevere le nostre newsletter.
 

Sostieni le iniziative del Movimento Europeo con una piccola donazione


© Movimento Europeo - Via Angelo Brunetti, 60  ||  Realizzato da logoims

Search