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26 September - 2 October 2022

Monday 26 September

Tuesday 27 September

Wednesday 28 September

Thursday 29 September

Friday 30 September

Saturday 01 October

Sunday 02 October

 

 

 

 

 

 

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VI SEGNALIAMO

  • 30 settembre 2022, ore 10:00-13:00, Roma. “PNRR: strategie e tecniche per fare comunicazione pubblica e istituzionale”. Il programma Next Generation EU rappresenta per i Paesi dell’Unione un’opportunità di crescita e di sviluppo nella chiave della sostenibilità sociale, ambientale e digitale. Per centrare l’obiettivo della ripresa e della resilienza prospettati nel PNRR italiano occorre attivare tutte le risorse professionali e di partecipazione civica. In quest’ottica il ruolo della comunicazione pubblica e istituzionale può rappresentare il volano per attivare quei processi virtuosi di coprogettazione e di trasparenza necessari a ottimizzare l’uso e le finalità dei fondi messi a disposizione dall’Europa nel post pandemia. Comunicazione pubblica e Movimento europeo affronteranno i temi cardine della comunicazione e dell’informazione pubblica e istituzionale legati al PNRR per consolidare le competenze specifiche dei professionisti e il contesto deontologico dei comunicatori pubblici. Obiettivo della giornata è individuare e condividere in un contesto divulgativo e di formazione le leve strategiche e tattiche per fare comunicazione pubblica nella dimensione europea della ripresa e della resilienza. L’incontro si svolgerà in presenza presso lo Spazio Europa, gestito dall'Ufficio del Parlamento europeo in Italia e dalla Rappresentanza in Italia Commissione europea. L’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale attribuirà 2 crediti formativi ai partecipanti all’incontro gratuito per la qualificazione professionale dei comunicatori pubblici ai sensi della Legge 4/2013. LOCANDINA. La partecipazione è gratuita con posti limitati. E’ obbligatorio accreditarsi entro mercoledì 28 settembre 2022, inviando un’email a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • 30 settembre 2022, ore 18:00-19:30. Webinar "Towards a shared EU-AU position on crisis prevention" promosso da Union of European Federalists, World Federalist Movement, Young European Federalists, Centro Studi sul Federalismo, Ufficio del Dibattito (MFE – Torino). Online su piattaforma zoom. LOCANDINA.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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1) Insistiamo sula richiesta pressante al Presidente del Consiglio europeo Charles MICHEL, alla Presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, alla Présidente della Commissione europea Ursula Von DerLeyen, all’Alto Rappresentante Josep Borrell e al Présidente del Consiglio Ue Jan Lipavský di mettere all’odg del prossimo Consiglio affari esteri la concessione del visto umanitario per tutti i dissidenti russi da parte di tutti i paesi membri dell’Unione europea sulla base dell’art. 78 Tfue e in accordo con il Parlamento europeo.

 

2) La Commissione europea ha dato il via libera alla seconda rata di 21 miliardi richiesti dal governo Draghi nel quadro del Pnrr presentato in conformità alle regole del NGEU.

 

3) Tre rilevanti novità dalla Assemblea delle Nazioni Unite in corso a New York.

Il primo ministro irlandese Michèal Martin ha sostenuto nel suo discorso che la Russia, avendo stracciato tutte le regole del diritto internazionale, dovrebbe essere esclusa dal Consiglio di sicurezza.

Pensiamo che l’Unione europea debba sostenere a fondo, con urgenza e senza ambiguità la proposta del primo ministro Irlandese.

Da parte sua il presidente USA Jo Biden ha rilanciato la proposta approvata a marzo dalla Assemblea su richiesta della delegazione del Lichtenstein (la potenza dei piccoli paesi!) di esigere da chi esercita il diritto di veto di giustificarlo davanti alla stessa Assemblea.

In più Biden ha riaperto la questione dell’ampliamento del Consiglio di sicurezza rimettendo in agenda l’accesso della Germania e del Giappone potenze sconfitte nella Seconda Guerra Mondiale.

Nella logica dell’autonomia strategica dell’Unione europea, di una vera politica estera e della sicurezza europea che comprenda una difesa comune e che escluda il diritto di veto in una prospettiva federale, i governi europei a cominciare dal governo Scholz devono decidere come alternativa alla proposta di Joe Biden di chiedere un seggio permanente di tutta l’Unione europea nel Consiglio di sicurezza a nome di tutti gli Stati membri iscrivendo questa tema fra quelli essenziali del futuro dell’Europa così come ha fatto la commissione affari esteri del Parlamento europeo nel parere sulla riforma del Trattato di Lisbona.

Last but not least è importante la dichiarazione del primo ministro israeliano Yair Lapid sui due Stati, israeliano e palestinese nella condizione reciproca - noi riteniamo - che i palestinesi riconoscano l’integrità e l’inviolabilità dello Stato di Israele, che il futuro Stato della Palestina riconosca l‘integrità e l’inviolabilità dello Stato di Israele e che i due Stati riconoscano il diritto alla libertà religiosa e cioè di professare una religione o di non professare nessuna religione.

 

4) I referendum organizzati da Putin per l’annessione alla Federazione Russa, che si svolgeranno sotto la minaccia delle armi e in assenza di qualunque controllo della comunità internazionale, sono un violento atto imperialista di protervia colonialista nel totale disprezzo del diritto internazionale.

L’Assemblea delle Nazioni Unite, riunita a New York, deve reiterare la sua condanna dell’’imperialismo russo e avviare la procedura per l’espulsione della Federazione Russa dall’Onu.

L’Unione europea deve, come fu richiesto dal Parlamento europeo, decidere un embargo totale su tutti i prodotti energetici provenienti dalla Russia e bloccare tutte le importazioni di qualunque prodotto affinché l’economia russa venga devastata.

 

5) Il Movimento europeo partecipa al cordoglio per la scomparsa di Virginio Rognoni ricordando il suo costante e determinato impegno per la costruzione di un’Europa federale.

 

 
 
 
 
 

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CHE FARE DOPO IL 25 SETTEMBRE

C’era una volta la maggioranza Ursula (o come si disse allora in Italia: Orsola).

Si trattò dell’esigua maggioranza del Parlamento europeo che votò nel luglio 2019 la fiducia alla candidata del Consiglio europeo Ursula von der Leyen (UvdL) quando i capi di Stati e di governo dell’Unione europea (Ue) decisero di ignorare il metodo degli Spitzenkandidaten.

L’attuale presidente della Commissione europea ottenne il voto favorevole del PPE, di S&D e di Renew Europe ma non fu votata dalla Sinistra, dai Verdi, da Identità e Democrazia (ID), dai Conservatori e Riformisti (ECR) e dagli brexiters e fu invece determinante il voto dei 5 Stelle, che facevano allora parte del Gruppo dei Non-Iscritti, creando la prima frattura con la Lega nel governo giallo-verde.

Per tradurla in italiano, UvdL ebbe il voto favorevole di Forza Italia, del PD e, appunto dei 5 Stelle senza considerare le successive transumanze a favore dei Verdi e di Renew Europe facendo nascere l’idea che avrebbe potuto costituirsi anche in Italia una maggioranza Orsola che facesse perno sul PD e sui 5 Stelle come avvenne poi con la caduta del Conte I.

Molta acqua è passata sotto i ponti di Strasburgo e Bruxelles dal luglio 2019 e la maggioranza Ursula si è progressivamente allargata ai Verdi, talvolta alla Sinistra e ai Conservatori e Riformisti anche se i punti maggiori di rottura sono stati legati alle questioni ambientali da parte dei Verdi e alla violazione dello Stato di diritto da parte di polacchi e ungheresi che hanno avuto il sostegno della Lega (ID) e di Fratelli d’Italia (ECR).

Secondo una astratta logica matematica che sarebbe destinata a separare in Italia gli “europeisti” dai “sovranisti”, si potrebbe proporre un ampio schieramento parlamentare modello Orsola che riunisca insieme il PPE (Forza Italia e Noi Moderati), S&D (PD, Articolo 1, +Europa), Renew Europe (Azione e Italia Viva), ma che giunga persino ad associare la Sinistra insieme ai Verdi ed anche i 5 Stelle.

Questo schieramento supererebbe in teoria il 50% dei voti espressi lasciando all’opposizione gli unici due partiti dichiaratamente sovranisti e cioè Fratelli d’Italia e la Lega che insieme non superano un terzo dell’elettorato che è andato a votare.

Fantapolitica, poiché ci si avvia invece alla rapida costituzione di un governo destra-centro trainato da Giorgia Meloni con la Lega e Forza Italia come junior partners insieme al residuo di Noi Moderati, con una confortevole maggioranza alla Camera e al Senato non tale, tuttavia, da coprire i 2/3 dei parlamentari necessari per un colpo di mano costituzionale sul presidenzialismo e sul primato del diritto nazionale su quello europeo.

L’opposizione si muoverà a lungo in ordine sparso almeno fino a quando non ci sarà stato un chiarimento nel PD e non sarà avviato il dopo-Letta e fino a che non saranno rimosse le macerie della campagna elettorale fra tutti gli attori che non fanno parte della destra-centro.

Sono in molti, tuttavia, ad essere convinti che il governo Meloni non supererà lo scoglio delle elezioni europee del maggio 2024 dove non si vota con il Rosatellum, dove il sistema è proporzionale con la soglia del 4% e con le preferenze e dove gli alleati della destra-centro si presenteranno con liste concorrenti legate a tre diverse famiglie europee e probabilmente con Spitzekandidaten concorrenti fra di loro.

Nel frattempo il governo Meloni si dovrà scegliere le alleanze in Europa essendo stato anticipatamente felicitato da tutti i sovranisti e dovendo stabilire rapidamente le sue priorità sulla riforma della governance economica, sull’attuazione del Piano sociale, sulla politica energetica, sul clima, sulle politiche migratorie anche dopo il reiterato monito di Papa Francesco contro l’Europa dei muri, sulle sanzioni alla Russia e ai suoi alleati, sulla difesa e su una più o meno volontaristica autonomia strategica anche dagli USA e nei rapporti con la Cina, sulla politica mediterranea e verso l’Africa, sul rispetto dello stato di diritto, sul follow up del NGEU e degli altri strumenti dopo la pandemia e last but not least sul futuro dell’Europa che comprende l’allargamento, la comunità politica europea e la riforma di Lisbona.

La scelta di alleanze sbagliate e le divisioni nella destra-centro rischiano di provocare forti danni agli interessi dell’Italia e di contribuire all’immobilismo dell’Ue in un momento in cui servirebbe invece maggiore dinamismo e capacità di decisione sovranazionale.

Il Movimento europeo, come ha fatto sempre con determinazione, darà il suo contributo in Italia e in Europa, nelle istituzioni e nella società civile per far avanzare il processo di integrazione europea lungo la linea delle sette priorità che ha indicato prima del voto del 25 settembre (LINK), verso un modello federale e in vista delle elezioni europee del maggio 2024 che dovranno essere costituenti battendosi nello stesso tempo contro tutti i nazionalismi come farà a fine ottobre nel centenario della cosiddetta Marcia su Roma con iniziative plurali (LINK).

Roma, 27 settembre 2022

coccodrillo

 

 

 
 
 
 
 

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La nostra newsletter settimanale Noi e il futuro dell'Europa è stata concepita per contribuire ad una corretta informazione sull’Unione europea e partecipare al dibattito sulla riforma dell’Unione, così come abbiamo fatto durante la Conferenza sul futuro dell’Europa e come continueremo a fare in vista delle elezioni europee del maggio 2024.

Il Movimento europeo Italia, come ha fatto dopo le elezioni in Italia del 2018 e la formazione a giugno 2018 del governo Conte-I, seguirà con particolare attenzione la politica europea dell'Italia dopo le elezioni del 25 settembre anche attraverso i suoi social Facebook, Instagram, Twitter e infografiche oltre che sulla newsletter.

Ecco l’indice della nostra newsletter di oggi:

Editoriale, che esprime l’opinione del Movimento europeo su un tema di attualità

- Rubrica “Pillole d’Europa”

- Eventi principali, sull’Europa in Italia

- Testi in evidenza

Agenda della settimana a cura del Movimento Europeo Internazionale

- L'ABC dell'Europa di Ventotene

- Europa dei diritti

Siamo come sempre a vostra disposizione per migliorare il nostro servizio di comunicazione e di informazione e per aggiungere vostri eventi di interesse europeo nella speranza di poter contare su un vostro volontario contributo finanziario.

 

 

 

 

 

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