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Le disposizioni generali della Carta dei diritti fondamentali sono raccolte negli articoli dal 51 al 54, come si è già avuto modo di vedere anche in altri numeri di questa newsletter. Questa settimana, in particolare, trattiamo l’articolo 51, dedicato all’ambito di applicazione delle disposizioni della Carta. In relazione a ciò, il primo comma dell’articolo sintetizza alcuni aspetti importanti, relativi non solo ai suoi destinatari, che sono le istituzioni, gli organi dell’Unione e gli Stati membri. Si menziona infatti anche il rispetto del principio di sussidiarietà, facendo così riferimento alle modalità attraverso cui svolge l’azione dell’Ue e di quelle degli Stati membri, nell’attuazione del diritto dell’Unione, ciascuno nel rispetto delle proprie competenze.

Ma il punto che più ci interessa ai fini del tema prevalente, questa settimana, cioè il rispetto dello stato di diritto all’interno degli Stati membri, è il fatto che tutti i soggetti di cui si occupa l’articolo 51 sono tenuti ad osservarne “i principi e ne promuovono l’applicazione secondo le rispettive competenze”. Come si potrà leggere nella sezione dedicata questa settimana alla giurisprudenza europea, proprio l’articolo 51 è uno di quelli richiamati nell’ambito di una controversia tra la Commissione europea e la Repubblica di Polonia: la Corte di Giustizia dell’Ue lo ha infatti citato in relazione al ricorso per inadempimento proposto dalla Commissione contro la Polonia e, leggendo il testo della relativa sezione, potrete saperne di più.

Ugualmente importante per delineare il quadro d’azione dell’Ue è il secondo comma dell’articolo 51, in cui si afferma che “La presente Carta non introduce competenze nuove o compiti nuovi per la Comunità e per l’Unione, né modifica le competenze e i compiti definiti dai trattati”. Con tali affermazioni si vuole meglio definire la funzione della Carta dei diritti fondamentali e il suo rapporto con i trattati; sono due fonti del diritto dell’Unione, ma intervengono su aspetti differenti e complementari. Questo secondo comma, nella sua sinteticità è però fondamentale per comprendere il significato della Carta, che può essere chiarito ulteriormente ricollegandosi al suo preambolo, in particolar modo in questo punto: “La presente Carta riafferma, nel rispetto delle competenze e dei compiti della Comunità e dell’Unione e del principio di sussidiarietà, i diritti derivanti in particolare dalle tradizioni costituzionali e dagli obblighi internazionali comuni agli Stati membri, dal trattato sull’Unione europea e dai trattati comunitari, dalla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, dalle carte sociali adottate dalla Comunità e dal Consiglio d’Europa, nonché i diritti riconosciuti dalla giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee e da quella della Corte europea dei diritti dell’uomo”.

 

 

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  • Giegold, Webinar “EU Taxation & COVID-19: will the Portuguese presidency of the EU take up the challenges?” - Tuesday, 08.12.2020, h 7-9pm, Register here: https://us02web.zoom.us/webinar/register/1016069105771/WN_gOpUaMKLSNSJJ93hStQQ1A
  • European Civic Forum: Policy debate and Civic Pride Awards Hosted by MEP Pietro Bartolo (S&D), 08.12.2020, h 15.00-17.15
  • Assemblea EUMANS, 08.12.2020, h 21.00; link per partecipare
  • “LockUp Economy e cittadini - Mercati e regole al tempo della pandemia, tra sostenibilità e solidarietà” Quindicesima edizione appuntamento annuale con le maggiori Authority, a cura di Consumers' Forum, 09.12.2020, h 10.00-13.00
  • DE-Briefing on-line sul Consiglio Europeo: Il Consiglio europeo si riunirà a Bruxelles il 10 e 11 dicembre con molti temi di grande rilevanza, quali ad esempio: la pandemia di covid-19 e il Cambiamento climatico, ma, in particolare, sarà il passaggio fondamentale per tentare di sbloccare lo stallo che si è creato dopo la minaccia ungherese e polacca di non approvare gli accordi faticosamente trovati sul MFF 2021-2027 e sul piano New Generation Europe. Insomma, rappresenterà il momento fondamentale per tirare le somme sul successo o meno del semestre di presidenza tedesca del Consiglio dell’UE.
    Il Movimento Europeo Germania (EBD), in collaborazione con il Movimento Europeo Italia, invita cordialmente, il 14 dicembre 2020 alle 14:30, a partecipare al de-briefing on-line sul Consiglio Europeo nel quale, in particolare, rappresentanti chiave del Ministero degli Affari Esteri e dell’Economia tedeschi commenteranno insieme ad esponenti del Movimento europeo e della Commissione europea i risultati del vertice.
    I lavori saranno dotati anche della traduzione simultanea in lingua italiana e attraverso la chat attiva sarà possibile presentare domande e fare commenti durante la discussione.
    Il link alla videoconferenza sarà inviato la mattina del giorno dell'evento (14 dicembre) a tutti coloro che si saranno prenotati, entro venerdì 11 dicembre ore 9.00, attraverso il modulo disponibile al seguente link:
    https://netzwerk-ebd.us8.list-manage.com/subscribe?u=af5795b74634b16dfcfbc8d47&id=7270fbf985
    La videoconferenza verrà trasmessa tramite la piattaforma Interactio, una piattaforma basata su browser, di facile utilizzo. In caso di domande tecniche, contattare Anna-Lena Arndt (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).

 

 

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Sono stato segretario generale del Movimento europeo internazionale con Valery Giscard d’Estaing presidente dal 1995 al 1998 quando, alla scadenza del suo mandato e su sua proposta, fu eletto presidente Mario Soares. Con Giscard d’Estaing ho condiviso l’idea di dotare l’Unione europea di una Costituzione “secondo un modello federale” sulla base di un metodo e di una formula che tentò inutilmente di far approvare dalla Convenzione sull’avvenire dell’Europa di cui fu instancabile presidente dal 2002 al 2003. Con Giscard d’Estaing avevo condiviso l’idea federale di dotare l’Unione di una lista ampia ma rigida di competenze come avviene nella Legge fondamentale tedesca e come Spinelli avrebbe voluto inserire nel progetto di Trattato che istituisce l’Unione europea approvato dal Parlamento europeo nel febbraio 1984. Per tre anni, dal 1995 al 1998, l’ho incontrato una volta alla settimana nel suo ufficio o nel suo domicilio di Parigi per esaminare il lavoro del Movimento Europeo Internazionale”. Inizia così il ricordo del Presidente Dastoli in occasione della scomparsa di Valery Giscard d’Estaing, uno dei protagonisti del progetto di unità europea. Se il percorso verso la Costituzione europea ha subito negli ultimi anni un rallentamento – o un arretramento? – oggi si avverte l’esigenza di dare nuovo impulso al progetto. Stiamo attraversando infatti una pandemia che non lascia ancora intravvedere una via d’uscita e che ha posto all’attenzione dell’opinione pubblica europea tutte le inefficienze e le inadeguatezze della macchina istituzionale. Si avverte l’esigenza di numerose e non semplici – eppure necessarie – riforme che rendano l’Unione più trasparente, più efficiente, più democratica, più vicina ai cittadini. L’auspicio è quindi che la memoria di Giscard d’Estaing possa contribuire a porre le basi di una nuova Europa che risponda a tali requisiti. E la settimana che inizia è un momento chiave per le sorti del futuro: si svolgerà infatti il Consiglio europeo, previsto per il 10 e l’11 dicembre. Sfogliando l’agenda, non si vede all’ordine del giorno una discussione sul prossimo quadro finanziario pluriennale e sul Next generation Eu; tuttavia, si sa che questo vertice si svolge come sempre a porte chiuse, per poi trasmetterne ai media l’esito. Ecco perché Vi invitiamo a concentrare l’attenzione su queste date, consapevoli che la strada è in salita, come ha affermato lo stesso Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Non mancano le tensioni, per esempio per quanto riguarda il rispetto dello stato di diritto da parte di Ungheria e Polonia e questa newsletter, come potrete leggere, dedica ampio spazio all’argomento.

In relazione a ciò, vi segnaliamo anche una petizione promossa da un gruppo di europarlamentari verdi su change.org e indirizzata ad Angela Merkel: “Chancellor Angela Merkel, don’t make a rotten compromise and be absolutely clear: we will not be blackmailed. Europe is not a cash machine for autocrats! Europe stands for solidarity, democracy, the rule of law and citizens' rights!”

A proposito del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre, Il Movimento Europeo Germania (EBD), in collaborazione con il Movimento Europeo Italia, invita cordialmente, il 14 dicembre 2020 alle 14:30, a partecipare al de-briefing on-line sul Consiglio Europeo. Per maggiori informazioni e per iscriversi, clicca qui.

 

Un’altra iniziativa che merita attenzione è quella per una informazione corretta, completa e adeguata al livello di complessità del funzionamento delle istituzioni europee. Spiace infatti constatare come la stampa italiana, anche quella considerata più autorevole, spesso pubblichi inesattezze quando si esprime su tali argomenti; ci si aspetterebbe che la velocità del newsmaking possa comunque conciliarsi con i doveri di verifica e di rettifica da parte dei giornalisti, ma spesso ciò non avviene. Eppure, esistono numerose leggi e carte che obbligano i giornalisti a dimostrare di aver effettuato questo lavoro in maniera diligente e che portano a ritenere che una verità non sia più tale se divulgata “a metà”. Poiché riteniamo che ci si debba impegnare di più, volentieri diffondiamo questo “Appello per una informazione giornalistica accurata”, diffuso da Alberto Alemanno e Eliana Capretti.

  

Poniamo infine alla Vostra attenzione:

Il “Rome Investment forum 2020”, in cui molti ospiti importanti discuteranno del futuro dell’Europa in relazione al Next generation Eu, ad una strategia per una finanza sostenibile, resiliente e green, previsto per il 14 e 15 dicembre prossimi. Organizzato dalla Febaf, vede tra i partner il Movimento europeo e, come potete leggere sul sito, prevede un intervento del Presidente Pier Virgilio Dastoli.

 

 

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